venerdì 9 novembre 2012

masterche?

dato 1: mi piace cucinare. non ho studiato, non sono creativo, non mi applico nemmeno tanto, ma mi piace. e di solito quello che cucino piace anche agli altri.

dato 2: mi piacciono la disciplina, il rigore, la sincerità, le persone che si assumono la responsabilità di quello che fanno.

dato 3: il danno peggiore che berlusconi ha fatto all'italia è stato quello di aver fatto credere che talento e capacità possano essere secondari rispetto all'apparenza e alla ruffianeria.

ecco perché guardo masterchef italia, ma nel guardarlo mi incazzo.

ho visto una stagione di masterchef usa: i concorrenti erano dieci volte più preparati e appassionati di quelli italiani, eppure ramsey e bastianich non si peritavano di trattarli come merde, quando proponevano piatti francamente inqualificabili. anche considerando la questione al netto della necessità di fare uno spettacolo televisivo che solletica i bassi istinti del teleutente medio (pure in america hanno il larry king show, roba che altro che uomini e donne), in ogni caso stiamo parlando di un talent show in cui proponi le tue creazioni culinarie a chef internazionali di alto rango, e ti sottoponi al loro giudizio; inoltre, il vincitore viene premiato con la bella cifra di 250.000 dollari: pretendere l'eccellenza e censurare, anche pesantemente, la cialtroneria non lo trovo così sbagliato.

in nessun caso ho visto un concorrente, per quanto smerdato, recriminare.

e gli italiani? piangono.
ho litigato col timer
di solito mi viene bene
non conoscevo bene il forno
pensavo di avere più tempo

...eccetera. insomma, è sempre colpa di qualcun altro. il fatto è che la critica, anche quando è impietosa, è da accettare in silenzio e umiltà, senza scuse né recriminazioni. perché nel momento in cui tu accetti di essere criticato (e se partecipi a un concorso, di questo si tratta), implicitamente riconosci l'autorità del giudice. e se hai fatto un disastro, lo hai combinato tu. non la farina. non il forno. non il tempo che manca. solo la tua incapacità.

puoi migliorare, certo, se studi e ti applichi, anche se questo non può supplire alla mancanza di talento. di certo se recrimini e cerchi di evitare le responsabilità non migliori la situazione.

ma guarda tu, io guardo un programma di cucina e finisce inevitabilmente che mi incazzo con berlusconi.

9 commenti:

  1. E me lo voglio vedere 'sto masterche, va'!Tanto, con Berlusconi sono incazzata ugualmente, sempre e comunque. :)

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    1. io lo guardo su youtubercolosi, ché se aspetto le repliche di cielo tv...

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  2. Ma è tornato master chef italia!?!?! Cavolo perchè nessuno mi ha avvisato?

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    1. no, sono repliche e mandate in onda nemmeno so quando

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  3. premetto che sto sorridendo, perché ci siamo messi a discutere una mezza dozzina di volte su questo argomento. non aggiungo niente a quello che sostengo sempre, ma lo ripeto soltanto: facciamo finta che non sia soprattutto uno spettacolo, per cui non sia tutto automaticamente concesso (che merda, la televisione), maleducazione in primis. facciamo che sia una scuola di cucina o qualcosa del genere, e che non ci siano spettatori. un insegnante, per quanto bravo sia, non deve permettersi di fare sceneggiate, sputare, spaccare piatti, dire che uno è un deficiente, denigrare per il solo piacere di mortificare. se un piatto è disgustoso, o non gli piace, o non ritiene sia presentabile o commestibile, lo dice. dà un voto. lo esamina. perde più o meno tempo a spiegare quali siano gli errori. al massimo accenna l'esasperazione per l'inettitudine del cuoco. ma non offende. non. offende.
    poi, che 'sti lagnosi di concorrenti non abbiano un minimo di dignità, va da sè. giustissimo: se partecipi ad una competizione, o comunque ti sottoponi al giudizio di un esperto, per la madonna, ascolta quello che ti dice! impara dalle altre esperienze! non perdi nulla ad ammettere di non essere perfetto. e qui, a masterceppo itaglia, hai ragione tu che sono una rappresentanza dei quaquaraquà per cui siamo tristemente noti.
    ma se la farina non è buona, non è buona. :-D

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    1. infatti quelli non sono insegnanti, ma giudici: è diverso. e non puoi far finta che, perché quello è. non puoi prescindere dal contesto.

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  4. ok, non faccio finta che. rimane lo stesso principio. sei un giudice? giudica. sei un master in un rapporto sadomaso? tratta male il tuo sottoposto. ah, ma tu dici che questo è un programma televisivo sadomaso? aaah... ok, ok :-D allora punizione a chi si permette anche solo di aprir la bocca.

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Commenti chiusi.

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