lunedì 30 maggio 2011

fate come vi pare

io stasera vado a brindare.




























PEPPE' PEPPEPEPPE', PEPPE' PEPPEPEPPE', PEPPE' PEPPEPEPPE',PEPPE'...

EEEEEEEEE MEU AMIGO CHARLIEEEE...

A E I O U IPSILON... A E I O U IPSILON










ciao ciao...

giovedì 26 maggio 2011

riattaccare una lancia

breve e semiserio elenco di piccole cose che ognuno può evitare di fare al fine del miglioramento globale totale della qualità della vita, soprattutto la mia:

- profumarti troppo. tipo che la scia ti precede invece che seguirti;

- scrivere in sms-ese, tipo xkè (con l'accento pure sbagliato), anke, , eccetera;

- non aspettare che ti risponda quando mi fai una domanda;

- non cagarmi nemmeno di striscio solo perché non urlo più di te;

- passarmi davanti nella fila alla cassa facendo affidamento sul fatto che siccome sei anziana non ti prenderò per il cravattino e non ti ricaccerò in fondo alla fila;

- occupare due parcheggi con un'auto sola;

- stare appiccicato al mio paraurti mentre aspetti di potermi sorpassare;

- non darmi la precedenza perché tanto sono un motociclista e posso smaterializzarmi ora e ricomparire venti metri più avanti.



suggestions welcome, come pure le lance da riattaccare di ciascuno :-)

mercoledì 25 maggio 2011

avrei bisogno

di un abbraccio.

della sfera di cristallo.

di non vedere più facce ingrugnate intorno a me.

di ricevere una buona notizia, ogni tanto.



...o forse soltanto di una settimana di ferie.

domenica 22 maggio 2011

(una serie di bestemmie a piacere)

la madre di elena, 22 mesi, morta perché il padre l'ha abbandonata in auto sotto il sole per 5 o 6 ore: "[...] padre esemplare. quello che è successo a lucio può succedere ad ognuno di noi, perché non ci si ferma mai, e lui non si fermava, perché si preoccupava di me, della mia gravidanza e della piccola elena".

esemplare un cazzo.

fermarsi un momento prima di essere così storditi da far succedere una tragedia, non è mai un'opzione? no, non riesco ad avere pietà per qualcuno che "non si fermava mai". potevi fermarti. possiamo fermarci, tutti.

venerdì 20 maggio 2011

jurassic malick

a quanto pare, ieri siamo andati tutti a vedere the tree of life, e ciascuno ne ha riportato un'impressione diversa (dantès, mr. james ford, per dirne due). si vede che l'autore ha colto nel segno.

intanto, devo segnalare la recensione redazionale de il giornale che da sola sarebbe bastata per convincermi ad andare a vedere il film, nonostante lo sconsigliassero, anzi proprio per quello. leggetevela, tanto per capire come non si fa una recensione, e cioè partendo da pregiudizi personali e ideologici (fuffa d'autore, come ogni altra forma di disprezzo della cultura, per me fa sempre rima con il culturame di scelbiana memoria). ma la perla autentica è due interminabili e incomprensibili parentesi filosofeggianti sulla nascita del mondo e sul senso della vita, come se questo non fosse la chiave di lettura di tutto il film. vadano a vedere vacanze in sudafrica in loop per i prossimi cinquant'anni e non rompano mai più i coglioni.

per questo mi permetto di non entrare nel merito dei contenuti del film: perché ciascuno può vederci quel che vuole. malick non racconta: suggerisce. chi vuole, può lanciarsi nella ricostruzione dei fatti accaduti e poco narrati e, con santa pazienza, interpolando i pochi dati forniti, ci può riuscire; ma è importante? il succo vero della questione è la crescita di un uomo che - guardacaso è la premessa del film! - si trova costantemente in bilico tra quelle che vengono definite la grazia e la natura, le due condizioni dell'animo umano che portano invariabilmente alla felicità o all'infelicità e il suo sgomento nel capire che le due opposte forze sono intimamente connesse e che se esiste una felicità questa risiede nel trovare l'equilibrio tra di loro.

e questo, ciascuno lo sperimenta per sé, se vuole, se ci riesce, se avverte la necessità di indagare dentro se stesso, se non si accontenta della vita così come gliela raccontano e preferisce scriversela da sé. malick racconta - anzi, suggerisce, in un film fatto di suggestioni più ancora che di immagini - il percorso di crescita, durato a occhio e croce una cinquantina d'anni - di un uomo. ci dice che alla fine ha trovato la sua pace, ma non ci racconta come - e io che ingenuamente mi aspettavo che alla fine lo facesse: per 138 minuti ci son cascato anch'io.

p.s.: nondimeno, la scena dei dinosauri nun se po' guarda'. però malick mi ha fatto venir voglia di riascoltare la moldava e oggi in macchina me la sparo a palla.

giovedì 19 maggio 2011

scusate, eh


...non è che io sia un fanatico della piega al limite. e non tutte le moto sono uguali, soprattutto non tutti i motociclisti sono uguali.

ma che te la tieni a fare una moto, se per fare le curve ti fermi, scendi, la giri a mano e riparti?

:-DDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDD

cinque giorni

con oggi, sono cinque giorni che sta zitto.

non sentite che pace?

un mondo senza silvio è possibile. e migliore.

mercoledì 18 maggio 2011

"a parte milano, è un pareggio"

eccerto. e quindi anche:

a parte l'ictus, sposini sta bene.

a parte gli stupri, strauss-kahn è un brav'uomo.

a parte la temperatura, in antartide si sta una favola.

a parte il pisello, eva robin's è una donna.

a parte fame, sete, aids e guerre tribali, nell'africa subsahariana non se la cavano malaccio.

a parte l'assenza di funzioni vitali, mike bongiorno è vivo.

a parte quando apre bocca, la santanché dice cose sensate.

a parte che è innocente, pisapia è un ladro.

a parte che non fanno un cazzo da anni se non leggi per evitare la galera a berlusconi, il suo è un buon governo.


(continuate, se volete. io ne aggiungerò man mano che mi vengono in mente).

giovedì 12 maggio 2011

sarebbe ora che basta


riassumendo: una dice un'incommensurabile maialata, mentendo sapendo di mentire, pur di screditare il suo avversario politico. i suoi alleati della stampa, invce di tacere con la coda fra le gambe per la figura di merda, si rallegrano con lei perché ha tirato fuori le unghie (fosse stata un uomo, scommetto che avrebbero detto: "le palle").

ergo, non importa quante puttanate dici, basta che le dici più forte degli altri, in questo modo hai ragione. non conta la verità, qualsiasi mezzo è lecito per screditare un avversario, ivi compresa la menzogna. e la cosa più bella è che ha montato tutto sto casino (dice) per dimostrare che lei è una moderata, e l'altro no. nel frattempo, mentre il presidente della repubblica domanda che si abbassino i toni della competizione politica, lei si guarda bene dal chiedere scusa per avere infamato il suo avversario.

alla faccia della moderazione.

volete ancora votare per questi?

giovedì 5 maggio 2011

no, non è la bbc: questa è la rai, la rai tibbù

pare dice si mormora che su feisbuc giri una lista di cento libri "da leggere" stilata secondo la bbc (vabbè, la paternità è perlomeno incerta). la prima domanda che mi sorge spontanea è: da leggere per cosa? quando uno li ha letti tutti e cento cosa diventa? governatore con tre stelle del club di topolino? e se mi fermo a novantanove? sfogliando la lista, c'è letteratura per bambini (winnie the pooh) come pure mattonate da cui non ti risollevi. si dovrà intendere quindi la lista come un percorso formativo di ampio respiro, qualcosa che ti segue dalla culla alla tomba.

la seconda cosa che mi viene in mente è: non siamo ipocriti. nell'elenco ci sono inseriti la bibbia, la divina commedia, l'odissea e i promessi sposi: alzi la mano chi li ha letti per intero e non si è fermato alle nozioni imparate a scuola. tanto per dire, per onestà io non li ho inclusi nella mia personale lista, anche se li conosco superficialmente, come pure non ho incluso libri di cui conosco storia, trama e implicazioni, ma che non ho letto davvero.

la terza cosa è: va bene che la lista viene dal regno unito, tant'è che oltre la metà dei libri citati sono stati scritti in lingua inglese, e tutto sommato non ce la siamo cavata male: il 17% degli autori sono italiani e non c'è compreso bruno vespa; ma qual è il criterio per cui il 4% della mia formazione letteraria dovrebbe essere costituito da charles dickens, e invece mi lasci fuori un johnatan coe, un john fante, un nick hornby, un chuck palahniuk? non parliamo degli autori italiani, il libro più recente che vi viene citato è il nome della rosa (peraltro, umberto eco è l'unico ancora vivo degli italiani citati). e a francesi e tedeschi non va meglio, anzi: otto francesi e quattro tedeschi (più kafka e hesse che scrivevano in tedesco), tutti morti. nondimeno, ci sono libri recenti come il cacciatore di aquiloni: allora perché mi lasci fuori l'eleganza del riccio, o mi salti a piè pari amélie nothomb e ignori l'esistenza di niccolò ammaniti - per non dire di pier paolo pasolini, se vogliamo rimanere tra le salme?

vabbè, tutto questo per dire che di quella lista io mi son fermato a diciotto, con alcune lacune colpevoli che mi son sempre ripromesso di colmare; ma ho anche letto tanti altri libri che per me sono (stati) altrettanto importanti per la mia formazione, non solo letteraria, e che non compaiono nella lista. insomma, non la prendiamo troppo sul serio, e non ci venga in mente di stilare ciascuno la nostra, anche se siamo vittime di hornby.

martedì 3 maggio 2011

pensiero debole. no, debolezza di pensiero




mah, credo che sia un grande risultato... nella lotta... contro il male, nella lotta... contro... il terrorismo... ed è un grande risultato per gli stati uniti ma anche per tutte le democrazie. credo che non bisogni... non bisogna abbassare la guardia perché... può darsi... che questo fatto provochi delle reazioni... appunto nel mondo del terrorismo; credo che tutte le democrazie dovranno continuare a collaborare come hanno fatto e e e e... e auspico che ci possano essere eh eh giusti mezzi per evitare che questo accada. comunque, è quasi dieci anni che tutto il mondo aspettava questa notizia. un'uccisione è sempre un'uccisione e naturalmente non dovrebbero esserci queste cose, ma pensando a ciò che bin laden ha significato con... la strage... del... del... del 2001, io credo che fosse veramente... qualche cosa... a cui tutti guardavano con speranza. credo che perciò ci sia veramente da essere soddisfatti di questo accadimento.


un minuto e 15" più tardi:

bè, non non voglio in questa occasione... stigmatizzare questo fatto, però è certamente qualcosa che non va nella direzione giusta per una democrazia, di avere il proprio responsabile di governo sottoposto all'umiliazione di passare delle ore in tribunale mentre ci sono di questi accadimenti internazionali importanti, mentre c'è una situazione importante che richiederebbe la sua presenza nel paese su fatti che sono pure invenzioni e che rappresentano l'ennesima eeh... dimostrazione di una volontà eh, di una procura, la procura di milano, che già per 24 volte mi ha portato a processo con delle accuse che gli stessi magistrati che poi hanno fatto il giudizio hanno eh dichiarato infondate. bast-t, sarebbe bastato che uno solo di questi colpi fosse andato a buon segno per eliminare dalla vita politia chi nella vita politica c'è perché il popolo l'ha scelto attraverso elezioni democratiche. pensate, 24 tentativi di accuse che i magistrati stessi hanno trovato non veritiere, infondate, bastava che un colpo solo di questi 24 andasse a buon fine per aversi un risultato eversivo della volontà popolare.

facciamo due conti della serva: per commentare l'uccisione di osama bin laden, il più ricercato dei terroristi internazionali, che sfuggiva alla cattura da quasi dieci anni (notizia che barack obama ha ufficialmente dato alla popolazione americana con un discorso di sei minuti, tipo dodici ore prima), ha speso 149 parole, di cui molte balbettate, in attesa che si affacciasse alla mente un qualche concetto; per dire invece che si è degnato di presentarsi in tribunale quando in teoria avrebbe avuto ben altro da fare, ne ha spese 174, quasi tutte buone.

salta agli occhi (e soprattutto alle orecchie) solo a me la differenza di impostazione del discorso? nella seconda parte, l'eloquio è più scorrevole e fluido, la terminologia è quasi sempre appropriata, come di chi sa il fatto suo ed è padrone delle proprie opinioni e sa esprimerle compiutamente; nella prima, si esprime per luoghi comuni e anche senza quella sicurezza che perlomeno (cazzo, perlomeno!) i luoghi comuni ti dovrebbero dare.

insomma, sul fatto che i giudici e i tribunali per lui siano solo una gran rottura di cazzo, le idee le ha ben chiare; su che cosa significhi l'uccisione del capo di un'organizzazione terroristica internazionale, ne sa una sega lui.

questo mi starebbe bene se a parlare fosse l'avventore medio del bar sport, nella sua unica qualità di avventore del bar sport. ma a parlare è il presidente del consiglio di una nazione che si pretende civilizzata e anzi fa parte del gruppo ristretto delle democrazie avanzate. e se il presidente del consiglio si esprime come un qualsiasi alcolista avventore del bar sotto casa, stiamo messi veramente male.

io non penso che tutti gli elettori di berlusconi siano dei decerebrati come lui, ed è a loro che mi vorrei rivolgere: davvero volete essere rappresentati da un'ameba del genere, da un egoriferito capace di un unico pensiero (vabbè, due)?