“The reason women are turning you down for casual sex seems to be that, for one thing, a lot of you are calling them sluts afterward. Also, a lot of you aren’t bothering to try to be good in bed.”
(Terri Conley, professor of psychology and women’s studies at the University of Michigan).
il fatto che la maggioranza non abbia sempre ragione credo sia ormai universalmente evidente, come pure il fatto che se intere categorie di persone adottano una reazione standard a un comportamento, questo significa che il comportamento è altrettanto standard. in altre parole, il maschio medio effettivamente fa questo: si lamenta che le donne non siano "di mentalità aperta" (riguardo il solo sesso, ovviamente), poi, quando ne trova una, o più spesso riesce a convincerla ad "aprire la sua mentalità", non si preoccupa del piacere della sua partner occasionale e poi dice in giro che quella è una zoccola perché gliel'ha data troppo facilmente. in questo desolante panorama, un uomo che non si comporti così, anche se è ben conscio del proprio valore e del fatto che non farà mai sesso con una donna senza curarsi del suo piacere prima del proprio, anche se non chiamerà mai "zoccola" una donna fuori dal letto, dovrà lavorare perlomeno il quintuplo per convincere una donna che no, cara, io non sono come tutti gli altri.
un uomo come me, per esempio.
sesso e musica sono state le due grandi passioni della mia vita, e ho avuto verso entrambe lo stesso atteggiamento, nonché un rapporto, una storia molto simili. ho fatto tante di quelle similitudini tra sesso e musica che ormai mi sto convincendo che siano la stessa cosa, avvertita con organi di senso differenti. un po' come il suono e la luce: si tratta sempre di frequenze elettromagnetiche; le prime, più basse, le captiamo con le orecchie, le seconde, più alte, con gli occhi. ma lasciamo da parte la fantascienza.
anche nella musica c'è un periodo in cui ti masturbi e basta: suoni da solo, studi (oppure no), ti convinci che sei bravo ed è molto appagante: almeno finché non trovi qualcuno con cui devi dimostrare quello che sai fare. là devi decidere: o continui a crederti un genio anche se ti dimostrano che sei un povero coglione, oppure abbassi le orecchie, impari e migliori (capita anche che ti lascino continuare a credere che sei un genio pure se sei un coglione conclamato, ma questa è un'altra storia). io son del genere che, quando trova qualcuno da cui poter imparare, abbassa le orecchie volentieri. è questo che fa una mente aperta: impara; e quando hai imparato qualcosa di nuovo e di bello, non c'è cosa migliore che riuscire a condividerla con chi abbia ricevuto la stessa illuminazione, ovvero anche metterne a parte chi non c'è ancora arrivato, ma ha le potenzialità o il talento che servono per padroneggiare la tecnica: così, insieme, si cresce ancora e ci si influenza reciprocamente, innescando una spirale virtuosa.
finché si rimane nell'ambito musicale, tutto procede: frequenti un ambiente di musicisti, suoni, ti fai sentire, il tuo nome comincia a circolare e, al netto di antipatie e raccomandazioni, puoi mietere il successo che meriti e toglierti belle soddisfazioni. ma nel sesso, come si fa? mentre fai sesso non ti puoi esibire, e tante ragazze (probabilmente sempre per mettersi al riparo dai comportamenti esplicitati a inizio post) vengono a letto con te solo se ti impegni in una relazione. che poi a me la cosa non è mai dispiaciuta, perché anche nel sesso vale la regola che practice makes perfect e non sempre la prima volta trovi il giusto affiatamento, ma - sempre per quella cosa che le performances non sono pubbliche - uno dovrebbe poter aver modo di verificare se il partner che hai scelto è davvero quello con cui potrai andare d'accordo per il resto della vita. insomma, un po' più di elasticità, anche nella gestione dei sentimenti, non avrebbe guastato.
ma tant'è, son diventato grande nell'italia provinciale di fine ventesimo secolo e quindi ho giocato con le carte che avevo a disposizione. mi è sempre piaciuto sperimentare, ma non mi piaceva disperdermi: ho sempre avuto necessità che la mia partner mi fosse complice e che avesse una curiosità perlomeno simile alla mia. ho sempre preso malamente i "no" dettati da mancanza di fiducia e dalla paura di perdermi. sarà stata colpa mia che non son riuscito a far capire che l'unica maniera per tenermi accanto è quella di lasciarmi andare, oppure sarà colpa della solita maggioranza che solitamente usa le proprie conquiste erotico-sentimentali come trampolino per il proprio ego, chissà. il fatto è che ero sempre io a cercare di alzare il livello, e sempre io quello a cui veniva chiusa la porta in faccia.
e dovevo ricominciare da capo, a cercare una donna che fosse prima di tutto sessualmente attiva e curiosa, e poi magari che mi amasse, anche, per ciò che sono e non per ciò che potevo essere per lei. ma anche a una sana avventura di sesso non avrei detto no, a patto che non fossi costretto a indegne sceneggiate, più consone a un corteggiamento a scopo di matrimonio, men che meno avrei disdegnato avere una trombamica, come si dice con brutta parola, ma gli episodi davvero soddisfacenti sono stati talmente pochi da non meritare menzione. non nego di aver usato, in un certo periodo della mia vita, le mie capacità di seduzione come ricostituente per la mia autostima: andavo in cerca di bersagli facili come casalinghe annoiate o donne comunque trascurate dai propri partner, ma non è durata molto. sostanzialmente, è un tiro al piccione, dove non fa differenza se sei buffalo bill o una recluta che non aveva mai visto un fucile prima.
e quindi da capo, a scandagliare il territorio per vedere se c'è una donna che mi somigli un po' e dopo, trovatala, cercare di convincerla che non sono come gli altri - perché c'è da dire che anche la mia apparenza esteriore non mi aiuta: a parte che non sono esattamente il tipo che ti giri a guardare per strada, non sono nemmeno il classico compagnone che si capisce subito che con lui ti ammazzerai di risate. il commento che ho più spesso ricevuto a posteriori è sempre stato: "che sorpresa sei! e chi se lo poteva immaginare??". sapevo suonare la chitarra, sapevo scopare mica male, in entrambe le cose ho sempre messo passione e rispetto per l'altro, ma non mi sono mai atteggiato per questo. e per questo motivo ho suonato molto meno di quanto mi sarebbe piaciuto, e idem ho scopato molto meno di quel che mi sarebbe piaciuto.
e adesso? di suonare, ho smesso da anni, tranne rari strimpellamenti privati, e anche riguardo al sesso son tornato allo stato masturbatorio dell'adolescenza, magari non con la stessa frenesia. la curiosità sessuale è una caratteristica dell'età giovanile; le donne più attempate, più che essere curiose, si buttano via perché sanno che ormai non hanno niente da perdere. peraltro, la decadenza fisica può essere rallentata, ma non evitata; il fisico si appesantisce, i tessuti cedono e non è un bello spettacolo. non ci vuole massimo catalano per dire che è molto meglio far sesso con una bella ragazza giovane piuttosto che con una donna de una certa con pancia e cellulite. e d'altra parte, capisco che, in quanto uomo de una certa con pancetta e non più tanto tonico, non rappresento esattamente un simbolo del sesso. è andata così: nel bene e nel male, i've had my share, come dicono oltremanica. ho da recriminare solo sul fatto di aver incontrato la complice perfetta quando ormai ero avviato verso la decadenza (vabbè che l'estetica non è tutto, ma in certe questioni ha la sua importanza, e il mondo swinger è essenzialmente edonistico) e soprattutto in un periodo in cui non sono per niente padrone della mia vita, ma posso dire che mi sono divertito, via.
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