mercoledì 30 aprile 2014

il blog è morto, viva tumblr



non so se lo sapevate, ma scrivere nei blog non va più di moda. il blog è roba da scrittori falliti impenitenti, inguaribili logorroici incapaci di sintesi e che ancora pensano che prima o poi raccoglieranno tutte le stronzate che hanno scritto negli anni passati nel loro blog in un libro, che qualcuno glielo pubblicherà e magari qualcun altro lo leggerà pure.

lasciamo questa pia illusione a chi non ha ancora capito che ormai, in italia, metà della gente non sa leggere e l'altra metà ha scritto un libro e viviamo nel presente, che è fatto di comunicazione rapida, di bombardamento sensoriale fatto apposta per menti poco sviluppate. badate, non dico che sia un difetto: i bambini son fatti così, bruciano le informazioni rapidamente passando da un gioco a un altro in maniera repentina, spesso mescolandoli creativamente.

(poi, se proprio vogliamo, sarebbe anche il caso che, raggiunta l'età adulta, ci si soffermasse ad approfondire qualche concetto ma, visti i tempi, ci si contenta anche della semplice esistenza di  menti capaci di concepire qualcosa).

d'altra parte, già da molto tempo siamo dentro questa frenesia sensoriale: leggere un libro era già una perdita di tempo negli anni '90, rispetto a guardarsi il film (e perdersi metà della trama e degli approfondimenti psicologici); oggi, gli estratti dai film sono già eccessivi, un filmato di cinque minuti su youtube estrapolato da un film è troppo lungo, meglio guardarsi una gif animata da pochi secondi: contiene già tutto quanto. perché scrivere un'email quando posso condividere su facebook uno stato con tutti i miei amici che magari lo diffonderanno a loro volta? anzi, perché perdere tempo ad aggiornare facebook quando con 140 caratteri posso menare sciabolate su twitter?

troppo. non sono mai stato un fanatico dell'estrema sintesi (credo si veda bene), anche se ammiro chi ci riesce, ad essere sintetico e incisivo insieme. twitter non fa per me.

meglio tumblr, che è una raccolta di tutte queste cose insieme: è aggiornato in tempo reale, ci puoi mettere di tutto e se scrivi più di due righe nessuno ti tronca il messaggio. nella dashboard (inglese per cruscotto) scorrono le immagini e i riquadri di testi e link degli altri tumblr che segui, e in questo caso chi è causa del suo mal pianga se stesso, nel senso che se ti scegli male i tumblr da seguire, poi non puoi lamentarti che tumblr fa schifo: è la tua dash che fa schifo.

i tumbleri che seguo io son tutti evidentemente giovani e, in quanti tali, soggiacenti alle necessità ormonali più elementari, e si vede dalle cose che pubblicano: quando apro la dashboard al mattino e scorro i post della sera precedente, la trovo piena di figa®. questo è un esempio di quel che trovo, e anche tra i più castigati:


verso mezzogiorno, però, le cose cambiano e ci si dà decisamente al food porn. e sapete che c'è? che la figa® ormai la scorro distrattamente, soffermandomi un attimo solo sulle più clamorose ma con lo stesso spirito di robert burns: "ormai guardo playboy con lo stesso sguardo con cui guardo il national geographic: posti bellissimi in cui so che non andrò mai", mentre invece, il food porn... oh, il food porn...



























PLOT TWIST: il link alle foto che ho pubblicato l'ho trovato su un blog :-D

martedì 15 aprile 2014

e...?

giorni fa è uscito questo video, in un sito di notizie che non mi sono annotato e quindi ora non ritrovo, e tutti sotto a commentare "che bravo" "meriteresti di entrare a far parte di un gruppo" "l'industria discografica dovrebbe accorgersi di te".



ora intendiamoci: il tipo è effettivamente bravissimo (anche se, a voler fare i pistini, proprio precisissimo non è), ma questo genere di esibizioni non ha niente a che fare con la musica. i fenomeni che devono tutto alle loro capacità atletiche e al numero di ore passate ad allenarsi vanno bene al circo, o in qualsiasi altro contesto dove è necessario stupire il pubblico, ma la musica è un'altra cosa.

la tecnica serve: un bel pezzo suonato male diventa un brutto pezzo; ma senza talento e passione, la tecnica serve solo a stupire i passanti. quando si suona insieme, poi, il fenomeno di turno è invariabilmente quello che rovina le cose, perché per la buona riuscita di un progetto musicale (e con ciò si intenda tutto quel che va dal suonare insieme una singola canzone fino a un progetto pluriennale che preveda dischi e tour internazionali) è necessario che ciascuno abbia l'umiltà di fare la sua parte senza eccedere in personalismi, senza volersi mettere in mostra a tutti i costi, cosa che al fenomeno riesce male, preso com'è a volere tutti i riflettori puntati su di sé. immaginate quel che potrebbe succedere in un gruppo composto da tutti fenomeni.

il medio italiano è incompetente e giudica solo col metro di chi piscia più lontano è il migliore - in tutto. sai pisciare più lontano degli altri? sicuramente sai guidare anche più veloce degli altri, segni quattro gol a partita e ti scopi le mogli altrui. è evidente. a questo punto, perché non fargli pure guidare il governo?

e invece magari non sa nemmeno scrivere il suo nome sulla neve.

pisciando, dico.