venerdì 30 settembre 2011

troie dure (qui ci sta tutto)

abbiate pazienza, sto post sarà un po' lungo, ma la materia da trattare è tanta.

prendo a pretesto l'intervista, trasmessa due venerdì fa su rai2, a tale terry de nicolò, che di professione fa la escort (ma perché non si può dire troia? ops, mi sa che l'ho detto) e a tempo perso opinionista di grande valore, una roba che altro che il grande capo estiqaatsi. almeno, immagino che sia così, altrimenti per quale motivo intervistarla perché dia il suo illuminato parere sul presunto sistema di corruzione che invale oggi (ma non da oggi, come lei stessa suggerisce) in italia? vabbè, comunque le sue parole sono un faro per l'umanità tutta, leggiamole:

d: chi era gian paolo tarantini?

r: un uomo di... un imprenditore di grande successo. tutti lo vedevano come un mito, come uno che era riuscito ad ottenere il successo, ad arrivare all'apice. eh bè, non è da tutti. tutti ora quelli che lo... eh calpestano, lo condannano, è perché in realtà sono invidiosi. non hanno mai potuto vivere, secondo me non vivranno mai neanche un giorno di come l'ha vissuto tarantini.

d: perché, com'era un giorno da tarantini?

r: un giorno da leone! invece gli altri vivono cent'anni da pecora. è questa la differenza. è tutto mosso dall'invidia. è tutto mosso dall'invidia, anche verso berlusconi, perché sono personaggi amati... amati e odiati.

cominciamo subito con un classico di chi difende mr. b. e la sua cricca: siete invidiosi. io non credo più nemmeno di dovermi difendere dall'accusa di invidia, sostenere che a me, dei giorni da leone vissuti grazie a soldi guadagnati illecitamente e a una baldanza fisica ottenuta a forza di sostanze dopanti e viagra, non me ne può fregar di meno: per il semplice motivo che questi individui non lo capiranno mai. sono i sistemi e la scala dei valori che sono completamente diversi e incompatibili: immaginate di poter parlare con uno scarabeo stercorario: egli non potrà concepire il fatto che voi facciate tutt'altro che far rotolare palline di sterco. stesso rapporto, stessa proporzione. alla signorina poco importa se adesso l'imprenditore di successo (ma che ha fatto mai? ha finanziato la ricerca sul cancro? ha dato da lavorare - in modo onesto, possibilmente - a qualche migliaio di persone? non mi risulta) adesso sta in galera e gli pende sulla testa un'accusa per sfruttamento della prostituzione. anche i giudici sono invidiosi (e comunisti).

per quel che mi riguarda, la mia opinione su tarantini si fonda su queste notizie. e poi ne riparleremo.

d: torneresti alle feste a palazzo grazioli?

r: certo, se mi invitasse certo, perché no? ma anche se vai in strada e gli chiedi a una donna, chiedi ad una donna se vuole andare da silvio, ma ci va a piedi. correndo, anche, eh?. poi, se tu sei una bella donna e ti vuoi vendere, tu lo devi poter fare, perché anche la bellezza, anzi soprattutto, come dice sgarbi, la bellezza ha un valore: se tu sei racchia e fai ssh-chifo, te ne devi stare a casa perché la bellezza è un valore che non tutti hanno e viene pagato. ah come la bravura di un medico, di-è così, è così. allora chi questo non lo capisce "ah... il ruolo della donna viene minimizzato..." eh va bè allora stai a casa, ma non mi rompere i coglioni.

sul fatto che se una vuol fare la corpivendola lo possa fare, non ho obiezioni, e non solo se una è bella: si venda chi vuole, chi può, e chi riesce a farlo al migliore offerente. però, al posto loro, non me ne farei un gran vanto. intanto sottolineerei - e anche in grassetto - che tra la bravura di un medico a fare diagnosi o operare chirurgicamente e quella di una zoccola a compiacere un maschio, ce ne corre. poi, se proprio vogliamo, possiamo pure istituire il corso di laurea in prostituzione, con annesse scuole di specializzazione in fellatio e master per maîtresse, ma fino ad allora mi pare che chiunque sappia aprire le cosce e chiudere gli occhi possa accedere alla professione. e poi mi sa odioso questo razzismo verso chi non è bello, come se ci volesse un bollino di approvazione anche per fare le prostitute. e che cazzo, mi pare troppo. glisso poi sull'opinione della signorina riguardo all'emancipazione femminile. vedi alla voce: scarabeo stercorario.

d: secondo la procura, queste feste con queste donne servivano a convincere berlusconi a far entrare questi imprenditori nei grandi appalti, finmeccanica giù a scendere. quindi diciamo la donna era vista un po' come una tangente, se vogliamo.

r: ioo dico che questa definizione della donna tangente è sbagliata, perché comunque da che mondo è mondo ehm, voglio dire, tarantini non ha scoperto l'acqua calda, questo sistema esiste da tantissimi anni addirittura da... dalla prima repubblica.

aiutiamo la signorina, io credo che questa costumanza sia un po' più antica che la nostra prima repubblica. immagino che non sia la prima volta che qualcuno infili una donna spregiudicata nel letto del potente di turno al fine di assicurarsi i favori di questi. qualcuno le racconti per esempio la storia di virginia oldoini. e comunque, il fatto che un comportamento esista da secoli non è motivazione sufficiente per cambiargli il nome. sei stata usata come mezzo per ottenere favori = una tangente. plain and simple.

d: e se questa cosa danneggia l'imprenditore che non usa la donna tangente?

r: bè scusami, non usa la donna tangente... userà le mazzette, ma che vuol dire? 

eccerto. anche questo, plain and simple.

d: secondo te non esiste un imprenditore onesto?

r: ah quando sei onesto, non fai un grande business. rimani nel piccolo. secondo me. no? purtroppo è così. se vuoi aumentare i numeri, eh... devi rischiare devi rischiare il tuo culo. è così, è la legge del mercato. più al-più in alto vuoi andare, e più devi passare sui cadaveri, ed è così, ed è giusto che sia così, però qui non viene capito, perché c'è un'idea cattolica, c'è un'idea morale. è quello che mi fa incazzare, l'idea moralista della sinistra, che tutti devono guadagnare 2000 euro al mese, che tutti devono avere diritto, no, no, no, qui è la legge di chi è più forte di chi è leone, se tu sei pecora rimani a casa con duemila euro al mese, se tu invece vuoi ventimila euro al mese, ti devi mettere sul campo e ti devi vendere tua madre. mi dispiace ma è così, la penso così.

"mi dispiace ma è così". le dispiace per cosa, signorina, per chi? a me sinceramente invece dispiace per lei, anzi, provo per lei una pena infinita, così scollata com'è da tutta quella realtà che non è homo homini lupus, da tutto quello che non è regolato dalle leggi di mercato e che - mi creda - è la stragrande, sconfinatamente grande maggioranza dei fenomeni al mondo. e tra parentesi, dov'è che si firma per avere 2.000 euro al mese? comunque non c'è da stupirsi di nulla, visto che apprendiamo qui che la madre della signorina era in vendita per ventimila al mese...

poi, avrei una domanda. ma la signorina è così sicura di poter far parte per sempre di questa congrega di cialtroni a cui si vende per... quanto? due, tre, cinquemila euro a prestazione? la bellezza sarà pure "un valore che non tutti hanno e che viene pagato", ma dura poco... occhio... anche perché, così, a naso, la tipa non mi sembra né un'aquila, né una persona così oculata da risparmiare in previsione di tempi peggiori.

d: il metodo dello scambio, feste, donne e poi conoscenze, appalti è stato usato qui anche a sinistra?

r: bè certo. a sinistra è peggio perché sono loffi e non pagano, a destra... almeno sono più alla grande. la sinistra ha rotto i coglioni con la storia che lui paga. lui non paga un cazzo, è la gente che si fionda ma... da tutte le parti.

e, come si diceva da ragazzi: "se te la tirano, non ti scansare!"

d: bè, lui dava un po' un rimborso spese...

r: (interrompe) vabbè dai ma e che sono dai, scusami, io mi compro un vestito così, che faccio, vado con una pezza da cento euro? cioè ma dove vado? ma minimo un abito di prada da mille, due ma aspetta che molte donne avevano abiti da due, cinquemila euro. cioè delle robe, gioielli, smeraldi, oh delle robe... cioè vai lì, davanti all'imperatore, che cazzo fai, vai col filettino di... di dodo di di...? cioè vai con delle cose importanti lui apprezza perché è un esteta. che fai? invece vai da frisullo e ti metti la collanina del cinese (ride).

ride. ma che cazzo ti ridi? che c'è di comico nel fatto che non solo per vivere non hai trovato di meglio da fare che vendere la fica un tanto al chilo, ma sei pure razzista in tal senso, discriminando le persone sulla base di quanto te la pagano. "lui apprezza perché è un esteta". eh sì, si vede.

fine prima parte. e beccatevi anche voi la gradevolissima prosa della fine dicitrice direttamente dalle sue labbra:

anto'... fa caldo

ieri ho visto mozzarella stories. carino, simpatico. niente di che, ma un'ora e mezza passata simpaticamente e senza rotture di coglioni, di questi tempi si apprezzano. e tra parentesi: ma che incommensurabile pezzo di gnocca è luisa ranieri?



era già tutto previsto

qualcuno lo aveva detto: la testa di qualche portavoce del cazzo rotolerà e tutto finirà sotto silenzio. però io non ci sto. intanto, è inconcepibile che un incapace che riesce a partorire una stronzata sesquipedale come un tunnel di 700 e rotti chilometri tra la svizzera e il gran sasso resti ancora a fare il direttore generale del miur; e poi, una domanda semplice semplice per i nostri piccoli amici: chi è che ha scelto quell'incapace e lo ha messo a fare il direttore generale e anche il suo portavoce...? non è per caso (solo per caso, mi raccomando) che chi sceglie un incapace per farsi rappresentare è incapace egli (ella) stesso(a)?

a casa. tutti. subito.

mercoledì 28 settembre 2011

definitivo






altan sta alla satira come kubrick sta(va) al cinema: la sua parola è definitiva.

martedì 27 settembre 2011

l'aria si taglia col coltello

"Bisogna svegliarsi dal letargo e difendersi dall'Islam, prima di essere colonizzati"
"gli omosessuali sono dei malati"
"Gli ebrei usano la shoa come una clava"
"(gli ebrei, sempre) non fanno e non hanno mai fatto molto per farsi benvolere ed amare, (...) e poi sono tremendamente attaccati ai soldi"
"Vendola pecca molto di più di Berlusconi"

(tutte di monsignor giacomo babini, vescovo emerito (emerito? rido?) di grosseto. fonte: repubblica.it)

quel che dico sempre è che ciascuno è libero di sparare cazzate, ci mancherebbe. quello che non mi va giù è il fatto che un simile rincoglionito ("è anziano e ha anche qualche problema di salute" ha dichiarato il vescovo non emerito di grosseto - stessa fonte di cui sopra) abbia a disposizione un megafono così potente da poter sparare le sue cazzate col cannone.

oh! vogliamo fare che basta? io sarei stufo.

edy angelillo tette

saltabeccando qua e là, ho trovato questo graziosissimo blog che contiene microstorie: descrizioni puntuali e garbate, fatte con intelligenza, arguzia e spirito di osservazione, piccoli avvenimenti quotidiani filtrati da una mente brillante che non si rassegna all'impero della mediocrità, ma nemmeno fa finta che non esista.

mi è piaciuto così tanto che mi son detto: perché non faccio una cosa del genere anche io? di elementi ne avrei, basta stare con gli occhi aperti e poi dar fiato alla bocca (movimento ai polpastrelli). e immediatamente ho pensato a quel che avrei potuto scrivere su un soggetto che ho sotto gli occhi quasi tutti i giorni; poi ho pensato che meglio che no: io non sono garbato né arguto, mi vien meglio tagliare i panni addosso alla gente e lo slogan "pietà l'è morta" avrei potuto inventarlo io.

vogliatemi bene lo stesso.

arrembante significato

[...] io penso che sia essenziale far entrare il concetto di Resistenza nella mente, nel cuore e nella pratica quotidiana. io faccio del mio meglio che non è ovviam. IL meglio, ma resisto, a costo di sentirmi "fuori" o "altro". cerco di non tacere sempre e comunque. parlo raramente in pubblico di un tot di cose ma quando lo faccio ci metto cuore e faccia e e trovo sempre almeno uno/una che dopo viene a stringermi la mano. ecco, è il seme che importa. io la vedo così.


...e ci sarà pure un motivo se ho deciso che questo è mio fratello.

lunedì 26 settembre 2011

fidanzate troie

(il titolo è simile, ma non uguale. e quindi vale)

il fatto è che la sensazione prevalente è di noia: noia per le quotidiane esternazioni di un vecchio puttaniere irriducibile ripiegato sul suo ombelico e incapace di pensare ad altro; noia per tutti i suoi scherani schierati sclerotizzati sulle sue posizioni (no, non sulle proprie: proprio sulle sue); noia però anche per tutti coloro che non son capaci di dire altro che il vecchio puttaniere etc. etc. si deve dimettere: quello lo posso dire anche io, anzi, è dal 1994 che lo ripeto, anzi, è dal 1994 che dico che non poteva nemmeno essere eletto (vedi qua all'art. 10).

noia per la reiterazione di finti modelli antropologico-culturali che non hanno niente a che vedere con la realtà delle cose e delle persone, vedasi putin che, dall'alto (e il termine non è scelto a caso) della sua esperienza, dichiara che chi è contro il suddetto vecchio puttaniere nano (ah già, mi ero dimenticato nano) lo è perché è invidioso. invidioso di uno che paga le donne? ma suvvia.

noia per chi pensa che putin abbia ragione, e da piccolo sognava di fare il calciatore e da grande sogna ancora di poter fare il calciatore, ma non tanto per i facili guadagni quanto per potersi scopare una velina, la cui massima aspirazione è potersi fare un calciatore, non tanto per la sua baldanza fisica quanto per i suoi lauti guadagni.

noia soprattutto per chi sta alla finestra a guardare tutto questo teatrino dei burattini e applaude con la bava alla bocca e, mentre non si accorge che alle sue spalle il sole tramonta in un incendio di colori, che ancora si scrivono libri e si girano film bellissimi, che si suona musica ammaliante/affascinante/esaltante, nel frattempo il tempo passa e quindi non diventerà mai né un calciatore famoso né una velina zoccola, ma dopotutto la vita è sogno, o i sogni aiutano a vivere meglio?

vorrei che si parlasse d'altro. chiedo troppo?

un paio di umili suggerimenti:






venerdì 16 settembre 2011

pubblicità copriti che fa freddo

Com'è possibile che queste quattro mediocri individue, queste squallide sciampiste iperfashion che confondono il talento con la capacità di discriminare una Manolo Blahnik da una Jimmy Choo, queste frigide mentalmente desertificate, queste ultraconservatrici patologicamente maniache del controllo e prive d'anima e di spirito, abbiano potuto rappresentare un'icona femminile del decennio per l'unica ragione che prendono cazzi a nastro? Che sarebbe un po' come dare il nobel per la fisica a uno che entra nel Guinness dei Primati nella categoria 'l'uomo colpito più spesso da un fulmine'.

queste parole hanno avuto su di me lo stesso effetto di "la corazzata kotiomkin è una cagata pazzesca" sui colleghi di fantozzi.


e adesso vado di là a fare i miei privatissimi 92 minuti di applausi.


giovedì 15 settembre 2011

troie dure

prendiamola pure per buona: ha aiutato una famiglia in difficoltà.


ha aiutato la mia, la tua, quella di qualche disgraziato che ha perso il lavoro a causa di investimenti scellerati del suo datore di lavoro, oppure perché vittima della delocalizzazione? no, ha aiutato uno che ha sempre fatto la bella vita grazie ai suoi intrallazzi e alle sue conoscenze, e mò gli tocca lasciare la jaguar in garage.

per tutti gli altri, quelli di cui sopra, c'è l'aumento dell'iva, i licenziamenti più facili, il blocco degli stipendi e delle assunzioni, servizi pubblici più cari e/o carenti a causa dei tagli alla spesa pubblica e agli enti locali.

ma che cazzo vi serve ancora per alzare il culo dalla sedia - ma basterebbe tirar fuori la testa dalla sabbia, togliersi le fette di salame dagli occhi - e mandarlo via a calci in culo?

martedì 13 settembre 2011

fidanzate diventate troie

ho rivisto ieri sera la foresta dei pugnali volanti, un film di zhang yimou del 2004. volevo rivederlo principalmente per il godimento estetico che mi danno le scene di lotta coreografate come balletti, e anche certi paesaggi che mi ricordavo, ma mi sono imbattuto anche nella struggente e tragica storia di un amore impossibile.

molto alla grossa, nella cina del IX secolo si sparge la voce che la figlia del defunto capo di una setta di assassini, che si oppone al potere dell'imperatore, lavori sotto mentite spoglie come ballerina in una casa di piacere. un comandante delle guardie, leo, incarica quindi un suo sottoposto, jin, di rapirla con uno stratagemma, facendosi passare per un avventuriero, per farsi condurre al quartier generale della setta.

durante il lungo viaggio, pieno di insidie e tranelli, jin e xiao mei si innamorano; si scopre però, poi, che xiao mei non è affatto la figlia del defunto capo della setta; che leo è affiliato alla setta e da tre anni infiltrato nell'esercito; che xiao mei sapeva quindi benissimo che jin era un soldato e lo aveva attirato deliberatamente nella trappola; che leo e xiao mei erano stati amanti, e che da tre anni leo aspettava di poter rivedere xiao mei, avendo sacrificato il suo amore per lealtà alla setta.

xiao mei viene incaricata di uccidere jin, dopo che gli erano state estorte tutte le informazioni che poteva fornire, ma lei disobbedisce agli ordini, lo libera e giace con lui. lui le propone di fuggire insieme, uscendo così dall'impasse che li vede facenti parte di fazioni opposte, ma più che la lealtà alla causa, xiao mei avverte come un impedimento la lealtà che deve a leo e al suo sacrificio, anche se probabilmente non è più innamorata di lui. convince quindi jin a fuggire da solo, ma poi ha apparentemente un ripensamento, e scappa anche lei a cavallo.

nella sua corsa, però, viene ferita gravemente da un pugnale scagliato da leo, che si aspettava la mossa di xiao mei e l'attendeva al varco, folle di gelosia, pensando che scappasse per amore di jin. jin, incapace di abbandonare xiao mei e quindi tornato sui suoi passi, ingaggia un duello senza esclusione di colpi con leo, che termina con una specie di mexican standoff, in cui jin rimane disarmato; leo ha un ultimo pugnale, che minaccia di scagliare verso jin; xiao mei minaccia di strapparsi dal petto il pugnale di leo, cosa che la ucciderebbe, per scagliarlo contro leo. jin però cerca di dissuaderla, dicendo che la distanza tra lei e leo è maggiore di quella tra leo e sé, quindi il suo pugnale non arriverebbe mai in tempo per impedire che l'altro scagli il suo, e il suo sacrificio sarebbe vano. lungo momento in cui ciascuno pensa al da farsi, poi il gesto di leo che sembra scagliare il suo pugnale contro jin. xiao mei si strappa quindi il pugnale dal petto, provocandosi un'imponente emorragia, e lo scaglia. verso leo?

leo, in realtà, non ha affatto scagliato il suo pugnale: ne ha fatto soltanto il gesto, ed ora attende l'impatto con il pugnale di xiao mei, che però non arriva. dalla punta insanguinata del pugnale è partita una goccia di sangue, che va in direzione di jin, e che impatta la lama del coltello di xiao mei proprio davanti a jin, coltello che prosegue il suo volo fino a conficcarsi nel tronco di un albero.

xiao mei muore tra le braccia di jin, è libera. leo si allontana faticosamente. i due uomini sopravvivono, con il carico del loro rimorso.






foto di persone che si tagliano le braccia

è più forte di me, ste cose mi fanno troppo ridere.

Ciao cara, (e già cominciamo male)

Complimento della stagione (tipo: ma che bella estate calda che sei?) spero che ogni cose (problemi con le concordanze?) è ok con voi (sì, tutto ok con me) come lo è il mio grande pleassure per contattare l'utente (l'utente però mi sa che è irraggiungibile) ad avere comunicazione con voi dopo la navigazione in Internet (tipo: dopo una bella nuotata, mò mi rilasso?) e vedere il vostro profilo a partire da oggi, (perché, hai intenzione di rompermi il naso?) si prega di i wish (questa dev'essere la colonna sonora) avrete il desiderio con me in modo che possiamo arrivare a conoscersi meglio e vedere cosa è successo in futuro. (e qui io però voglio sapere se è una cosa tipo palla di cristallo o hai superato il problema dei paradossi spazio-temporali. no, perché c'è un mucchio di gente interessata all'argomento, sai?)

Sarò molto felice se potete scrivermi attraverso la mia e-mail per la comunicazione più semplice e per conoscere tutti gli uni degli altri, (ma tutti tutti? google+, sparati) e anche dare le mie foto e dettagli su di me, sarò in attesa di sentire da voi come vi auguro tutto il meglio per il vostro giorno.
Ma tenere a mente che l'Amore non ha barriere colori,
(quando mai!) non educativo barriera a terra di nuovo, (eh no, barriera a terra di nuovo non educativo, io concorda) nessun socio-economico Barriera, religione, lingua, nazionalità o barriera di distanza, l'unica cosa importante è l'amore. (ma un po' anche la barriera, dai)

il tuo nuovo amico
nome ... fede
(e se pensavi di giocare il jolly con questo nome, hai cannato di brutto)

buona giornata a tutti quelli che passano di qua.

giovedì 8 settembre 2011

e adesso vi spiego perché

se dovessi scegliere una e una sola canzone da salvare tra tutte quelle mai composte, d'istinto sceglierei lover, you should've come over di jeff buckley. la razionalità, o un ragionamento più accurato, probabilmente sceglierebbero diversamente; ma questa è la scelta della mia pancia. ma anche un po' del cervello.

lover è esagerata. è ridondante. da un punto di vista compositivo, è impeccabile: musica e testo si sposano perfettamente, non c'è un verso a cui manchi o ecceda una sola sillaba; l'interpretazione è accorata, ma non patetica. soprattutto, jeff è credibile nel cantarla. ma andiamo ai dettagli.

tempo lento di 3/4, che già mi piace a prescindere. il 3/4 (per intenderci, lo stesso ritmo del valzer) ti culla e ti esalta insieme - pur essendo un tempo dispari è ballabile come pochi; tonalità di re maggiore, nell'arrangiamento predominanza di chitarre. organetto paraculo nell'introduzione, nella versione in studio, e passi; poi, si comincia sul serio.

Looking out the door I see the rain fall upon the funeral mourners
Parading in a wake of sad relations as their shoes fill up with water
And maybe i'm too young to keep good love from going wrong
But tonight you're on my mind so you never know


e insomma, qualcosa è andato storto e tutta la malinconia della cosa ci arriva addosso da subito, ci avvolge come un telo umido.

tristezza tutto intorno. per soprammercato, fuori piove e c'è un funerale (e che cazzo). quel che è successo, sarà pure colpa mia che sono un giovane scavezzacollo, ma non posso lo stesso fare a meno di pensare a te.

Broken down and hungry for your love but no way to feed it
Where are you tonight, child you know how much i need it
Too young to hold on and too old to just break free and run


l'irrimediabilità, la sensazione che nulla di ciò che posso fare sia utile a ricomporre i cocci di una situzione. ma ti penso, cazzo, se ti penso. anche se è colpa mia, di come son fatto a cazzo di cane: son troppo giovane per avere l'esperienza che mi sarebbe necessaria, ma troppo vecchio per fregarmene semplicemente.

fin qua, la musica si tiene bassa, malinconica. ma un fa#7 introduce una svolta, melodica e anche di intento, soprattutto di umore:

Sometimes a man gets carried away, when he feels like he should be having his fun
And much too blind to see the damage he's done
Sometimes a man must awake to find that really, he has no-one


cazzo no, non è solo colpa mia, ci sono state circostanze che mi hanno portato ad agire come ho agito e poi cazzo, dai, era solo divertimento, non ho pensato che potevo farti davvero male, e adesso sono solo, me ne accorgo solo adesso.

So I'll wait for you... and I'll burn
Will I ever see your sweet return
Oh will I ever learn

Oh lover, you should've come over
'cause it's not too late


e siccome ci credo davvero, ci spero anche, che tu ritorni. torna, dai, amante mia, dovresti tornare. non è tardi, non è tardi.

in questo passaggio, è molto pregevole questa scala di accordi che usa buckley, inusuali gli accordi ma molto ben scelti. il mio insegnante diceva che ogni chitarrista è un po' un arrangiatore in piccolo, potendo scegliere diverse posizioni per la stessa nota, e quindi differenti effetti sonori, differenti voicings. e buckley padroneggia la cosa in maniera magistrale.

Lonely is the room, the bed is made, the open window lets the rain in
Burning in the corner is the only one who dreams he had you with him
My body turns and yearns for a sleep that won't ever come


torniamo alla malinconia, sia in musica che nelle parole, di nuovo la solitudine della cameretta, accentuata dalla pioggia che entra dalla finestra lasciata aperta; e il sonno che tarda ad arrivare, anzi, forse non arriverà affatto.

la melodia qui ha un'impennata: armonicamente, gli accordi sono gli stessi della parte malinconica, ma l'intensità cresce, insieme all'altezza della melodia. e siamo al momento topico della canzone, quello che giustifica tutto il resto:


It's never over, my kingdom for a kiss upon her shoulder
It's never over, all my riches for her smiles when i slept so soft against her
It's never over, all my blood for the sweetness of her laughter
It's never over, she's the tear that hangs inside my song forever


non è mai davvero finita, non può essere finita, non finché il mio sentimento è così potente, così disperato, così disposto a tutto: il mio regno per un cavallo, implorava riccardo iii; tutto il mio sangue per la sua dolce risata, implora jeff. a questo punto, se avessi conosciuto personalmente la tizia, l'avrei perlomeno guardata con riprovazione.

Well maybe I'm just too young
To keep good love from going wrong

Oh.... lover, you should've come over
'cause it's not too late

Well I feel too young to hold on
And I'm much too old to break free and run
Too deaf, dumb, and blind to see the damage I've done

Sweet lover, you should've come over


sì, sì, son troppo giovane, ovvero troppo vecchio, e tutto quel che vuoi, anche cieco, sordo e muto. è colpa mia, se così preferisci. ma torna. non è tardi, non è troppo tardi.

è ormai un turbine di emozione, la preghiera diventa implorazione, supplica. l'arrangiamento è al suo pieno, la sequenza di accordi implacabile, la chitarra ha la forza di un'intera sezione di archi, la voce viene lanciata verso registri disumani, pur rimanendo sotto un controllo ferreo, con il drammatico vibrato, tipico di jeff. eppure riesce a rimanere - seppur di poco - entro le righe, a non sconfinare nella caricatura di se stesso. è passione allo stato puro, non vi è traccia di raziocinio in nulla di ciò che dice, che fa, che canta. è per quello che gli credi: non ti sta facendo gli occhioni da gattino bagnato, egli è un gattino bagnato.

e tu che non lo raccogli e non te lo porti a casa, sei senza cuore. vergogna.

hats off:

mercoledì 7 settembre 2011

in culo alla finanziaria (e anche figa to mare)

sì lo so, ultimamente sono sboccato. può darsi che mi passi, ma di sicuro, se mi cambiano la finanziaria ogni sei ore, e ogni volta è peggio della precedente, non mi passerà in fretta.

oggi, a grande richiesta, torna l'aumento dell'iva. iva, lo ricordiamo per chi si fosse collegato solo in questo momento, è l'acronimo di "i vaffanculo si sprecheranno" (cfr. la versione martoriata dal doppiaggio del bagaglino di monty python and the holy grail); e immagino infatti che la prima reazione di chiunque compri qualcosa per cui ti rilascino scontrino o fattura sia stato un ulteriore spreco di vaffanculo.

l'iva non è un'imposta proporzionale: colpisce ciascuno allo stesso modo, sia che guadagni mille, sia che guadagni diecimila. quindi, se una cosa che ieri costava cinquecento oggi costa cinquecentocinque, se io guadagno diecimila, alla fine, stigrancazzi; ma se io guadagno mille, la differenza per me si fa apprezzabile. e questa è solo una delle ingegnose trovate di questo governo per scaricare i costi della crisi su chi già la paga da tempo.

considerazione numero uno: spero che presto gli sportivi prendano il posto dei politici e dei sindacalisti: c'è voluto un cazzo ai calciatori a mettere tutti d'accordo, e raramente ho visto qualcuno più convincente di pianigiani nel fare appello alla dignità personale, allo spirito combattivo.

considerazione numero due: per quel che mi sarà possibile, non avranno la mia iva. la rivoluzione si fa anche con le piccole cose, ed ogni marcia è cominciata con un passo. quindi, pare impossibile, ma consumerò ancora di meno: in auto e in moto, ridurrò la velocità media con cui mi sposto, ottimizzerò i miei spostamenti in modo da fare meno chilometri, e in questo modo risparmierò anche più dell'1% di carburante; comprando da mangiare, starò meticolosamente attento a non acquistare niente che non consumerò davvero (e peraltro un po' di dieta non mi farebbe male); per quel che riguarda i consumi domestici, starò maniacalmente attento a non lasciare accese lampadine o elettrodomestici che non utilizzo, a dosare la fiamma dei fornelli in modo da non eccedere, a non consumare più acqua del necessario; lo stesso dicasi per il cellulare: uso ridotto al minimo indispensabile; consumi voluttuari (abbigliamento, spettacoli, divertimenti in genere) ulteriormente ridotti in favore di altre attività non dispendiose; e così via.

se lo faccio da solo, la cosa ha poco senso; ma se fossimo un milione, cinque, dieci? sciopero dei consumi, che ve ne pare? facciamogli vedere, dimostriamo loro in maniera pratica che la loro strategia è sbagliata, che non è così che racimoleranno nemmeno quei quattro soldi che si prefiggono.

io esagero sempre. figa. o fica.

mio figlio (12 anni) ha gusti musicali in evoluzione. per fortuna. non lo dico soltanto perché è figlio di un ex musicista e in quanto tale un tantinello frustrato, ma perché a mio modestissimo parere non è mai troppo presto per forgiare il proprio gusto ed educarsi (farsi educare) a discernere il bello dal brutto. perché diciamolo una volta per tutte: è pur vero che i gusti di ognuno sono rispettabili, in quanto sono opinioni, ma è altrettanto vero che certe cose meritano di essere categorizzate senza troppi complimenti.

capita quindi che sulla sua bacheca di facebook egli abbia espresso un giudizio non esattamente lusinghiero su un pezzo di hip hop da classifica (una di quelle canzoni che assomiglia a cento altre); subito si è scatenata la rissa verbale tra sostenitori dell'hip hop vs. metallari, che non ha avuto nemmeno bisogno di degenerare, è partita direttamente come rissa, ma vabbè, son ragazzi: maschi e femmine indistintamente, ciascuno ha avuto il suo vaffa, il suo checazzodici, il suo pensa alla merda che ascolti tu.

insomma tutto bene, finché non ci si son messi di mezzo gli adulti. non che abbiano partecipato alla rissa, per fortuna, ma ogni volta mi tocca sentire le stesse, vecchie, fruste parole accomodanti e tutto sommato false. del tipo: non esiste musica bella e musica brutta - esiste la musica che ti piace e quella che non ti piace - provate a cercare un brano che possa piacere a tutti.


no, certo, il brano che piace a tutti non esiste. ma la musica brutta esiste, eccome. come dicevo sopra, le opinioni sono rispettabili; l'ignoranza e soprattutto il vantarsi della propria ignoranza, no: ciascuno è libero di farsi piacere anche la merda, basta che non abbia la pretesa di farmi credere che sa di cioccolata.


e il desiderio di pacificare gli animi, per me non è una spinta sufficiente per giustificare produzioni musicali a orologeria, destinate a finire nel dimenticatoio non appena finisce l'estate, oppure che vengono distribuite su  larga scala solo perché il nome ormai è garanzia di successo. e poi, ma perché mai dovremmo sempre pacificare gli animi? gli adolescenti, è bene che si sfoghino, che difendano le loro opinioni anche a spada tratta, basta vigilare che non si facciano male (ci vorrebbe un altro post sull'ingerenza di certi genitori nelle vite dei figli...).


personalmente, trovo disonesto riproporre cento volte la stessa canzone e pretendere che sia nuova solo perché gli hai cambiato il titolo, il testo e - forse - la tonalità. chi sa comporre musica, difficilmente scriverà due volte la stessa canzone; e questo fa la differenza tra chi fa musica per passione e chi la fa perché ha vizi costosi da mantenere. e non faccio nomi perché non ho voglia di scatenare la rissa pure qua, ma ci siamo capiti.


io esagero, forse è vero; ma non ci sto a che tutto sia sempre risolvibile con "non è bello ciò che è bello, ma che bello che bello che bello": a volte bisogna stare di qua o di là e soprattutto, quando si fornisce un'opinione, supportarla con qualche argomento fondato.

lunedì 5 settembre 2011

quando si dice: figa.

la nuova interfaccia di blogger ti dice anche quante visualizzazioni ha avuto ciascun tuo post.

e quello tra i miei post che ha avuto il maggior numero di visualizzazioni, con la bella cifra di 460 (diconsi quattrocentosessanta) e a dispetto di tutti gli altri che non hanno mai raggiunto numeri a tre cifre, è questo. poi uno dice che si butta a sinistra.

cazzeggio spinto. figa.

mi imbatto nel blog ildeboscio e ne spulcio qualche pagina: mi divertono le classifiche che fa, tipo questa, e mi vien da ridere pensando alle tipe che conosco/ho conosciuto e che possono essere riportate alle categorie menzionate, anche se non abito a milano e molte cose, fuori da quella realtà, perdono di senso.

Quelle che fanno ufficio stampa. ne conosco una sola, ed effettivamente non ci uscirei nemmeno se pagasse lei.
Quelle che riescono a indossare contemporaneamente i brand Rolex, Tiffany, Vuitton e Rayban. ma anche uno solo dei quattro, per quel che mi riguarda. 
Quelle con il cane nella borsa. cane? se sta in una borsa, non è un cane. per definizione.
Quelle con le ballerine. santo subito! le ballerine e, aggiungo, le birkenstock! 
Quelle che hanno disturbi alimentari. amen! secondo me è un postulato del morettiano chi parla male pensa male e vive male.
Quelle che sporcano gli asciugamani di fondotinta. che odio! 
Quelle che fanno teatro. ossignùr! ne conoscevo una che era convinta che la vita (di chiunque) fosse il suo palcoscenico.
Quelle che leggono Isabel Allende, Margaret Mazzantini, Isabella Santacroce, Stefano Benni, Daniel Pennac, Banana Yoshimoto, Paolo Coelho. mh. pennac e la mazzantini li salverei, ma certe letture in effetti non sono un bel sintomo.
Quelle che comprano Vanity Fair. e magari per leggere le poesie di bondi.
Quelle che vestono Max Mara. fa tanto signora.
Quelle che dicono “Pupù”, “Pene”, “Vagina”. la prima che mi dice vagina, rido. 
Quelle che chiamano i figli Ludovico, Ginevra, Giansergio, Carlotta. concordo!
Quelle che la loro password è il nome del gatto. aggiungerei: quelle che qualsiasi cosa loro ha a che fare col loro gatto.
Quelle che quando hanno perso lavoro e mestruazioni parlano solo di figli. io ho anche colleghe fertili, così. 
Quelle che dicono “perché bestemmi se non credi in Dio?” quelle si zittiscono facilmente.
Quelle che si definiscono un po’ pazze. epperò magari solari.

e sottacerò il fatto che ricado in alcune categorie citate qua... (faccetta che fa l'indifferente)

venerdì 2 settembre 2011

chissà perché, me lo aspettavo

appena ho saputo che berlusconi era all'estero, ho subito pensato: "sta' a vedere che mò ne spara un'altra delle sue". e infatti, trac, puntuale come un treno svizzero.

si vede che l'aria dell'italia non ispira più tanto nemmeno lui, tant'è che in un'intercettazione, a quanto pare, ha minacciato (chi?) di andarsene di qui a qualche mese (qualcuno ha commentato: "la solita promessa elettorale" :-D). non so dargli torto, l'aria italiana ormai si taglia con il coltello e non solo nun ce sta un cazzo da ride, ma il costante mitragliamento di cazzate è tale che dobbiamo necessariamente renderci impermeabili ad esse, pena altrimenti il sentirci in trincea 24/7. per questo non c'è più nemmeno l'indignazione, ma nemmeno il moto istintivo di sdegno, ma direi nemmeno la minima reazione, punto. ma siamo ben lungi dal diventare un popolo estremamente zen: stiamo piuttosto sperimentando la possibilità di far finta che non esistano. una cosa tipo se chiudo gli occhi forte forte, il mostro sotto al letto scompare. la puerile speranza che, se distogliamo lo sguardo, noi diventiamo invisibili a loro.



purtroppo non funziona, ed ecco qua l'ennesima stronzata: "Ho dato una mano ad una famiglia con figli e lo faccio come avviene con una miriade di persone. Lo faccio perché me lo posso permettere".

considerazione numero uno, la prima che viene in mente: bisogna che scriva a berlusconi per dirgli che verso in stato di bisogno. non pretendo ventimila al mese tutti per me, ma altri diciannove come me glieli posso segnalare senz'altro, e già siamo in venti che ricominciamo a respirare.

considerazione numero due, più mediata: il gip indaga su un'ipotesi di estorsione ai danni di berlusconi. capito? ai danni di silvio; indaga cioè su presunti illeciti la cui vittima sarebbe silvio b. e lui che fa? s'incazza: sono tutte fantasie, io ho solo aiutato una famiglia. è come se uno scolaretto vittima del bullo che tutti i giorni gli sequestra la merendina si incazzasse con la maestra che scopre tutto e denuncia il bullo al preside dicendole: ma no, maestra, stavo solo evitando che diventasse anoressico! non suona perlomeno strano? voglio dire, se io preferisco versare ventimila euro al mese (qualcosa di più di quel che io guadagno in un anno) a qualcuno perché stia zitto, vuol dire che se parlasse io ci rimetterei molto, molto di più. a quel punto, anche io al giudice gli direi: scusa, ma tu cinque minuti di cazzi tuoi...?

ma quel che è bello, come al solito, è sentire il tono della voce. quando commenta la vicenda tarantini, la voce è stridula, rotta, sbaglia le parole, è evidentemente alterato. essere intercettati è una vergogna, "una rapina", non è ammissibile che quando uno usa il telefono non sia tranquillo che le sue conversazioni si svolgano nella riservatezza. quando parla della finanziaria, o degli aiuti al popolo libico, invece, è assolutamente pacato e sereno. ovvio: non gliene frega un cazzo e non ha la minima idea di ciò che sta dicendo, ripete una lezioncina imparata a memoria.

ma sarà costituzionalmente vietato fare un articolo della finanziaria che dica: "io e altri venti, trenta, enne ricconi, visto che ce lo possiamo permettere, tre, cinque, enne miliardi ce li mettiamo noi di tasca nostra, e con quelli ci finanziamo i servizi che quelli che guadagnano poco non si possono permettere di pagare privatamente". silvio, vuoi aiutare le famiglie in difficoltà? ecco.

comunque, adesso gli scrivo.