lunedì 4 ottobre 2010

restate ancora un po'

running on empty è stato il regalo dei miei amici per il mio diciottesimo compleanno. quando me l'hanno dato, a perugia ce l'avevamo solo in due, io e uno degli amici che avevano fatto cordata per regalarmi l'lp in anteprima, edizione di importazione, perché in italia non era ancora uscito.

tutto il disco racconta la vita dei musicisti in tournée, miserie e splendori, ed è disseminato di frasi, versi, parole estremamente evocative, specialmente per chiunque abbia vissuto anche solo superficialmente la vita del musicista on the road. vita che per tutti è la stessa, si pensi per esempio ai versi di coyote di joni mitchell:

coyote is in the coffee shop
he's staring a hole in his scrambled eggs
and peeking through keyholes in numbered doors
where the players lick their wounds
and take their temporary lovers
and their pills and powders to get them through this passion play

non ci trovate l'eco di

coffee in the morning, cocaine afternoons
you talk about the weather
and you grin about the rooms

?

e vi assicuro, l'emozione che arriva nel crescendo della canzone, quando si passa dal piano solo al pieno del gruppo, è proprio quella di quando si comincia a suonare: si svuota la mente e si riempie il cuore, ti dimentichi di essere una persona normale, sei un dio sul palcoscenico e cerchi di dare il meglio di te.

enjoy.

ormai i posti son tutti vuoti

che i roadies smontino pure il palco
impacchettino su tutto

sono i primi ad arrivare e gli utlimi ad andar via,
lavorano per il minimo sindacale
rimonteranno tutto in un'altra città

stasera la gente è stata davvero carina
hanno fatto ordinatamente la fila
e quando si sono alzati lo spettacolo erano loro

e questo era dolce
ma io sento il suono di porte che si chiudono e di sedie che vengono ripiegate
ed è un suono che loro non sentiranno mai

fate rotolare quelle casse e sollevate gli ampli
spostate quei fasci di cavi e portateli su per la rampa
perché quando è il momento di far spostare me
voi ragazzi siete i più forti
ma quando anche l'ultima chitarra è stata impacchettata
sapete che io ho ancora voglia di suonare
perciò siate certi che tutto il resto sia pronto per andare
prima di portar via il mio piano

ma il gruppo è sull'autobus
e stanno aspettando me per partire
dobbiamo guidare tutta la notte
e fare lo spettacolo a chicago
o detroit, boh, facciamo tanti spettacoli in fila
e queste città alla fine si somigliano tutte

passiamo il tempo nelle nostre stanze d'albergo
e ciondoliamo nel retropalco
finché si accendono le luci e sentiamo la folla
e ci ricordiamo perché siamo qui

abbiamo il country e western sull'autobus
e il rhythm and blues,
abbiamo la disco in cassetta e stereo 8

abbiamo paesaggi rurali e riviste
abbiamo camionisti col baracchino
e richard pryor in video

abbiamo tempo per pensare ai nostri cari
mentre le miglia scorrono via
ma l'unico tempo che davvero sembra troppo breve
è quello quando suoniamo

gente, voi avete il potere su quel che facciamo
potete star seduti ad aspettare
o mandarci via
venite con noi e cantate con noi
sapete che non potete sbagliare

perché quando sbuca il primo sole del mattino
voi vi sveglierete nella vostra città
ma noi, è previsto che compariremo
a mille miglia da qui

per favore restate
solo un altro po'...


3 commenti:

  1. Che sballo :-D

    Grazie mille per il commento, CIAO!!! :-D

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  2. Non parli mai (o quasi) di musica italiana.
    Per esempio mi pacerebbe sapere cosa ne pensi dei Gens, autori, tra le altre, di Ancora e Sempre, capovaloro che segnò uno dei punti massimi della musica beat in italia all'inizio degli anni settanta.
    Ma certamente tu sai meglio di me di cosa sto parlando.
    :P

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  3. i gens! roba dell'altro mondo. sfida accettata :-)

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Commenti chiusi.

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