domenica 26 luglio 2009

on the road again

- papà, hanno parcheggiato due moto rosse vicino alla tua!
- !! affronto e sfida! chi osa?! vedere!

ma invece era proprio un bel quadretto, pareva di stare da un concessionario ducati: accanto al mio piccolo 620 dark riposavano placide un monster s4 e una 1098. metterle in moto tutte e tre insieme sarebbe stato un bel concertino.

la piccola apprezza il vento e la velocità, lo sapevo prima ancora di portarla a fare un giretto - giusto fin in fondo alla strada e ritorno, ma abbastanza per farle: "pronta?"

"via!"

in seconda, aprire il gas quel tanto che basta per farle sentire la spinta, arrivare ad appena 5000 giri e lasciare la manopola, ma poi, andando a prendere le pizze, ongi quattro passi ripeteva "che figo!"

sette anni, e già una bad girl. una promessa.

le altre due mostravano segni di usura degli pneumatici che testimoniavano una spiccata attitudine per le pieghe al limite, al confronto le mie gomme sembravano usate su un'automobile. ma non è la piega perfetta il mio obiettivo, quanto farmi qualche bella cavalcata da solo per le strade più belle d'italia.

per andare a trovare i figli al mare si può pure attraversare l'italia per il largo, da un mare all'altro, passando per paesi che si chiamano lanciafame, nel comune di scheggia e pascelupo. viene freddo solo a sentirli nominare. e va' che bel drittone, qui si possono allungare la quarta, la quinta, la sesta, la sett... no, la settima non c'è. giù due marce e spalancare all'imbocco della curva, nella solitudine assolata delle quattro del pomeriggio.

dall'altra parte della strada, altri cavalcatori su altre moto, è sempre un piacere farsi un segno di saluto, una cosa che dice: siamo simili, almeno in qualcosa; i più cafoni sono quelli sulle granturismo, quasi mai rispondono ai saluti. non è mica colpa mia se ti porti a spasso 300 chili di inutilità. ci si riconosce di più con quelli con le sportive e le naked, quello che ha più bagaglio ha sulle spalle uno zainetto come il mio.

e le curve sul passo della somma sono un'autentica figata, e sisisì prometto che la prossima volta che passo rispetterò il limite di 70 orari e non sorpasserò. oggi no, oggi va così, col vento addosso che cerca di strapparti le mani dalle manopole, e la voce bassa del bicilindrico che non diventa mai un urlo, ma sovrasta di certo ogni altro rumore.

e curva dopo curva, piega dopo piega, l'easy rider de noantri torna a casa fermandosi solo per la benzina e la pipì, e quando alla fine rimetto la catena al mio cavallo di ferro, mi accorgo che gli pneumatici sono un po' più consumati verso il bordo del battistrada. ma dai che non andavo forte.

4 commenti:

  1. Gran bel post!

    Grazie per il commento, CIAO!!!

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  2. quand'ero piccola e maschiaccia il cuore si adagiava sul sogno di peripezie da motocross...da grande-ma-solo-per-caso, naked suona ganzo e scarenata suona simpatico. tutto ciò detto da una che non ha mai imparato neanche a guidare un ciao ed ora sarebbe contenta se inventassero le motociclette a metano, che dev'essere un'eresia bella e buona :-)

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  3. confermo l'eresia. consolati pensando che in moto farò forse 5000 km l'anno, gli altri svariatimila li faccio a gpl.

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Commenti chiusi.

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