mercoledì 28 ottobre 2009

nomina nuda tenemus

gli uomini elaborano ed arricchiscono il loro linguaggio secondo la loro necessità di distinguere ciò con cui hanno a che fare più spesso. gli olandesi hanno due parole per dire diga, perché distinguono la diga che serve a tenere l'acqua al di là da quella che serve a tenerla al di qua. per non parlare delle decine di nomi con cui gli eschimesi chiamano la neve.

ebbene, mi pare evidente che da questa parte del mondo abbiamo qualche serio problema con i sentimenti, perché non mi pare normale che in secoli di storia della lingua italiana (ma il discorso vale per tutte le altre lingue che conosco - anche solo di vista) non si sia riusciti a trovare parole diverse che distinguano l'amore filiale dall'amore materno, l'amore per la buona cucina da quello per gli animali, l'amore amicale da quello carnale e passionale.

in compenso abbiamo decine di sinonimi per il cazzo, la fica e le zoccole.

pubblicità (insistono)

complimenti anche al pubblicitario che ha inventato quella del tizio che dice: ho quarant'anni ed ho una piccola impresa; mi servirebbe un assistente con venti dita, un collaboratore con tre mani etc. etc. e la voce fuori campo che dice: eh ma si deve essere competitivi con le risorse che si hanno a disposizione. il tutto per pubblicizzare quell'aborto di windows 7, senza curarsi del fatto che legittima un comportamento diffuso e ormai pressoché universalmente accettato e cioè che piuttosto che rinunciare a una pur minima parte dei profitti è preferibile caricare di ulteriori lavoro e responsabilità i dipendenti, i quali peraltro di solito coincidono con la categoria dei consumatori a cui le aziende si rivolgono per collocare i loro prodotti.

non fa una piega, no? pur di mantenere i costi di produzione di dieci anni fa, nella migliore delle ipotesi pago di meno (o al massimo lo stesso) i miei dipendenti per un lavoro di mole e responsabilità superiore, nella ipotesi più ricorrente sposto la produzione all'estero (est europa o asia), però poi pretendo che gli stessi miei dipendenti, sottopagati o licenziati, poi mi comprino i miei prodotti, perché io ai profitti non posso rinunciare.

geniale.

martedì 27 ottobre 2009

pubblicità (continua)

insistono. il piacere della partenza (eh, dillo a me, partirei anche domani, ma anche adesso. il fascino della strada, vivere on the road, eccetera...) non si può spiegare a parole (sante parole, fratello. è un'emozione difficile da descrivere, è uno stato d'animo, roba che ce l'hai o non ce l'hai...). ci vogliono i numeri.

e giù uno sciorinamento di numerazzi che comprendono cavalleria sotto il cofano (immancabile) e prezzo al quintale.

alla faccia di kerouac e di tutti gli stronzi che gli han dato retta. ma affanculo, mai?

lunedì 26 ottobre 2009

figli di papà

pensavo, no? aisha morris. sei una tranquilla signorina sulla trentina, una mademoiselle toulemonde. poi ti capita che da qualche parte, in un centro commerciale, dalla parrucchiera, in un ufficio pubblico, suona una canzone dall'impianto di diffusione o dalla radio e sai che sta parlando di te, e che prima di te l'hanno sentita, suonata e cantata in milioni (dicasi: milioni), in tutto il mondo e all'inizio ci sei tu che frigni, appena nata.

ed è pure una canzone che si sente abbastanza spesso.

non so se sia una sensazione più bella o più ossessiva.

coup de foudre

ne ho letto su rolling stone, ne ho scaricato (ehm) i cd, giusto il tempo ieri sera di ascoltare due o tre canzoni e già ne sono innamorato.

sapete dov'è che si fa domanda per sposare la signorina?

(non si può fare l'embedding)

mercoledì 21 ottobre 2009

le verità, dove meno te le aspetti

personaggio a: "devi fare (una qualsiasi cosa inusuale)".
personaggio b: "ma non è normale!"
personaggio a: "lo diventa, se lo fai! è la regola!"

(da better off ted, fox tv, le 21,45 circa)

domenica 18 ottobre 2009

calcio e rock

si sa, gli inglesi hanno due passioni: il calcio e il rock. col secondo hanno miglior fortuna internazionale che col primo, ma che cce voi fa'?

torno sull'argomento perché mi piace, e poi perché non a tutti capita di avere ospite nel proprio blog mr. eddie vedder, e quindi ne approfitto.

la frase iniziale del post prende spunto dal concerto che sto guardando su live!: kaiser chiefs, live at ellan road 2008. la musica non è per niente male, l'energia è alle stelle e sicuramente mi sarei mescolato volentieri a quei - a occhio e croce - centomila che stavano là ad ascoltarli e cantare con loro, ma più perché mi sarei sentito tornar giovane che per altri motivi. insomma, i kaiser son bravi, nente da dire, e la musica è pregevolissimo rock post-punk o new wave come si diceva all'epoca. peccato che ci sia già stata un'epoca, appunto, in cui questa musica si produceva e si suonava, e coincideva più o meno con gli anni di nascita dei componenti dei kaiser. roba insomma che ha trent'anni. i kaiser, a dirla tutta, mi sembrano i clash con un po' più di tecnica e qualche ritornello buono anche per cantare allo stadio (chissà che ne dice jack white della fine che ha fatto la sua seven nation army).

in tutto questo, c'è un vantaggio: i kaiser suonano musica che potevano suonare anche i loro padri; i clash non potevano dire altrettanto. questo forse avvicina le generazioni e rende più comprensibili ai genitori le problematiche dei figli.

sabato 17 ottobre 2009

copriti, ché fa freddo

sono finalmente riuscito sentire la famosa cover di creep dei radiohead che ha fatto vasco rossi. devo dire che non è poi così tanto male come qualcuno aveva detto. la musica, vabbè, è rimasto piuttosto fedele all'originale, quindi occhei. e anche il testo dai, non starei a tirargli la croce addosso: vasco (o chi per lui) si è adoperato per cercare di adattare al suo modo di sentire un testo che evidentemente non si sentiva troppo addosso, e comunque il risultato è tutt'altro che disprezzabile.

il verso che preferisco, e anche quello meglio riuscito di tutta la canzone, è:

na na na.

venerdì 16 ottobre 2009

dead or alive

ero a casa di una persona che mi stava facendo sentire un po' di musica recente. ogni titolo che proponeva, io dovevo rispondere, non senza mestizia: non li conosco. e scherzando le dicevo: compatiscimi, mi stupisco quando ascolto qualcosa di qualcuno che ancora non è morto.

il che non è nemmeno del tutto falso; però.

mentre scrivo, il canale live! di sky sta trasmettendo un concerto dal serious moonlight tour di david bowie del 1984. fanno 25 anni tondi (tondi?), eppure quella musica, quei suoni, non sfigurano, non sembrano antichi. perché è in quegli anni che si è raggiunto lo stato dell'arte per quel che riguarda la tecnica costruttiva degli strumenti musicali elettr(on)ici e contemporaneamente si è stabilito uno standard di riferimento per i suoni valido ancora oggi.

pensate solamente al flautino di pan campionato all'inizio di sledgehammer di peter gabriel (1986): quante volte e in quanti pezzi lo avete sentito e lo sentite ancora? la chitarra di earl slick nel concerto succitato suona come quella di qualsiasi turnista che deve incendiare un pezzo pop con un assolo figo, ancora oggi (e non è escluso che sia lui a suonarlo). in duemila dopo di lui hanno tentato di imitare il suono del basso di jaco pastorius (1977 e dintorni), per non parlare di tutti i suoni di tastiera di thriller (1982).

non conoscerò la musica recente, ma conosco gli originali e io c'ero quando venivano alla luce.

venerdì 9 ottobre 2009

pasta?

"dimostrerò di che pasta sono fatto".

devo indovinare...? mmm... azzarderei, ma...

per caso è marrone e puzza?

mercoledì 7 ottobre 2009

e dunque

sappiate che lo champagne non l'ho stappato, ma solo per il momento.

stasera, soltanto un prosecchino alla salute mia e dei giudici della corte costituzionale. un domani, spero di stappare il bottiglione buono.

cento di questi giorni!



p.s.: ma nessuno chiama il 118 per quell'altro che sbraita della volontà dei popoli? guardate che è una ricaduta, e nemmeno tanto bella, eh.

martedì 6 ottobre 2009

lamentazioni

qui ci andrebbe un post lamentoso sul fatto che alcune cose non vanno poi granché bene, ma siccome è da un pezzo che ho deciso che gli affaracci miei me li smazzo privatamente, non scriverò niente al di là del fatto che alcune cose non vanno poi granché bene, ma dopotutto si sopravvive egregiamente anche così. peggio che cosà, ma si sopravvive.

domenica 4 ottobre 2009

apri il gas e va' via

oh, che ci volete fare? a me sembra che mi parli.

quando spalanco il gas e la lancetta del contagiri si muove intorno al 7, io sento il motore che mi dice grrraaaAAAAAAAAAaaaazieeee...

e meno male che ci sono ancora tante strade piene di curve.



p.s.: e lo spettacolo del lago visto dall'alto, tornando, con la luna piena appena sorta, toglieva davvero il fiato, anche se non era ancora manco il tramonto. altro che audi.