lunedì 26 agosto 2013

piccoli berlusconi cresceranno

ora, c'è ancora qualcuno che si fa convincere dalla propaganda di alcuni servi e lacché ed è convinto che silvio berlusconi sia perseguitato dai magistrati comunisti che vogliono ribaltare giudizialmente le libere elezioni e pertanto cercano di toglierlo di mezzo per via giudiziaria, appunto, visto che con le elezioni non ci si riesce. il fatto è che certe cose son come la scienza: funzionano anche se non ci credi, e berlusconi è stato condannato per aver frodato il fisco, e non per essere stato un cattivo governante.

ma vediamo un attimo un paio di dettagli: berlusconi lascia tutte le cariche societarie (mediaset, fininvest, publitalia e chitemmuort') nel 1993, ma se credete che uno che nella sua vita ha pensato solo a far soldi improvvisamente smetta di occuparsene, siete perlomeno ingenui. berlusconi, ovviamente, ha continuato a seguire personalmente tutte le vicende finanziarie che lo riguardavano, affidando la presidenza delle società a lui precedentemente intestate a dei prestanome. nella fattispecie del processo mediaset, la cui sentenza è definitiva, berlusconi, tramite i suoi prestanome, ha comprato i diritti televisivi di alcuni film statunitensi e poi ha continuato a rivendere e ricomprare gli stessi film alle sue stesse società, alzandone il prezzo ad ogni compravendita. la differenza tra il prezzo reale e quello gonfiato veniva intascata dalle società, che hanno sede all'estero e quindi non risultano soggette al fisco italiano. in questo modo, ha totalizzato un'evasione fiscale di

7,3 milioni di euro.

nondimeno, il paese è per l'ennesima volta paralizzato perché bisogna salvare il culo a berlusconi ed evitare che vada in galera (che poi alla peggio andrebbe ai domiciliari) e soprattutto che decada dalla carica di senatore. cioè, in altre parole, bisogna consentire di continuare a far politica, e possibilmente far fare di nuovo il presidente del consiglio, a una persona che ha sottratto

7,3 milioni di euro

a quello stesso stato che ha "governato". questo è qualcosa di più che mettere la volpe a guardia del pollaio: vorrebbero dare a uno stupratore seriale le chiavi del collegio femminile e, tanto perché non si affatichi troppo, anche una boccetta di cloroformio.

quello che mi lascia senza fiato, senza forze, letteralmente annichilito, è l'indulgenza che viene mostrata verso il pregiudicato berlusconi: non siamo più nel campo delle opinioni e tanto meno delle illazioni; c'è una sentenza di ultimo grado (cassazione) che lo condanna e quindi è stato provato oltre ogni ragionevole dubbio che silvio berlusconi è colpevole dei reati che gli vengono contestati, eppure c'è ancora chi lo difende e grida al complotto ovvero invoca strane forme di giustizia popolare che si dovrebbe sostituire a quella ordinaria (televoto?). e non sto parlando dei vari cicchitto gasparri e santanchè, ma di gente comune che in sostanza difende il suo stesso aguzzino. è, o dovrebbe essere, infatti noto che se vengono sottratti soldi allo stato a causa dell'evasione fiscale, i servizi pubblici (trasporti, scuola, sanità...) ne risentono in negativo. ovviamente, quelli che difendono i piccoli e grandi evasori sono poi gli stessi che si lamentano che i servizi non funzionano, ma questo è un altro discorso. o forse no.

il problema è, appunto, l'indulgenza. facciamo un esempio che apparentemente non c'entra una sega: è giunta notizia che, nella quieta rockridge città dove abitano la mia ex moglie e i miei figli, un quindicenne di buona famiglia e senza problemi economici, boy scout eccetera, è stato preso con tre grammi e mezzo di fumo, fumo che non era destinato al consumo personale. che c'è di strano, diranno i miei piccoli amici? il fatto è che non mi stupisce tanto il fatto che un quindicenne venga irretito dal miraggio di un facile guadagno, che gli sarà stato sicuramente proposto come un affaruccio da niente in cui nessuno si faceva male, quanto il coro di gente normale che, in virtù della buonafamiglità del reo confesso, è già pronta a difenderlo dicendo "è ingenuo". ingenuo stocazzo, abbiate pazienza: è abbastanza sgamato da conoscere qualche spaccino, gente che notoriamente non è proprio un fulgido esempio di preclare virtù; io, che non sono esattamente uno stinco di santo, la prima canna me la son fatta a sedici anni e so 'na sega io da dove veniva il fumo, da chi l'avessero preso gli amici che me l'han passata, né lo volevo sapere. e non per paura dell'ignoto, ma anzi proprio perché sapevo che lo spaccio di droga è in mano alla malavita organizzata e quelli è meglio perderli che trovarli. e parliamo degli anni '70, non c'era internet e la televisione (due canali in totale) era saldamente in mano alla democrazia cristiana = ai preti. eppure certe cose si sapevano; oggi, quindi, nessuno può dirsi ingenuo, non senza suscitare ilarità.

però c'è chi è pronto a difendere lo stesso il coglione che pensava di fare soldi facili alle spalle di... chi? di loro stessi, esatto, perché a chi pensate che l'ingenuo quindicenne avrebbe venduto il suo fumo, se non ai suoi amici, a quelli che frequenta di solito e i cui genitori adesso lo difendono come se fosse lui la vittima?

gente così, i piccoli e grandi berlusconi se li meritano fino all'ultima goccia. il problema è che votano come uno sano di mente, e berlusconi e berluschini son toccati e continuano a toccare anche a me.

L’Italia è un paese pronto a piegarsi ai peggiori governi. È un paese dove tutto funziona male, come si sa. È un paese dove regna il disordine, il cinismo, l’incompetenza, la confusione. E tuttavia, per le strade, si sente circolare l’intelligenza, come un vivido sangue. È un’intelligenza che, evidentemente, non serve a nulla. Essa non è spesa a beneficio di alcuna istituzione che possa migliorare di un poco la condizione umana. Tuttavia scalda il cuore e lo consola, se pure si tratta d’un ingannevole, e forse insensato, conforto.

Natalia Ginzburg, Le piccole virtù, 1962

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