la mia amica minerva scrive un post dove fa considerazioni e domande che mi stimolano a dare risposte: perlomeno, le mie risposte. ed ecco qua:
1) viva i trombamici - o comunque li vogliamo chiamare. aggiungere la carnalità a un rapporto amicale non può che aggiungergli valore. sempre che la cosa sia fatta con il giusto spirito, che secondo me è quello di prolungare l'affetto al di là della barriera - socialmente imposta - dell'attrazione fisica, anche se svincolata dai più nobili sentimenti.
l'atteggiamento di condanna dei rapporti sessuali vissuti al di fuori dei rapporti amorosi è diffuso anche in ambienti (almeno a parole) progressisti e, si suppone, libertari; non serve dire (anzi, sì ;-) ) quanto ciò sia
ipocrita, visto che quello sessuale è comunque un bisogno e la sua negazione porta a frustrazione o, nella peggiore delle ipotesi, alla diffusione dei rapporti mercenari. a quanto pare, è socialmente più accettabile che un pappone
si arricchisca (o arrivare all'isteria da astinenza) piuttosto che far sesso con chi non ti ama.
2) domanda 1: quanto è naturale la ricerca di partner eterosessuali? non posso parlare per gli altri, per me posso dire che si tratta di una libera e motivata scelta. motivata, perché né la visione né il contatto con un corpo maschile mi provocano eccitazione. e lo dico ora con serenità, ma in passato ho rimpianto di non avere impulsi gay o bisessuali, visto che ero dotato di una forte carica ormonale e in passato avrei fatto sesso molto più spesso e
con molte più partner di quanto ho fatto in realtà: essere stato gay mi avrebbe facilitato in questo senso - notoriamente i gay discriminano molto meno sui partner.
3) domanda 2: quanto è 'naturale' il desiderio di essere una coppia piuttosto che quello di vivere relazioni aperte? questa domanda me la son fatta anche io, in passato, probabilmente sulla scorta della considerazione di cui ai punti 1) e 2): forse anche a causa del fatto di essere nato e cresciuto in una città di provincia, dalle mie parti la liberazione sessuale non s'è poi vista granché; e un'altra cosa che mi avrebbe facilitato nell'avere più partner e più rapporti sarebbe stato accontentarmi più facilmente, ma per disgrazia o per fortuna sono sempre stato piuttosto esigente e, tranne pochi momenti di bassa autostima, delle sveltine una-botta-e-via con chi manifestamente non prometteva niente che valesse la pena, ho fatto volentieri a meno. inevitabile quindi scartare a priori le (poche) ragazze facili e superficiali, ma anche, a volte, cadere nel tranello di scambiare per amore quello che era tutt'al più affetto e quindi cadere automaticamente nell'esclusività. i pochi tentativi fatti nel senso contrario sono tristemente naufragati nel mare dell’ipocrisia o dell'autolesionismo. alla fine della fiera: non ho una risposta
valida, dovremmo forse, a monte, interrogarci sul significato di naturale.
4) domanda 3: perché all'amore associamo così tanto il desiderio di possesso ed esclusiva? mah? perché non siamo mai sufficientemente maturi da accettare il fatto che l’altro sia un individuo finito e autonomo rispetto a noi e proiettiamo su di lui/lei la nostra ansia e il nostro desiderio di dipendenza? una volta che stai con qualcuno per scelta e non per ripiego o altre motivazioni più o meno meschine, anche la gelosia morbosa legata al senso di possesso scompare.
5) domanda 4: perché ci ostiniamo affinché relazioni che ci fanno stare bene durino per sempre? forse perché ci fanno star bene, appunto, ed è una condizione che di solito tendiamo a perpetuare. e anche perché qualcuno c'è
riuscito.
su tutto il resto non posso che concordare: le relazioni, più son mature, più sono impostate sulla consapevolezza di entrambi dei limiti della relazione stessa, più sono soddisfacenti. è sostanzialmente una questione di oggettività di giudizio: ci sono relazioni che nascono con un potenziale crisma di infinitezza, altre che nascono, per così dire, condannate in partenza; nondimeno, questo non significa che non valga la pena viverle: costituiscono comunque un arricchimento, a meno che non ci si racconti balle in merito, e allora alla fine ne resta solo frustrazione. che esistano diverse gradazioni di amore è una cosa a cui credo fermamente, né penso con ciò che una sia meno nobile dell'altra; ma ci sono persone che vorremmo accanto sempre, altre solo per certi momenti. il fatto che alcuni di questi momenti siano da identificare con i rapporti sessuali non dovrebbe essere di per sé una nota squalificante per quella relazion, anche quando ne costituisse l'unico punto di contatto tra i due. ma da questa mia personale consapevolezza alla sua diffusione su più vasta scala, credo che ce ne correrà. e parecchio.
un post bellissimo, pieno di buone ispirazioni. grazie! :-)
RispondiEliminaConcordo con Minerva.
RispondiEliminaOltretutto, questo è un campo in cui nessuno di noi sarà davvero mai completamente maturo.
E in un certo senso, è anche il bello sia dell'amore, che del sesso, che dell'amicizia.
delinquente di MrJamesFord, commenti qui da ganfione e non più da me? ;-)
RispondiEliminadevo dire che il post di Minerva l'ho trovato interessantimo, tant'è vero che ho provato a commentarlo ma non riuscivo a esprimermi in un modo decente. Il tuo post è un ottimo "seguito" ideale. Io vorrei capire dove finisce il limite tra coppia "stabile" e coppia aperto, ad esempio
RispondiEliminail titolo ha vinto!
RispondiElimina*minerva
anziché delinquente, per ford puoi usare anche qualche insulto più pesante ahahah
sorry kid, per motivi indipendenti dalla mia volontà il tuo commento era finito nello spam. per fortuna sono avvisato via email dei commenti.
RispondiEliminaInteressante analisi.
RispondiEliminaGrazie mille per il commento e buon fine settimana :-D
CIAO!!!