mercoledì 7 settembre 2011

in culo alla finanziaria (e anche figa to mare)

sì lo so, ultimamente sono sboccato. può darsi che mi passi, ma di sicuro, se mi cambiano la finanziaria ogni sei ore, e ogni volta è peggio della precedente, non mi passerà in fretta.

oggi, a grande richiesta, torna l'aumento dell'iva. iva, lo ricordiamo per chi si fosse collegato solo in questo momento, è l'acronimo di "i vaffanculo si sprecheranno" (cfr. la versione martoriata dal doppiaggio del bagaglino di monty python and the holy grail); e immagino infatti che la prima reazione di chiunque compri qualcosa per cui ti rilascino scontrino o fattura sia stato un ulteriore spreco di vaffanculo.

l'iva non è un'imposta proporzionale: colpisce ciascuno allo stesso modo, sia che guadagni mille, sia che guadagni diecimila. quindi, se una cosa che ieri costava cinquecento oggi costa cinquecentocinque, se io guadagno diecimila, alla fine, stigrancazzi; ma se io guadagno mille, la differenza per me si fa apprezzabile. e questa è solo una delle ingegnose trovate di questo governo per scaricare i costi della crisi su chi già la paga da tempo.

considerazione numero uno: spero che presto gli sportivi prendano il posto dei politici e dei sindacalisti: c'è voluto un cazzo ai calciatori a mettere tutti d'accordo, e raramente ho visto qualcuno più convincente di pianigiani nel fare appello alla dignità personale, allo spirito combattivo.

considerazione numero due: per quel che mi sarà possibile, non avranno la mia iva. la rivoluzione si fa anche con le piccole cose, ed ogni marcia è cominciata con un passo. quindi, pare impossibile, ma consumerò ancora di meno: in auto e in moto, ridurrò la velocità media con cui mi sposto, ottimizzerò i miei spostamenti in modo da fare meno chilometri, e in questo modo risparmierò anche più dell'1% di carburante; comprando da mangiare, starò meticolosamente attento a non acquistare niente che non consumerò davvero (e peraltro un po' di dieta non mi farebbe male); per quel che riguarda i consumi domestici, starò maniacalmente attento a non lasciare accese lampadine o elettrodomestici che non utilizzo, a dosare la fiamma dei fornelli in modo da non eccedere, a non consumare più acqua del necessario; lo stesso dicasi per il cellulare: uso ridotto al minimo indispensabile; consumi voluttuari (abbigliamento, spettacoli, divertimenti in genere) ulteriormente ridotti in favore di altre attività non dispendiose; e così via.

se lo faccio da solo, la cosa ha poco senso; ma se fossimo un milione, cinque, dieci? sciopero dei consumi, che ve ne pare? facciamogli vedere, dimostriamo loro in maniera pratica che la loro strategia è sbagliata, che non è così che racimoleranno nemmeno quei quattro soldi che si prefiggono.

3 commenti:

  1. mi sono appena alzata per andare a spegnere la luce della cucina. e hai il diritto di pestarmi un piede se lascerò ancora acceso inutilmente il computer. e sabato andiamo a vendere al mercatino qualcosa di usato, ché dobbiamo pagare la benzina.

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  2. c'è pure la banca del tempo

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Commenti chiusi.

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