vabbè, non mi aspettavo di vedere un capolavoro, ma nemmeno una cagata pazzesca, per dirla alla fantozzi. e invece: la seconda che ho detto. una trama che definire esile è ancora poco, personaggi tagliati con l'accetta, una sceneggiatura così prevedibile che al confronto, se vai a vedere una qualsiasi fedele trasposizione del vangelo, quasi quasi ti aspetti il colpo di scena.
e che dire del finale? ve lo spoilero, tanto è uguale. allora: c'è stata una improvvisa glaciazione causata da qualche governante disattento. ogni forma di vita scompare dalla terra e la scarsa umanità superstite viaggia perpetuamente su un treno da diciotto (diciotto) anni. tale umanità, indovinate? esatto, è divisa in classi sociali, laddove, indovinate? quelle agiate viaggiano in testa e quelle svantaggiate in coda e pertanto, indovinate? esatto, a qualcuno vien voglia di sovvertire l'ordine e indovinate? esatto, il leader della rivolta alla fine rimane da solo e fa il suo duello all'alba col principe dei cattivi, che fino ad allora non si era visto mai. insomma ve la faccio breve: esplode una bomba, il treno (che sarà stato lungo un chilometro) deraglia, gran parte dei vagoni finisce in burroni e precipizi e gli unici due di cui viene certificata la sopravvivenza sono una ragazzina diciassettenne e un bambino cinquenne.
che avvistano un orso polare.
fine del film.
(ci risparmiano l'orrore di vederli sbranati dal più grosso carnivoro terrestre).
ma non è tanto questo quel che mi fa specie di tutta la storia, quanto la recensione che ne ho trovato su mymovies. cito:
una profonda riflessione filosofica sulla natura dell'uomo e le sorti dell'umanità, cupa e inquietante, disperata e appropriatamente raggelante, ma al contempo venata di sapida ironia e aperta, nel finale ad un abbacinante raggio di speranza.
a parte che manca una virgola dopo finale, qualcuno mi dice dove il sig. bertolin ha visto il raggio di speranza? anche se sfuggissero all'orso polare, quei due morirebbero o di freddo o di fame, visto che son nati e sempre vissuti sul treno e non hanno mai saputo come procacciarsi il cibo. e, già che ci siamo, mi dite anche dove sta la profonda riflessione filosofica? nelle battute coglione del cattivo che propugna la divisione in classi e la guerra sola igiene del mondo come la versione contemporanea della selezione naturale? o nella mancata cristologia del buono-ex-cattivo-redento che voleva sacrificare un pezzo di sé per la sopravvivenza del gruppo - ma poi non ce l'ha fatta - ma nel finale si riscatta lasciando un braccio negli ingranaggi pur di salvare il bambino? la sapida ironia poi, non pervenuta.
ma non è finita:
Siamo insomma di fronte ad un cinema profetico che nell'immediato molti probabilmente rifiuteranno, ma che lascerà il segno, come negli ultimi decenni Blade Runner, Brazil, Strange Days o The Matrix.
a parte che si intitola soltanto matrix... bertolin, cambia spaccino: quella robba nunn'è bbona.
guardatevi il trailer: manca il finale, ma quello ve l'ho raccontato io; il resto del film c'è tutto, vi risparmiate i soldi e due ore di appesantimento testicolare.
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insomma lammerda... mannaggia alla curiosità, mi ucciderà prima o poi!
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