lunedì 4 aprile 2011

any alternatives?

"Sventurata la terra che non ha eroi"
"Felice il paese che non ha bisogno di eroi"
(bertolt brecht, vita di galileo)

nella mia vita, giuste o sbagliate che fossero le mie decisioni, erano le mie decisioni, e non ne ho mai presa nessuna con leggerezza e/o senza aver ponderato le conseguenze dei miei gesti. così, a chiunque mi criticava, facevo invariabilmente la stessa domanda: sì, ma che alternativa mi proponi?

puntualmente, non arrivava alcuna proposta, e io proseguivo serenamente nel mio cammino, giusto o sbagliato che fosse.

ora immagino che molta gente si trovi nelle stesse condizioni, anche in differenti situazioni. per esempio, quando si parla di politica, io non posso fare a meno di criticare berlusconi, soprattutto con chi lo ha in simpatia. i meno faziosi tra loro, smontata fin l'ultima loro obiezione, mi propongono però sempre la stessa domanda: sì, ma l'alternativa qual è?

già. e io che pur di non votare il meno peggio ormai diserto le urne da (boh?) a questo punto mi trovo in serio imbarazzo.

criticare e basta serve a poco, come pure a poco serve il regicidio, se non è supportato da un movimento organizzato e consapevole, pronto a prendere le redini della nazione lasciata acefala. qualsiasi opposizione a questo non-governo dovrà guadagnarsi la sua credibilità sul fronte della concretezza, sui bisogni reali della gente a cui chiede un voto, e cifre alla mano. se no, tutti quelli che votano berlusconi solo perché è un simpatico figlio di puttana, in mancanza di meglio, continueranno a votare per lui.

la soluzione-miracolo non esiste: berlusconi al governo non ha fatto alcuno dei miracoli che aveva promesso (giochi di prestigio, sì, ma questo è un altro discorso), ma allo stesso modo eliminarlo fisicamente non farà il miracolo di rendere gli italiani coscienziosi e collaborativi, né renderà bersani un leader carismatico, direi che nemmeno riuscirebbe a portare la sinistra (?) al governo.

3 commenti:

  1. Amen! O persone nuove che davvero si mettano a fare politica seriamente e con impegno, prendendosi spazio, nei partiti esistenti, con determinazione e fermezza, o una vita davvero impostata nonostante lo Stato (ma in quest'ultimo caso diventerebbe sempre più duro stare in una dimensione di legalità nel momento in cui decidono sempre più TUTTO ciò che ci riguarda e ci asfissiano con una situazione esistenziale economicamente insostenibile).

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  2. preferisco dare il mio voto alle liste civiche piuttosto che non votare.
    quei vecchi culi incollati alle poltrone devono sapere che mi sono rotta le palle loro

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  3. nel senso: non li voglio più vedè nemmeno in foto per quanto son lunghi!

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Commenti chiusi.

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