giovedì 19 aprile 2012

puff

è vero, sospiro tanto. mò che il mio amore me lo ha fatto notare, ci faccio caso e sì, ogni tanto (ma direi ogni poco) tiro un sospirone. roba che l'amore mio, sempre timorosa di non essere sufficientemente, aveva paura che io mi stessi annoiando e manifestassi così la mia insofferenza ma no, no. sospiro e puffo anche da solo, anche mentre non faccio niente, anche mentre non penso a niente.

o magari penso a qualcosa e non lo so.

sarà che c'è un'aria, un’aria, ma un’aria che manca l’aria o che ne so io. il fatto è che sicuramente c'è poco da stare allegri, anche e soprattutto perché son tutti capaci a lamentarsi, perché di lamentele ognuno c'ha la sua da fare, ma poi tutto finisce là.

stamattina mi sono sciroppato un'ora di cammino, dall'officina dove ho lasciato l'auto all'ufficio. sette chilometri e rotti, poi, quando ormai ero in dirittura d'arrivo, arriva alle mie spalle una collega e mi dà l'ultimo strappo. questo ovviamente mi costerà la squalifica come a dorando pietri, ma mi ha fatto anche riflettere sul fatto che non mi era venuto in mente di domandare alla collega medesima se avesse potuto darmi un passaggio, visto che solitamente arriva in ufficio all'ora che sono arrivato stamattina (tardissimo, per i miei standard). orgoglio? ce-la-posso-fare-da-solo? no, è che sono abituato a pensare che esista un servizio pubblico e che magari abbia anche un certo livello di efficienza.

sbagliato, per fare sette e rotti chilometri avrei dovuto prendere due autobus e comunque nessuno di loro mi ha sorpassato mentre scarpinavo del più e del meno. ergo, ho risparmiato tempo. e da poco ho verificato che uno dei due autobus che dovrò prendere al ritorno c'è solo all'una o alle sei di pomeriggio, e in mezzo niente. se scaglio un vaffanculo, esagero?

finiamola qua, se no comincio col mio elenco di lamentele, che somigliano più o meno a quelle di chiunque sia costretto a lavorare per campare e divento soltanto noioso. come ha detto qualcun altro in maniera sicuramente più elegante, non mi serve a una sega sapere che ce l'ho nel culo, se questa consapevolezza non mi aiuta a togliermelo di là.

uno allora si rifugia nelle cose più intime e personali che sicuramente gli hanno dato sempre soddisfazioni e certezze. tipo, il sesso. fatto sta però che son tre o quattro giorni che manco mi tira il cazzo. e allora sai com'è, mi girano un po' le palle.

sarà che c'è un'aria, un’aria, ma un’aria che manca l’aria...


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