giovedì 28 febbraio 2013

siparietti

con figlia2, facendo finta di fare mostra e dimostra su come ci si difende da un aggressore.

(lei) "dai, forza, sotto!"
(io) "no, ti faccio vedere come ci si difende. tu vienimi incontro. e sii offensiva"
(lei - muove un passo) "negro!"

se non mi si guasta, è un genio.

martedì 26 febbraio 2013

affratellamenti


i miei avevano comprato una casa in campagna. a papà piaceva coltivare l’orto e allevare animali: quando andò in pensione, era diventato il suo passatempo. la mamma lo assecondava (sapeva bene che se no sarebbe diventato pericoloso, come poi è successo, ma questa è un’altra storia).

nel 1999, la mamma morì.

nella casa a qualche centinaio di metri dalla nostra, abitava cencio, un contadino che era stato colpito da ictus. l’insulto lo lasciò non proprio benissimo: camminava solo con l’ausilio del bastone e si esprimeva a stento. quel pomeriggio ero là quando venne ad esprimere a papà il senso delle sue condoglianze. lo vidi che arrancava lungo la strada che portava al cancello di casa nostra, papà lo vide anche lui e lo attese affacciato alla finestra del primo piano.

cencio valicò il cancello e, fatti pochi altri passi, volse la testa verso papà e con la sua voce afona disse:

“mire’! (mirello, si chiamava papà) eh? e ma porcoddio.”

papà allargò le braccia in senso di rassegnazione.

“ma… e volevo di’… e ma porcamadonna.”

si girò e tornò a casa.

ecco.

lunedì 18 febbraio 2013

pensate pure male di joe jackson

a suo tempo, i detrattori di joe jackson - e in generale di tutti coloro che sfuggissero a un inquadramento univoco e certo - storsero molto il naso nel momento del suo passaggio dal rock decisamente new wave degli inizi verso sonorità molto più jazzy, anzi inequivocabilmente swing. abituati a sentirlo pestare su ritmi serrati, i critici mal digerirono questo cambio d'immagine in corso d'opera, come se clark kent si fosse tolto gli occhiali in pubblico ("crede di essere un cantante jazz degli anni '40"). posso dire la mia al riguardo?

sticazzi.

ecco, l'ho detta.


parlando più seriamente, ieri sera stavo ascoltando body and soul, il suo disco del 1984: mi stupisco ancora di quanto la musica riesca tanto più a farmi compagnia, tenendomi presente a me stesso e a ciò che sto facendo (in questo caso: stavo guidando nella notte) quanto più riesco a penetrarla, scomporla, comprenderla e in definitiva apprezzarla. evidentemente, son due parti del mio cervello che lavorano in completa indipendenza.

la canzone qui sopra è, semplicemente, perfetta: la melodia è cantabile e sofisticata insieme, l'armonia impeccabile, l'arrangiamento superbo (sette musicisti suonano pieno come un'intera orchestra), il testo non è banale né oscuro, l'esecuzione limpida, ogni pezzo va al posto suo come in un puzzle di qualità e, dopo quasi trent'anni dalla sua uscita, si ascolta ancora volentieri e mantiene intatta la sua freschezza.

io obbligherei (quasi tutti) gli autori delle canzoni di sanremo ad ascoltare questa canzone in loop per un tempo indefinito. sicuramente non smetterei prima che abbiano manifestato la volontà di spararsi da soli nei coglioni.

mercoledì 13 febbraio 2013

ingravescentem sticazzi

e questo è tutto quello che ho da dire su questa faccenda.

lunedì 11 febbraio 2013

ci torno sopra

...perché, a quanto pare, l'argomento vi appassiona.

ora, son sicuro di tre cose: una, che riguardo all'equità dell'imu, ciascuno di noi ha sentito o è a diretta conoscenza di condizioni che rasentano l'ingiustizia, se non l'accanimento; due, che riguardo alla proprietà immobiliare, ciascuno di noi ha sentito o è a diretta conoscenza di comportamenti perlomeno poco sensati. io conosco quello della mia ex moglie che, pur lavorando a perugia da una vita, si è sempre ostinata ad abitare a todi (e son 45 km) perché c'è nata e vissuta e c'è la casa ereditata dal padre. non ce la potevamo permettere quando eravamo insieme, figuratevi dopo la separazione. però, anche quando andavamo d'amore e d'accordo, la mia proposta di venderla per comprarne una più piccola (e magari tirar su anche qualche soldino liquido per tappare qualche falla che si era aperta), ottenne solo una bocciatura senza appello; tre, che l'ici la pagavate tutti, magari storcendo un po' il naso, ma di sicuro senza 'sto mugugno che sento contro l'imu. è tanto di più? non è una domanda retorica, non ho mai posseduto immobili, non lo so proprio.

e comunque, che sia una tassa che si possa migliorare l'ho detto nel post precedente: anzi, tutta l'imposizione fiscale è da rivedere, ma soprattutto andrebbero fatti controlli sull'evasione e l'elusione, lo sappiamo da una vita. solo che quando arriva il genio che dice "aboliremo l'ici", invece di dirgli "ma che cazzo di stronzate stai raccontando??" andate in massa a votarlo, e ve la prendete con quell'altro appena arrivato che altro non può fare che rimettere la tassa che c'era prima, possibilmente aumentandola, perché i conti non tornano proprio più.

cioè, riassumendo: berlusconi sta al governo per buona parte degli ultimi vent'anni, combina qualsiasi casino possibile e immaginabile o nella migliore delle ipotesi non fa un cazzo di fronte allo sfascio conclamato; viene cacciato con una manovra al limite del colpo di stato; il suo successore monti si trova costretto a far cassa e altro modo non ha che cercare i soldi dove è sicuro di trovarne; per queste manovre, risulta responsabile dell'impoverimento della nazione e del popolo tutto; si riaffaccia il nano imbonitore, promette altri n anni di allegro sperpero dei soldi pubblici e voi vi apprestate a votarlo di nuovo?

ve lo meritate, mario monti: anzi, vi meritate mario monti al quadrato. perché ricordatevelo: chi vota berlusconi è sempre quello che ha paura che i comunisti (come monti) gli portino via la casa.

giovedì 7 febbraio 2013

mi sorprendo da solo

ufficio, interno giorno. collaziono una fattura con cip cig durc e tutta quella bella serie di acronimi con cui ho a che fare tutti i giorni e la porto all'ufficio competente, quattro porte più in là. all'ingresso, la ragazza dell'help desk (me cojoni) cerca di contrastare il freddo quasi avvolgendosi intorno alla stufetta elettrica; passando, le lancio: "pinocchio, non stare coi piedi troppo vicini al braciere!" e le strappo un sorriso. busso, apro la porta, saluto i colleghi. sventolo i fogli che ho in mano, li porgo al collega a cui competono e chioso: "si rimette (e faccio il verso di uno che vomita) fattura" e sorridono anche là.

e io mi domando da solo: ma che cazzo c'ho da stare allegro, anzi, che minchia di voglia c'avrò mai addirittura di far sorridere gratuitamente il prossimo, che qualcun altro più debole, o magari più sensibile, al posto mio si sarebbe ammazzato già due o tre volte, o starebbe a ròta, o perlomeno sarebbe caduto in depressione nera?

niente, io non c'ho manco due grammi di depressione: che ne so, un pensiero suicida en passant, una lacrimuccia senza motivo, che ne so, un'oretta di insonnia causa attacco d'ansia. niente, dormo come un pupo. eppure - non sto qua a fare le mie lagnanze, ché c'è gente che ha problemi davvero seri che pagherebbe per stare al posto mio, ma non è questo genere di penserio consolatorio del cazzo che mi tiene insieme - se proprio vogliamo dirlo, proprio bene bene non sto non sto (cit. bergonzoni).

mi incazzo, ogni tanto, quello sì: mi indigno per le troiate che vedo leggo sento, ma tanto so che lo fanno lo stesso e cerco di far finta di non sapere. per il resto del tempo, sto in una specie di animazione sospesa, ma pronto a cogliere il pur minimo stimolo che mi faccia reagire, tipo malato di encefalite letargica pronto ad acchiappare la pallina al volo:

sto coi figli e rido scherzo m'incazzo, faccio lo scemo più di loro-

parentesi.
a matilde han dato per compito di descrivere per iscritto le sue probabili reazioni nel caso che una mattina si fosse risvegliata accorgendosi che nottetempo aveva cambiato sesso. è un gran bell'esercizietto, provate voi a immaginare. lei, come è nel suo stile, ha liquidato la cosa in tre righe, cogliendo pochi dei cento spunti che le ho dato io, tra il serio e il faceto. ma vi immaginate? vi addormentate femmine, vi svegliate maschio. pensiero numero uno: che è 'sta roba, chi me l'ha attaccata, e soprattutto, di chi è? sarà di qualcuno che poi la rivuole indietro? pensiero numero due: nelle mie mutande non ci starà mai, devo ricomprarle tutte. pensiero numero tre: sono sempre stata etero e mò all'improvviso devo farmi piacere la figa? eccetera, eccetera. niente, lei ha scritto solo che finalmente potrà giocare a rugby.
chiusa parentesi.

-vado dall'amore mio, ci si sfama di sesso e cazzate, si ride, si scherza, ci si rimpinza di cibo vino birra cazzo siamo vivi.

ma il resto del tempo, zzzzzzzzz, meglio dormire, il custode del cimitero fa vita più varia e mondana.

faccio qualche bel giro su google street view, stamattina seguivo il percorso dell'elèctrico 28, quello che sale all'alfama. lisbona in luglio (come suggerisce la didascalia in basso) è incantevole, mai troppo calda, bianca e azzurra di pietra, azulejos e il fiume che ancora un po' e diventa oceano, e quella gente che sarà pure triste e nata col fado dentro, ma non te lo dà a vedere e anche loro non aspettano altro che un motivo qualsiasi per far festa. mi ricordo lisbona quindici anni fa, fu amore a prima vista. giravamo a piedi o in tram, la mia ex moglie ed io, e dopo due-tre giorni la città era nostra, davamo indicazioni ai turisti. ci son tornato una volta sola, l'anno dopo, e quindi sarebbe ben ora di rifarci un giro. google maps mi dice che a luglio 2009 lisbona c'era ancora, luminosa e dolce. e questo mi rinfranca, e soprattutto non mi fa pensare che ancora è metà inverno.


e lo scrivo in un blog, ché tanto i blog son morti, adesso ci sono i social network che almeno se devi sparare una cazzata non dura più di 140 caratteri, vivaddio, e poi chi ce l'ha il tempo di leggere un post di cento righe, mamma mia? ho la mia decina di lettori affezionati, perlopiù silenti, ma tranquilli, non è un rimprovero: un commento in un blog in più o in meno non fa differenza. e salut'm assòreta.

lunedì 4 febbraio 2013

caro elettore

lo dico subito: questo non è un post contro berlusconi, e ci mancherebbe: sarebbe come scrivere un post contro l'inverno, o contro le mosche e le zanzare. è piuttosto che ormai, come si dice, ci pisciano in testa e ci dicono che sissì, hai sentito bene: è proprio piscio. la novità, se è una novità, è che mò ce lo beviamo pure e quasi quasi ci piace.

guarda, stavo in pensiero: mancano appena tre settimane alle elezioni e ancora non ne aveva sparate di grossissime, finora si era limitato al solito repertorio. ma io lo sapevo che il vecchio guitto aveva in serbo un salto mortale dei suoi, il botto finale dei fuochi d'artificio che ti fa tornare a casa felice e contento, ché alla fin fine hai speso bene i tuoi soldi.

perché alla fine, è di quello che si parla: dei nostri soldi e di come silvio li spende. e infatti stamattina la prima pagina de il giornale libero (non mi ricordo chi dei due, fa così tanta differenza?) titola grosso così: finalmente soldi veri (o qualcosa del genere, fa così tanta differenza?), per chi vuole anche in contanti, agli sportelli delle poste. qualcuno, se vuole, li può anche convertire in buoni pompino da spendere con la propria zoccola di fiducia, con un bonus del 10% se dici mi manda silvio.

tralasciamo... no, non tralasciamo il fatto che le poste son già messe male senza quest'ulteriore aggravio di servizi a cazzodicane, roba che se ti servono armi, droga o una zoccola delle suddette, vai pure alle poste, ma se ti serve di spedire una lettera o peggio un pacco, cazzi tuoi.

vabbè, dai, viene lui in persona (o brunetta) a restituirteli, ok. e poi? quello che sta scritto sulla seconda pagina de il giornale libero (e che quindi legge solo giannino) è che questi soldi che silvio in person viene a restituirti, magari insieme a belen che si trattiene con te per un'ulteriore mezz'oretta, poi silvio li rivuole subito indietro. come? presto detto: tagli alle spese pubbliche (che, tradotto, significa che quello che finora è stato gratis o quasi da mò lo paghi), introduzione di nuovi giochi e lotterie (la famosa tassa dei fessi), aumento delle tasse su tabacco e alcoolici (che già trovare un super che ti venda una bottiglia di lagavulin 16 anni a meno di quaranta euri è un'impresa), ma soprattutto un accordo con le banche svizzere che così tornano in italia unzacco de sòrdi che i ricconi cattivoni, di cui silvio è da sempre acerrimo nemico, hanno colà imboscato e messo al riparo dai tassatori comunisti.

mò, diciamocelo: se esiste una tassa equa, è quella sulla casa. l'imu sarà pure fatta a cazzodicane e potrà essere migliorata con una migliore progressività d'imposta eccetera, però è un fatto che le case son censite tutte e a qualcuno appartengono per forza e quindi, a meno che quel qualcuno non sia il vescovo, qualcuno le tasse le paga, e sta' sicuro che se hai un miniappartamento alla perifieria di razzo cambrillo, comprato con mutuo bicentennale e contratto firmato col sangue, non paghi quanto chi ha un attico a piazza navona ricevuto in eredità dalla zia zitella. le tasse sui consumi, invece, no, perché il lagavulin costa 40 euri a me, che ne guadagno 1200 al mese, come a silvio che ne guadagna quasi 2000.

poi, sai che succede? che magari (dico: magari, eh) i soldi dalla svizzera non tornano e non tornano più nemmeno i conti. e allora silvio, sai che fa? indovina: aumenta pure la benzina. e così i soldi delle tasse su casa tua li pago pure io che la casa non ce l'ho. poi se ci servono soldi, andiamo in banca e vediamo se li danno più volentieri a te o a me.

caro elettore di berlusconi: ma te ne vai un po' affanculo?