una volta, con un'amichetta di letto, si giocava a fare le zoccole in tal senso, e si decise all'unanimità dei pareri che uno a cui l'avremmo data volentieri era jack white: impressione che confermo assolutamente anche oggi. beccatevi questa:
parlando non più da femmina imputtanita (o da puttana infemminita, dipende) ma da ex musicista, quel che mi piace di jack white è che è un animale, ma non è una bestia; che si atteggia, ma non è uno sbruffone. l'idea che dà è quella di un musicista di altri tempi, tempi pionieristici quando una fender costava un occhio e allora ti dovevi arrangiare con quello che c'è; tempi ammantati di mistero e mitologia - secondo me jack white crede fermamente che robert johnson abbia incontrato il diavolo a un crocicchio - in cui il musicista era una specie di sciamano, uno che possiede un sapere e lo usa non per il suo potere personale, ma per rendere un servizio e, in definitiva, per migliorare il mondo (comunque le groupies son sempre benvenute, che c'entra).
jack white è diventato per me un idolo assoluto quando ho visto it might get loud: una chiacchierata fra tre amici e colleghi, due dei quali si trovano casualmente ad essere due leggende viventi del rock - jimmy page e david evans aka the edge - e il terzo è appunto lui, che secondo me avrebbe tutte le carte in regola per diventare pure lui una leggenda, se solo ancora si creassero miti e leggende attorno alle rockstar, perché lui si comporta come se fosse già una leggenda, cioè mantenendo l'equilibrio tra la consapevolezza dei propri mezzi e il rispetto per la musica e per la creatività stessa, come se fossero doni che gli vengono da altrove, un altrove che in questo caso non è divino ma estremamente umano - gli echi di page e bonham nel suo stile chitarristico e batteristico sono ben evidenti.
insomma, un occhio riverente al passato e uno, sfrontato, rivolto al futuro, con i piedi saldamente piantati nella tradizione del rock e del blues più sanguigni. e un volume che devasta, come un toro che scalcia. fatevi un favore: guardando il video collegate il pc a un impianto audio potente e alzate ben benino il volume.
ecco: probabilmente a jack white gliela darei per questo suo essere (o perlomeno sembrare) committed, impegnato, ma con una sfumatura di devozione. e se sei committed nella musica, magari lo sei anche a letto.
sempre se fossi una donna, beninteso.