martedì 24 gennaio 2012

in nome di cosa?

 io compirò 55 anni anni alla fine di marzo. non so se sono pochi o tanti, quello che so è che mi sento vecchia, senza futuro, con tutto che si sgretola intorno. sarà che non ho figli e non ho la finestra sul futuro aperta, sarà che è colpa mia che non so più sognare, sarà che ogni volta che cerco di fare un sogno bello, mi sveglio con un incubo nuovo... non lo so cosa sia, ma trovo che qualsiasi cosa sia è molto faticosa...

(commento letto qua e a cui ho in qualche modo risposto che le mie prospettive, almeno sulla carta, sono sì migliori di quelle, ma mica poi così tanto. e mi domando per quale motivo al mondo tanti di noi di mezzetà stiamo in questo limbo in cui non solo i nostri sogni non si sono ancora realizzati, ma addirittura, nonostante in tanti abbiamo via via ridimensionato le aspettative sul nostro futuro, il futuro che ci si prospetta è diventato inferiore a qualsiasi aspettativa, benché modesta. del genere: volevo diventare una rockstar e invece non so nemmeno se mi spetterà la pensione.

e volevo dire che io invece figli ne ho, ma questo nel mio caso è un ulteriore motivo di preoccupazione, sempre per gli stessi motivi del commento: tutto che si sgretola intorno, e aggiungerei: tutto fermo, qualsiasi iniziativa che si arena nella melma perché non ci sono soldi e la gente non spende, gli esercizi commerciali chiudono, le fabbriche chiudono, eccetera, e mi domando: anche quando i miei figli si rivelassero assolutamente geniali in un qualsiasi campo del sapere o del fare, che futuro andrebbero ad affrontare?

(va da sé che è già qualche anno che li invito ad apprendere quante più lingue possono)

e quel che mi domando è: in nome di che cosa abbiamo accettato di rimettere tutti i sogni nel cassetto, qual è il grande guadagno che abbiamo fatto con le nostre rinunce? ho l'impressione che stavolta non mi sia toccato nemmeno un piatto di lenticchie.

5 commenti:

  1. La tua amara conclusione finale è quello per cui ogni volta che penso a mettere i sogni nel cassetto mi dico "col c****!" e li ritiro fuori, rilanciandoli in ogni possibile direzione, con tutta l'energia che ho ancora.
    Per il resto non so dirti, ma sai... non mi sta angosciando così tanto questa situazione - io nella miseria ci sono sempre stata, se adesso la medesima divenisse definitivamente patrimonio comune anche di chi sinora ha fatto debiti per comprare l'ultimo telefonino e contemporaneamente manteneva il diritto di voto, magari è quello schiaffone a cineque dita che li risveglia e fa vivere tutti meglio. E io, te, i tuoi figli, creativi, preparati e positivi/propositivi malgrado quanto sofferto sinora, forse saremo nelle condizioni giuste per finalmente vivere. Chi lo sa?

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  2. io penso ogni giorni che probabilmente non andrò mai in pensione, ammesso che riesca a entrare nel magico mondo del lavoro. Vedo gente che ha lavorato sopportando onte e privazioni per anni e anni e che ora che era sul punto di poter "godere" di qualcosa di concreto, deve fare i conti con una realtà amarissima.

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  3. non volevo far sprofondare nella disperazione nessuno, ma è uno stato d'animo che provo.
    E' un po' come quando si incontra qualcuno che chiedi "come stai?" e tu non e la senti dire "bene" semplicemente perchè è una bugia e non ce la fai a fingere, ma nello stesso tempo dire che va male sai che è imbarazzante, perchè tutti ti chiedono come stai ma solo a patto che tu risponda bene, che se così non è è un problema in più: qualcuno ti deve stare a sentire e prendersi carico per pochi attimi del tuo problema, ed accorgersi così che poi vivere non è comprarsi il telefonino e il televisore a schermo piatto, andare a cena fuori, all'happy hour, in vacanza ecc. , ma che vivere è pure un'altra cosa, e che non sempre i sogni si realizzano e non sempre se sei stato buono verrai premiato. Vado per punti, ma sono sicura che mi si capisce (ho anche l'angoscia di cliccare sul profilo e veder sparire il mio commento...)
    vivevo nel mondo splinder dove tutto era più facile...

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  4. ... infatti il mio account wordpress, col cazzo che lo ha preso...

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  5. @minerva: chi lo sa? ma al momento per me rimane più appetibile l'ipotesi della spaccata

    @inneres: non ti preoccupare, anche io ho la certezza che in pensione non ci andrò mai, eppure son quasi trent'anni che lavoro. non mi abituo nemmeno all'idea, così non patirò delusioni.

    @ziacassie: sì sì, lo ha preso, si vede ed è cliccabile, tranquilla. come pure stai tranquilla, non ti accusavo di avermi depresso, intendevo dire che nella vita, a volte, ci vuole poco a passare da uno stato relativamente tranquillo a un altro in cui nulla è più certo. e non credo sia obbligatorio rispondere sempre "bene" a chi ti chiede come stai, a meno che non si tratti di un rapporto superficiale, con qualcuno che sappiamo bene che della nostra salute, fisica o psichica, non gliene può fregar di meno. grazie di essere passata.

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Commenti chiusi.

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