martedì 24 novembre 2009

trance (leggere pure in francese o italiano, il senso cambia di poco)

cari lettori, eccomi qua a condividere con voi l'ennesima esperienza di trance stradale pilotata; oggi è stato particolarmente facile perché la nebbia mattutina con visibilità un centinaio di metri dava l'impressione di guidare dentro un tubo infinito di cui non si vedeva l'uscita. pareva di essere la macchinina del navigatore satellitare, in viaggio in mezzo al nulla.

però devo dire che mi mancherà, quando mi trasferirò e farò molti meno chilometri per andare al lavoro. ma scommetto che un rimedio si trova.

colonna sonora, the lamb lies down on broadway, che già è un bel trip da solo, figurarsi ascoltarlo con l'aiuto della trance stradale. le varie piccole creature piano piano escono dallo stereo e invadono l'abitacolo, senza mai diventare minacciose: passano e se ne vanno, il porcospino, quelli che strisciano sul tappeto, e anche la lamia e lilith biancogiglio.

se qualcuno che non li conosce vuole capire perché i genesis erano speciali, gli consiglio di fare il procedimento inverso, cosa che impietosamente ha fatto collins (o chi per lui) nello stilare il greatest hits triplo, che parte dall'ultimo periodo e ripercorre all'indietro la carriera del gruppo: ascoltatevi i genesis rimasti in tre. poi quelli quando c'era ancora hackett. e infine godetevi la magnificenza dell'arcangelo gabriele e la sua creatività visionaria. e se non notate la differenza, smettete di ascoltare musica.

l'agnello è un disco difficile, fu mal digerito anche dagli stessi fans dei genesis, ma non si può negare che abbia segnato la storia del rock. vorrei poter scrivere la storia della musica, ma suonerebbe pretenzioso, anche se sono convinto che gruppi come genesis, yes e tutto il progressive dei '70 potrebbero tranquillamente autoriferirsi come autori di classica contemporanea, molto più di quanto possa fare quel cazzone di giovanni allevi, per dirne uno. insomma, per dire che meriterebbe una trattazione un po' più ampia di quattro puttanate scritte nel blog di un vecchio cazzaro. e infatti io non parlo del disco, ma della mia esperienza di trance che lo aveva per soundtrack.

ho ascoltato the lamb dal vivo. non eseguita dagli autori, purtroppo, ma da una tribute band. sono stati così simpatici da fare una piccola pausa tra i brani laddove si cambia il cd1 con il cd2 (o meglio, originariamente, il primo col secondo lp), giusto un minutino. nella stessa serata si era esibito, prima di loro, steve hackett da solo, con la chitarra classica. fossi stato in loro, non l'avrei mai fatto. ho seguito hackett dietro al palco per farmi fare un autografo, ma più che altro per chiedergli che cosa pensava del gruppo tributo. diplomaticamente, ha detto soltanto "they're good", ma con un'aria del genere: sì, vabbè, ma l'originale sono io.

ascoltati oggi, i suoni di the lamb sembrano quasi naif, eppure erano il top della tecnologia dell'epoca, e comunque era indiscutibilmente il sound dei genesis, in questo disco integrato da alcune sperimentazioni di brian eno (sempre lui, dovunque si fa la storia della musica moderna c'è lui). te ne accorgi fin dalle prime note, dai suoni degli archi del mellotron, dalle note lunghe della les paul di hackett, dalla leggerezza delle pelli tese della batteria di collins.

perché forse vi sfugge, ma phil collins è un batterista. e qualcuno ha pure la faccia di dire che vabbè ma la voce è quasi uguale. sì. il timbro, forse, è simile.

il primo cd va via abbastanza facilmente, con la presentazione del protagonista, gli scherzetti melodici cucù coccole e counting out time, fino a cullare i tuoi sogni intanto che le creaturine strisciano sul tappeto. poi arriva la parte più dura da digerire, le atmosfere cupe, l'aria che manca.

e alla fine, la cavalcata di it a sciogliere tutte le tensioni accumulate nel viaggio.

If you think that it's pretentious, you've been taken for a ride.
Look across the mirror, sonny, before you choose decide.
it is here. it is now.
it is real. it is Rael.

*sospiro*

4 commenti:

  1. Bellissimo post... complimenti.

    Grazie mille per il commento, CIAO!!! :-D

    RispondiElimina
  2. Ah, dimenticavo: per ora non si sa che fine abbia fatto la Creatura di Mussolini :-D

    Grazie mille ancora per il bel commento, CIAO!!! :-D

    RispondiElimina
  3. "We've got to get in to get out"...

    RispondiElimina
  4. quella, sì, anche. (ganf. sloggato e pigro)

    RispondiElimina

Commenti chiusi.

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.