mercoledì 29 febbraio 2012

blogging day

aderisco. liberate rossella. diciamolo forte, non è vero che le voci restano sempre inascoltate.


l'iniziativa parte da qui

e il blog di rossella invece è qui.

lunedì 27 febbraio 2012

nice try, next time will be better


ieri sera su Rai5 è andato in onda behind the wall, un documentario sull'ideazione e la produzione dello show e del film the wall. a un certo punto, roger waters si riferisce alle animazioni create da gerald scarfe, in particolare alla marcia dei martelli e a quella della scena qui sopra: the marching hammers and the fucking flowers. il traduttore (il documentario era in originale con sottotitoli) è stato per una volta corretto: per una volta, non ho visto o sentito tradurre "fucking" con "fottuto", vocabolo che nessuno, prima di traduttori troppo letterali, aveva mai usato in italiano per definire spregiativamente qualcosa, e quindi è comparso il sottotitolo: [...] i fiori del cazzo. bravo! finalmente! peccato che, in questo caso, waters parlasse proprio di fiori che scopano...

mega LOL :-DDD

sabato 25 febbraio 2012

giovani dei




una parte di questo filmato compare anche in it might get loud, con jimmy page, the edge e jack white. a 2'16" l'intervistatore chiede a page (avrà avuto forse 14 anni) se vuole continuare a suonare la chitarra, da grande. e lui risponde che no, lui vuole fare il ricercatore in biologia.

a parte la tenerezza che mi fa una simile affermazione, io vorrei che si inventasse la macchina del tempo solo per tornare a quel momento e comparire all'improvviso davanti a james patrick page, che quattordicenne impara a suonare skiffle, spanish and dance e dirgli: "mi dispiace, ragazzo, ma la vita ha in serbo qualcos'altro per te: niente biologia. tu diventerai un dio del rock'n roll, suonerai di fronte a migliaia di persone adoranti, sarai acclamato come uno dei migliori chitarristi di sempre, ti sfonderai di pressoché qualsiasi sostanza psicotropa sia stata scoperta o inventata e scoperai con tante di quelle donne che alla fine ne perderai il conto".

e godermi l'espressione del giovane page.

nel frattempo che inventano l'apparecchio, godiamoci page adulto:



giovedì 9 febbraio 2012

e niente

moon in june è una specie di oggetto misterioso: una canzone non canzone, non ci sono strofe o ritornelli, con le linee melodiche che contiene e che non si ripetono mai ci si potrebbero fare sette o otto canzoni comprensive di strofa, inciso e ritornello. il testo, solo robert wyatt sa che cosa voleva dire (cioè, più che altro cosa c'entra una parte con l'altra, ma dopotutto son cose sue). poi c'è la consueta - ma thumbs up! - improvvisazione di stampo jazzistico e il finale con rumori da post-produzione, nastri rallentati ad arte e altre amenità psichedeliche. nondimeno, sono ormai quarant'anni almeno che non solo ascolto il pezzo, ma mi si ripropone interiormente e me lo canto e me lo suono in testa manco fosse un tormentone estivo dal facile ritornello.


e niente, eccovelo qua, se avete voglia di fare una ventina di minuti di pausa.


martedì 7 febbraio 2012

...e un motivo c'è.

stamattina ho cercato con successo di cominciare male la giornata, incazzandomi con le catene da neve ingarbugliate e il freddo e il gelo e il tempo perso eccetera. poi arrivo in ufficio, controllo la posta e ci trovo questa:

[...] Si può suonare strimpellando qualcosa, riproducendo qualcosa, creando qualcosa; si può essere cessi, mediocri, discreti, bravi, molto bravi, grandi, pazzeschi....è questione che quando finiscono gli aggettivi, poi per andare oltre o, meglio, altrove, bisogna utilizzare un sostantivo: visione. Ecco, quello che adoro davvero in un artista è il rendermi conto che nel suo mondo interiore si accendono visioni e questo è ciò che, a mio parere, fa uscire Steve Vai da tutte le categorie sopra citate e lo sposta altrove. Certo, ha una tecnica pazzesca, conosce la musica come io il palmo della mia mano e anche meglio, ma quello che lo porta "al di là" è il vivere visioni e trasformarle in musica. Forse non tutti voi lo stimate particolarmente ma anche chi non lo frequenta, secondo me, se si lascia andare un attimo, forse, può capire il perché di queste mie parole improvvisate. 

è una email che mio fratello - condensato de "l'amico che incarna il fratello che avrei sempre voluto e non ho" - ha mandato a me e qualche altro amico, (ex)musicista come me. e le sue parole hanno il potere di raddrizzare istantaneamente una giornata storta. tra le altre cose, gli ho risposto:

[...] quel che è certo è quel che dici tu: solo steve vai può suonare steve vai, e non è solo una questione di tecnica, perché con applicazione, metodo e pazienza, è comunque possibile (in teoria!) replicare la performance. quello che non è possibile è inventare qualcosa del genere, per il semplice fatto che è suo peculiare appannaggio: è la sua personale visione, di cui è e resta unico depositario. e oggi più che mai c'è bisogno di visionari, e di persone come te che colgano la bellezza delle visioni altrui, e ne rimangano stupite, ammirate, ed escano migliorati da questa esperienza.
"la bellezza salverà il mondo" (f. dostoevskij)
e vedi che un motivo c'è, se dico che sei mio fratello. e beccatevi steve vai:

venerdì 3 febbraio 2012

almeno provaci

palestra, giovedì pomeriggio: pochi avventori a quest'orario, ed è uno dei motivi per cui l'ho scelto. tra i pochi, una ragazza che non avevo mai visto prima: mora, capelli corti e ricci, figura snella, viso non bello ma curioso, nella giusta situazione potrebbe assumere espressioni birichine e divertenti. avrà trent'anni. insomma, carina e abbastanza il mio tipo.

come molte, anche se porterà una 40, è ossessionata dal suo girofianchi, e quindi si dà un gran daffare sul tapis roulant, per bruciare gli infidi grassi prima che si accumulino sul bassogluteo/altocoscia e poi su macchine specifiche per gambe e glutei. io cycletto del più e del meno e come al solito penso agli affari miei, da qualche settimana mi porto pure gli auricolari e il mio isolamento è quindi quasi totale, ma con la coda dell'occhio vedo che di tanto in tanto lancia qua un'occhiata ma, se mi giro nella sua direzione, distoglie prontamente lo sguardo. io me ne accorgo perché sono un esperto di occhiate trasversali, e soprattutto perché ho tirato su il cappuccio della felpa e, non visto, guardo attraverso uno specchio.

alle macchine per le gambe, prima si esercita con quella per i glutei, dando le spalle a me che adesso sto alla fila di macchine di fronte, ma attraverso un altro specchio noto che continua a buttare occhiate, poi si siede a questa



e mi viene una gran voglia di mettermi a fissarla, ma sarebbe come sparare sulla croce rossa. finisco i miei esercizi, faccio stretching e me ne vado, non senza averle lanciato un'occhiata a viso aperto, seppure sempre attraverso lo specchio. come a dire: "ho visto che guardavi. e quindi?"

già, e quindi? sei giovane e sana, posso supporre che anche la produzione di ormoni sia nella norma, e se guardi e poi riguardi e guardi ancora, qualcosa ti dev'esser piaciuto. perché allora non provi? (tra l'altro, mi avresti anche beccato in una giornata di insolita propensione; insomma, non t'avrei detto di no). dice il mio amore e mia gioia e consolazione: "ma a noi ragazze non ci hanno insegnato ad essere sfrontate". e mi sta bene. ti piace che sia l'uomo a fare il primo gesto concreto o, anche se non ti piace, sai che è così che si fa, così s'è sempre fatto (crediamoci). ma quale potrebbe essere la mia motivazione a tentare un approccio, se quando ti restituisco lo sguardo eviti il mio?

voglio dire: va bene il gioco delle parti, va bene la ripartizione dei ruoli in base al genere - ormai mi ci sono rassegnato - ma devo fare la tua parte anche per quel che riguarda una minima dimostrazione di interessamento? è vero, il maschio italiano medio è perlomeno sconsolante e quindi capisco che alla fine diventi anche umiliante respingere al mittente le attenzioni sgradite, ma una chance a qualcuno ogni tanto, e a te stessa in primo luogo, vogliamo darla? per quanto vogliamo continuare a perpetuare il luogo comune per cui le ragazze a vent'anni se la tirano tanto aspettando il principe azzurro, a trenta sposano un coglione che le ha fatte sentire principesse per una notte e una merda per il resto del tempo, a quaranta (se va bene) divorziano e cercano di rifarsi del tempo perduto e a cinquanta sono delle milf incontenibili, ma fuori tempo massimo?

e voi, come vi comportate? se qualcuno vi piace glielo fate capire? o perlomeno, se non volete farlo capire ma vorreste essere in qualche modo contattate, fornite un minimo appiglio al malcapitato (che so, un sorrisino!) o siete di quelle che perseverano nella poker face e sperano che uno capisca comunque da sé?

e questo video, non è delizioso?

giovedì 2 febbraio 2012

ci sei o ci fai?

il posto fisso, che monotonia.

bè, anche le rate del mutuo/l'affitto ogni mese non è che siano un esempio di imprevedibilità.

a ben pensarci, anche i figli: tutti i giorni colazione pranzo cena e magari scarpe vestiti e un'istruzione...

e le automobili? oh, sempre benzina, gasolio, tutt'al più gpl o metano, ma lì finisce.

e del testadicazzo di turno al governo che apre bocca e le dà fiato, ne vogliam parlare?