ogni tanto, arrivano segnali di vita dallo spazio profondo. pochi, per la verità. l'immagine mentale di tutti i miei contatti umani è simile alla struttura degli atomi: particelle infinitesimali che ruotano, grazie a forze per noi ancora non del tutto svelate, attorno a un centro, ma a distanze siderali le une dalle altre, fatte le debite proporzioni.
è ovvio che la qualità della comunicazione risenta di questa condizione. a ciò si aggiunge il periodo davvero per niente felice, anche per chiunque viva di un onesto lavoro mediamente retribuito, per cui le esperienze possibili, e di conseguenza la loro condivisione, si riducono all'essenziale. personalmente, mi limito a cose dal costo il più possibile vicino allo zero; come ieri, che ho approfittato di una delle rare giornate di bel tempo per fare due passi sui colli di fronte casa mia.
è faticoso camminare in salita ma, come dicono i fissati del fitness, no pain, no gain, e il gain in questo caso è stata la vista dalla cima del colle, e un mazzetto di asparagi raccolti scendendo, ma anche e soprattutto il senso di benessere nel sentire che il corpo è ancora vivo e reagisce: con fatica, sudore e stanchezza, ma reagisce, e la soddisfazione di sapermi divertire anche abbozzando da solo passi di una danza molto naif e probabilmente altrettanto ridicola (sticazzi), camminando verso casa, al ritmo di
questa invece piace, e anche tanto. e il resto pure deppiù.
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