martedì 25 ottobre 2011

my precioussssss

eppure, non è che non avrei voglia di dir qualcosa, eh. anzi, in privata sede, con amici conoscenti e fidanzata, dico, dico, pure parecchio. ma finché stiamo allo scambio di vedute (sempre quelle) sulla situazione generale e particolare, tutto bene; quando si tratta di passare alla prassi, uhm. poche idee, ma confuse.

estrapoliamo pure la fidanzata, che è l'unica con cui si fan discorsi ben concreti sul futuro. parlo con gli altri e cerco di insinuare, come un serpente che ti striscia sotto la porta della camera da letto, un discorso sul progressivo abbandono del sistema bancario, di un ritorno a stili di vita più sobri e meno dipendenti dal circolo vizioso del debito intergalattico, ma gira che ti rigira e gira ancora un altro po', tutto quanto alla fine si riconduce alla stessa cosa: la gente vuole la roba, non ci si schioda da lì. e se non ci si schioda da lì, finisce solo che si implode.

mub.

venerdì 21 ottobre 2011

qualcosa ha disturbato anche me, e so cosa

lo dirò, lo sto dicendo, l'ho detto: this must be the place mi ha deluso. sono andato a vederlo fidandomi del nome del regista (avevo visto il divo), di sean penn e del trailer che avevo visto al cinema, ma evidentemente le mie aspettative erano sproporzionate rispetto a quel che poi è stato in realtà il film, vale a dire la classica americanata: si parte bene con la descrizione di personaggi cazzuti, si prosegue male col solito film on the road alla riscoperta di sé tramite il recupero delle proprie radici e si finisce in maniera pessima col lieto fine con tutti che sorridono pacificati pure al cospetto delle proprie sfighe.

io non so se è l'aria di hollywood che fa male ai registi italiani che vanno a fare film in america, o se è il delirio di onnipotenza che ti prende quando hai da spendere soldi veri per fare il tuo film, ma a questo punto vien da domandarsi se la grandezza di tanti registi altro non sia se non la frustrazione di non poter fare ogni volta un bel polpettone hollywoodiano con tanto di happy ending.

una cosa del tipo: prendete un poeta depresso e ribelle, che ha composto poesie incazzosamente sublimi sulla sua condizione di eterno incazzato, e dategli un mucchio di soldi e divertimento a portata di mano: diventerà una pippa mortale. io la chiamo sindrome da paradiso. dai, diciamocelo: della divina commedia, l'unica parte che veramente è gustoso leggere è l'inferno. tutti quei dannati, le penitenze eterne fantasiosissime, l'incazzatura di dante contro i corrotti del suo tempo... via via che si sale e si va verso la gloria di dio, ti scende il latte alle ginocchia, è la solita lagna di angeli e cherubini che suonano l'arpa. e che due palle! pare che l'unica condizione creativa sia l'insoddisfazione.

da salvare solo sean penn - ma tanto riesce a essere nella parte pure se non dice quasi nulla, vedi the tree of life, e al film ascrivo anche il merito di avermi inchiodato stabilmente in testa il motivetto della deliziosa canzone da cui il film prende il titolo e che viene riproposta qua e là in una dozzina circa di versioni differenti. c'è anche questa, con david byrne nella parte di se stesso e tutti i musicisti vestiti di bianco:

martedì 18 ottobre 2011

mission possible

apri la porta di casa, chiudi la porta di casa, apri la porta del garage, apri la portiera, chiudi la portiera, metti in moto, esci dal garage, apri la portiera, chiudi la porta del garage, chiudi la portiera, accendi la radio. notiziario regionale. fine. ore 7,30, si cambia stazione, gr2.

indagini perquisizioni e arresti

una legge reale bis

servono nuove leggi

maroni è d'accordo

non ho imbarazzo a stare dalla stessa parte

non abbiamo mai sospeso le libertà individuali

sarebbe l'errore peggiore

nessuno pensi di poter vivere al di fuori della legalità (giusto, cazzo! ah non parlava di berlusconi? mh)

insomma, ognuno dice a gran voce la sua cazzata; strada facendo si son fatte le 7.39.

proseguono intanto nel mondo le proteste degli indignati. davanti a wall street [... ]

alle 7.39. davanti a wall street. in italia, all'improvviso siamo diventati tutti contenti e soddisfatti, immagino.

missione compiuta. grazie, ragazzi.

martedì 11 ottobre 2011

e non si sta nemmeno male

oggi era il giorno delle ragazze appariscenti. la prima, in palestra: vent'anni o giù di lì, molto ben fatta, truccata anche per affrontare le fatiche del tapis roulant, toppino viola con pancino scoperto e leggings blu cuciti addosso che mettevano in risalto un paio di natiche di tutto rispetto. alla coop, una ragazza con qualche anno di più ma molto, molto carina; anche lei parecchio truccata, snella, bel viso; camicetta bianca e un gilet di quelli la cui scollatura gira sotto il seno, jeans pure quelli cuciti addosso e scarpe con tacco vertiginoso, saranno stati 15 cm, plateau compreso. infine, una che ho notato nello specchietto, nell'auto che mi seguiva e poi ho ritrovato in un altro centro commerciale: sulla trentina (o di più molto ben portati), la più truccata di tutte, con capelli tirati indietro e larghi cerchi sottili d'argento alle orecchie, jeans e gilet grigio scuri, camicetta nera, sneakers nere lucide; pure lei molto bella, ma un'aria incazzata che veniva voglia di dirle: e fattela, una risata ogni tanto!

io me le son guardate tutte e tre, con calma quasi ostentata, e come da copione loro hanno evitato il mio sguardo: forse per tirarsela, forse perché immerse nei privati cazzi loro, non saprei (ma più probabile la prima). ma a tutte e tre avrei voluto dire: rilassati, ti guardo solo perché sei un bell'esemplare, dietro al mio sguardo non si cela concupiscenza né altro desiderio, non hai necessità di seguire il copione di quella-che-si-fa-desiderare-perché-devi-sapere-che-io-valgo-e-non-mi-svendo-al-primo-che-dice-di-volermi. ci vuole ormai ben altro che un bel faccino perché si accenda la scintilla del mio desiderio, e so anche che nemmeno quello, poi, è di per sé sinonimo di buon sesso. anzi, vorrei poterlo portare scritto addosso, così forse vedrei anche qualche sorriso, che abbellisce soltanto. ma non si può, e comunque non sarei credibile.

però è una gran bella sensazione, sapere di star guardando una bella ragazza solo perché è bella, senza dover per forza immaginare che cosa potrei dire o fare per avvicinarla, farla interessare a me e tutti e due mettere in scena l'intero copione della conquista amorosa: i tira e molla, i dammelo nummelo, i non-la-dò-al-primo-appuntamento, il dover far finta di credere che lei non sappia che tutto quel che mi interessa di lei è quel corpo che ostenta (e sa di ostentare).

vorrei poter portare un cartello: L'OPZIONE SERVO DELLA GLEBA MI E' SCADUTA. TRANQUILLA: NON TE LA CHIEDO. SORRIDI.




e fu così che finì tutto a troie

ho due colleghi. cioè, a dire il vero in stanza ne ho quattro, ma adesso mi interessano questi due, perché sono omogenei da una parte e disomogenei dall'altra. omogenei per età e formazione, infatti sono tutti e due sulla trentina e sono informatici, ma non potrebbero essere più diversi per stile di vita: uno è fidanzato, le foto che ho intravisto delle sue vacanze parlano di mare e allegria; lo sento spesso parlare al telefono con la fidanzata o con gli amici di cene, weekend fuori città, partite di calcetto da organizzare. mangia sempre come se fosse l'ultimo pasto del condannato e non ingrassa (invidia!), non manca un rinfresco o un'occasione per stare insieme.

l'altro è un uomo di famiglia: sposato, ha una bambina che videochiama via skype. oltre alle chiacchiere infantili con la bambina, non sono molte le informazioni su di lui che trapelano dai pochi colloqui che ha al telefono, perlopiù con la moglie e gli altri familiari. non ricordo di averlo mai visto a un rinfresco offerto dai colleghi, non ha nemmeno mai mangiato alla mensa aziendale né preso un caffè al bar.

che ne so, magari quando esce da qui si strappa di dosso il costume da clark kent e va a salvare il mondo in calzamaglia. oppure esce di notte inguainato in pelle borchiata e latex e frequenta i privé sadomaso della zona (?). però ne dubito fortemente.

la mia domanda è: cosa racconta di sé alla figlia? chi è papà, cosa fa? i bambini sono curiosi, fanno domande. tante. già mi sento in imbarazzo io quando mi domandano cosa faccio io al lavoro (non è che mi ammazzi, oggettivamente, ed è un lavoro da fantozzi, diciamocelo), però mi rifaccio con i racconti di quel che mi è successo fuori dall'ufficio negli ultimi 51 anni, e comunque qualcosa di divertente da raccontare succede anche qui, se ne vai un po' in cerca.

penso anche che all'altro, se continua a provare gusto nel fare la vita che fa, non verrà granché voglia di far sfornare marmocchi alla fidanzata per rinchiudersi tra quattro mura maleodoranti di pannolino usato: sono due che lavorano per vivere, non ci sarebbero risorse sufficienti per condividere con i figli le esperienze migliori. in tempi di crisi è così: ti vien posta l'alternativa tra vivere una vita ricca di esperienze o crescere i figli. e così, lui che invece di episodi da raccontare ne avrebbe, non avrà a chi raccontarli.

quindi, chi sceglie di vivere una vita intensa e ha quindi maggior modo di abbellire e arricchire la propria esistenza, perlopiù rinuncerà ad aver figli; viceversa, chi sceglierà di metter su famiglia si troverà a dover rinunciare a quasi tutto quello che differenzia l'homo sapiens sapiens dagli altri primati superiori.

...e fu così che dettero vita a un'intera generazione di gente senza fantasia.

troie e spose non richieste

adesso ho capito perché i messaggi di quelle che si propongono con cadenza perlomeno settimanale come mie nuove amiche ed aspiranti spose (perlopiù russe e centroafricane) sono così pateticamente comici, nella loro google traduzione: sono sgrammaticati in partenza. oggi ricevo questo da miss helen:

Ciao Caro
Bello incontrarvi qui, come stai oggi sperare bene? Vorrei presentarvi il mio io a voi prima di poter andare oltre, mi manca helen per nome e mi sarà come noi di essere amici Si prega di contattare me back con la mia e-mail mi indirizzo e-mail qui (xxxxx.yyyyyyy@yahoo.com) perché ho un motivo particolare per cui ho contattato che io possa inviare le mie foto e ti dirà di più su me stessa e-mail mi torna con il mio indirizzo e-mail

Distinti Nuovo Amico
miss helen



come al solito, siamo al limite della comprensibilità ma, dopotutto, l'originale inglese, che compare sotto, è questo:


Hello Dear
Nice meeting you here, how are you today hope fine? I Want to introduce my self to you before i could go further, I am miss helen by name and i will like us to be friends Please contact me back with my e-mail me e-mail address here (xxxxx.yyyyy@yahoo.com) Because i have a special reason why i have contacted you that i can send you my photos and tell you more about myself and email me back with my e-mail address
Yours New Friend
Miss Helen


va comunque detto che, anche se l'originale era i want to introduce my self to you, tradurre vorrei presentarvi il mio io a voi raggiunge vette impensabili.


e vabbè.

venerdì 7 ottobre 2011

troie: avete il vostro partito (eh. da mò)

udite udite: sto per difendere berlusconi.

è nota la sua ennesima boutade, quella per cui il rilancio del suo partito passerebbe necessariamente attraverso un cambiamento del nome, per cui, assolutamente in linea con il suo spirito, pensa che sarebbe un'ottima idea chiamarlo "forza gnocca" (e ammetterete che suona assai meglio che "go pussy" o "allez minette").

quel che voglio dire è che non c'è niente di strano e che non è per niente una boutade: chi non si ricorda un muro dove si contendesse a forza di insulti spray: "forza inter"/"inter merda" "fasci al rogo"/"rossi morirete" e alla fine qualcuno che metteva d'accordo tutti con un bel "w la fica"? e berlusconi è mai stato qualcosa di diverso da quello che voleva mettere tutti d'accordo con un bel "w la fica"? egli è assolutamente coerente con il suo modo di essere e di intendere la vita, e quello da sempre ha perseguito, e del giudizio altrui, se n'è sempre allegramente sbattuto. se considero il post della mia amica middlemarch, quel che mi viene in mente è che berlusconi è il lato oscuro di steve jobs: stessa metodologia (sii te stesso fino in fondo) per traguardi molto più meschini (fotti il prossimo e trombatene più che puoi). per quale motivo al mondo mai adesso qualcuno dei suoi sodali si scandalizza di ciò? perché fanno finta di aver creduto che berlusconi fosse effettivamente un soggetto politico credibile, che veramente avrebbe messo le sue capacità (?) al servizio dello stato? in altre parole, cosa pretendevate da medioman?

il problema è casomai un altro: che con l'ascesa al potere di berlusconi viene sanzionata la legittimità dei comportamenti deteriori e cafoni, quelli di cui una volta ci si vergognava. la vulgata corrente è che l'italiano medio è berlusconi senza soldi; per quello lo votano in tanti: chi gli sta più vicino, perché spera di raccattare sotto al tavolo qualche briciola caduta dalla mensa dei più potenti - qualcuna dispensando anche qualche pompino, non si sa mai - e quelli più distanti, a cui non arrivano nemmeno le briciole, perché grazie a lui non solo non si sentono in difetto quando ruttano a tavola e parcheggiano in seconda fila o ostruendo le rampe di accesso per i disabili, ma nemmeno avvertono alcuno stimolo a migliorarsi: se un truzzo del genere può fare il capo del governo, se uno che la cosa più intelligibile che esprime è quando alza il dito medio può fare il ministro, se uno che ha una faccia che un babbuino pare più sveglio può partorire una legge elettorale, chi cazzo me lo fa fare di leggere un libro invece di guardare la partita in tv? vi capisco: farsi una cultura, avere senso critico, avere opinioni (e non pregiudizi), è fatica.

quello che invece non capisco è chi si ostina a far finta di credere che possa andare meglio di così e che in parlamento si discuta di questioni reali, tipo la deputata pd codurelli che si ostina a voler far passare la gnocca in secondo piano e viene giustamente invitata a trovare qualcuno che apprezzi abbastanza la sua. una bella trombata e passa tutto, lo sanno anche i sassi. e badate che la mia non è un'iperbole: quel che ho scritto lo penso veramente. in altri posti del mondo, dove le persone sono autenticamente incazzate contro chi li sta riducendo in povertà, la gente scende in piazza e protesta a gran voce: gli indignados in spagna, più o meno tutti in grecia, quelli che negli usa protestano davanti a wall street. da noi no, a malapena si riesce ad organizzare una manifestazione da lì a un mese (ma sì, c'è tempo!) contro le sedicenti misure economiche, che sono solo banche a favore di altre banche, e comunque non sono nemmeno tutti d'accordo. insomma, ce lo meritiamo alberto sordi, e soprattutto ce lo meritiamo alberto sordi al governo: lo hanno votato e spadroneggia da 17 anni in qua, quindi si vede che c'è una maggioranza di persone a cui questo genere piace; come peraltro prima di lui era piaciuto craxi, e prima di craxi i democristiani, e prima dei democristiani, mussolini. sono ormai quasi cent'anni che l'italiano medio sceglie la scorciatoia (verso il disastro). per quale motivo qualcuno pensa ancora che abbia voglia di salvarsi, e soprattutto di lavorare per salvarsi?

per quello dico, ripeto, e tra un po' scongiuro: chi ha voglia di lavorare seriamente, la smetta di pensare che le cose succedano da sole e si organizzi: se si vuole rimanere nel sistema dei partiti, se ne fondi uno non ideologico, basato sull'analisi obiettiva di rischi e benefici delle operazioni, e avendo come unico criterio il maggior bene per il maggior numero di persone; altrimenti, si chieda una secessione, e chi vuole venga con noi, alle nostre condizioni. e se no, rinnovate il passaporto e cominciate a studiare una lingua estera. io ne conosco già due, ma ci metto poco a impararne un'altra, se necessario.

mercoledì 5 ottobre 2011

troie: farne a meno

ma non capite che il gioco è proprio quello? quello di farci stare perennemente incazzati? non vedete che ogni giorno ce n'è una ed è sempre più assurda della precedente? oggi è il turno di angelino jolie, che non a caso è avvocato e quindi avvezzo a qualsiasi artificio retorico pur di salvare il culo al cliente: si indigna per la sorte di due privati cittadini, urla all'errore giudiziario e domanda: "chi pagherà per l'ingiusta detenzione?". bene gli ha risposto un giudice (mi sfugge ora chi) dicendo che intanto siamo solo al secondo dei tre gradi di giudizio, e poi il problema è casomai l'insostenibile lunghezza dei processi data dall'elefantiasi del sistema giudiziario, cosa di cui è principalmente responsabile il ministro della giustizia che non riesce o non vuole fare riforme efficaci.

per coloro ai quali la cosa fosse sfuggita, angelino jolie ricopriva proprio quella carica fino all'altro ieri. sta quindi evidentemente rimestando nel torbido; ma credete forse che non lo sappia? siamo tutti ancora così tanto ingenui da pensare che sia davvero convinto di quel che dice? egli sa esattamente come stanno le cose, sa perfettamente che da ministro della giustizia non ha fatto niente per abbreviare la durata dei processi ed ottenere che gli imputati abbiano una sentenza in tempi ragionevoli, e tutto perché a molti avvocati (soprattutto a certi) una durata indeterminata dei procedimenti fa gioco, di modo che alla fine si arrivi alla prescrizione dei reati ascritti.

ma intanto che voi vi incazzate perché un segretario di partito ed ex ministro spara cazzate sesquipedali, nonostante dalla grecia ci arrivi il fiato sul collo del fallimento dell'intera nazione, in parlamento si discute non di misure a sostegno delle famiglie e dell'economia, ma delle intercettazioni. ma chi cazzo se ne frega delle intercettazioni? è una legge che serve a uno solo, ed è quello che il parlamento, blindato da una maggioranza ottenuta con una legge elettorale da terzo mondo, sta facendo da anni: discutere di problemi che riguardano uno solo.

io non voglio nemmeno più parlar male di tizio e di caio, nemmeno quando se lo meritano. non voglio nemmeno temere di dover essere costretto a pubblicare una smentita di fatti obiettivamente autentici sotto la minaccia di una multa che mi costerebbe tre quarti dei miei introiti annuali: non voglio più stare incazzato, non voglio farmi prendere dal livore per tutte le ingiustizie perpetrate anche macroscopicamente - e ripeto, ce n'è almeno una al giorno. io voglio che ci organizziamo in modo da poter fare a meno di costoro. vogliono la secessione? ma si accomodino, fondino pure la padania, abitata solo da bianchi razzisti, faccendieri impuniti e zoccole di vario genere, e si gemellino con paperopoli, topolinia e gotham city. basta che non rompano più i coglioni ai cittadini onesti. anzi, sai che c'è? la secessione la voglio io. voglio fondare un antistato dove ci sia posto solo per le persone oneste, che per vivere hanno sempre lavorato e pensano che non ci sia niente di poco dignitoso in questo, che credono che la solidarietà sia un valore un tantinello più eticamente giusto che cercare di inculare il prossimo.

quanti siamo? contiamoci. e in base al nostro numero, decidiamo se abbiamo diritto a una città, a una provincia o a un'intera regione. io preferirei vista mare, non so voi.