lunedì 24 maggio 2010

palomba rules

chenfatti astofirm ce sta elio germanio che s'ammucchia de continuo co su' moje e c'ha già du' fiji e un terzo narrivo, ma loro continueno a ammucchiasse, tanto che a la fine la moje more de parto. e allora elio germanio se trova in unzacco de situazzioni che so' tutte sbajate, a partì da la vicina che se chiama celeste ma è marone scuro, per passà dar commissario montalbano che cia i capelli, pe anna' a fini' a ammucchiasse co una rumena chiatta, ma tanto quella poi s'accomoda co raubbova.
enzomma elio germanio sbaja tutto, a compra' i giocattoli a i regazzini, a fa' i conti sur calendario e a nun paga' l'operai, chenfatti quelli je dicono: maché davero? e je se portano via pure la tazza der cesso.
poi a sorella je dice o vedi i tacchi alti so' come i parenti: so' scomodi ma t'aiutano. enfatti co l'aiuto dei parenti elio germanio riesce pure affà paro, e co l'aiuto del fijo chiatto de la rumena chiatta capisce pure che i soldi nunn'abbastano mai.

elio germanio è così bravo, ma così tanto bravo chenfatti ar tiggiuno hanno pensato de fallo rimané senza parole, perché vabbè esse bravi, ma dopotutto rimane sempre roscio.


(planet sala 7, 18,30, fila f posto 10, dalla morte della moglie in poi ho pianto come un vitello)

4 commenti:

  1. ola e tripudio per «elio germanio è così bravo, ma così tanto bravo chenfatti ar tiggiuno hanno pensato de fallo rimané senza parole, perché vabbè esse bravi, ma dopotutto rimane sempre roscio». anch'io ho pianto come un vitello (o una prefica, non ho ancora ben capito), ma solo al primo tempo

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  2. eeeh sai, i padri vedovi o separati (vedi anche alla voce: anche libero va bene) coi loro problemi mi fan sempre un certo effetto. poi è anche un periodo che ho la lacrima facile, vivaddio.

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  3. ecco, io mi sono ricordata del colibrì, invece. chissà perché.

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Commenti chiusi.

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