martedì 10 febbraio 2009

children of vision

meno male che ganfione è in letargo: sicuramente, a seguire le vicende politiche del paese in questi giorni, gli si sarebbero fritti i pochi neuroni.

nella vita precedente di questo blog, a un certo punto commentavo che la musica sarebbe stata l'unica cosa seria di cui si sarebbe parlato nel blog: non credo di smentire la mia affermazione di allora se scrivo due righe sul modo in cui è stata trattata la triste vicenda della famiglia englaro, perché tutto vi si può ravvisare fuorché serietà.

è già abbastanza orribile trovarsi a sopravvivere ai propri figli, in nome di cosa dovremmo prolungare ai genitori lo strazio di vedere ogni cazzo di giorno quel loro figlio, che manifestamente vivo non è più, tenuto in uno stato che mi riesce difficile definire, perché vita non è? qualcuno mi spiega il cazzo di motivo per cui ci si dovrebbe ostinare a far correre meccanicamente il sangue nelle vene di un corpo morto?

e, nel caso di fattispecie, questo strazio era durato già diciassette anni, ci vuole una protervia non indifferente per volerlo ulteriormente prolungare, forse indefinitamente. diciamo che è come condannare qualcuno all'ergastolo. diciassette anni, ragazzi: per uno stupro si prende molto meno.

ma quel che mi sono perso è il passaggio tra un prima, quando ti dicevano: questa nuova legge (che amplia le tue libertà) non si può approvare perché la chiesa non vuole, a un dopo, in cui ci dicono adesso facciamo urgentemente una nuova legge che limita le tue libertà, perché la chiesa vuole così. il tutto condito da varia retorica da cui è esclusa ogni forma di vergogna, per non parlare dello spirito critico.

evidentemente, chi agisce in un certo modo è certo dell'impunità: viviamo nella cultura della televisione, siamo abituati a pensare in termini di scoop giornalistici, di colpi a sensazione, di intrusione nella vita privata a scopo guardon-esibizionistico, spesso con il consenso e l'avallo dell'interessato, e tutto questo ci pare normale, perché una cosa simile è alla portata di tutti, e tutti abbiamo voglia del nostro quarto d'ora di immotivata celebrità. altrettanto ovviamente, se chiunque può diventare famoso, chiunque può esprimere un'opinione. questo genera il governo del bar dello sport, dove ha ragione chi la spara più grossa, e non ci si vergogna minimamente - per esempio - di dare dell'assassino a qualcuno, proprio come se si stesse al bar, e le litigate nascessero e poi si ricomponessero davanti a un grappino, con una pacca sulla spalla. non ci far caso, avevo bevuto.

questi però pretendono di essere sobri, e quindi il sospetto del dolo mi pare legittimo.

l'augurio, l'auspicio, che è l'unica cosa seria di questo post, non a caso lo lascio alla musica. sembra che i supertramp avessero già visto quel che succede qui oggi, e già nel 1979 invitavano i figli della (tele)visione a reagire, a far qualcosa per sé e per il resto del mondo.

5 commenti:

  1. you're saying nothing new/i thought i saw a rainbow/but i guess it wasn't true.../we have no reason to fight,/cos we both know that we're right./child of vision, won't you listen?
    find yourself a new ambition...mannaggia tua, ganf...

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  2. quel che vorrei capire è come è settato quest'orologio che ci fa tutti così mattinieri. io alle 23.17 di ieri non stavo certo scrivendo il post. che fuso orario è? (ganf.)

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  3. Questa è davvero, davvero, davvero una domanda troppo difficile...Ed adesso non mi posso neanche concentrare sul pensiero razionale, perché sono finalmente dedita all'ascolto di compagna musica in santa pace, a casa mia, con il lume fucsia accesso...Altro che l'ufficio! :-

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  4. 'az...la deconcentrazione mi ha indotta all'abuso delle maiuscole: sopruso in microcosmos...chiedo venia...Che poi forse il commento può essere cancellato...solo che ci sono già troppe cose da cancellare e questa posso lasciarla senza correre rischi.

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Commenti chiusi.

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