ore 10:20, scendo al bar della mensa, per umiliarmi per l'ennesima volta con una pizzetta degna di qualche favela di rio - ma scommetto che da qualche parte mangiano meglio di così. la barista sta parlando al cellulare col figlio. impartisce ordini, fornisce direttive sulle faccende da sbrigare in casa e fuori; intuisco che riceva risposte poco entusiastiche, se non impertinenti: il tono diviene perentorio. mentre ascolta una risposta, col cellulare tenuto tra spalla e orecchio, mi domanda cosa voglio: indico la pizzetta quella lì. me la dà e prosegue la sua conversazione. finalmente lo saluta e mi domanda cosa voglio da bere (meno male, un altro boccone e ci sarebbe stato bisogno del signor heimlich in persona).
"quanti anni ha?"
"undici"
"la mia ex moglie, al mio, fa gli stessi discorsi, con lo stesso tono. ha iniziato la scuola media?"
"l'anno scorso, sì. quando era più piccolo non era mica così, sai? è diventato così adesso"
"ma vààà?"
preadolescenti ribelli, insofferenti all'autorità. penso a te. cerco - tra me e me - di fare lo psicologo della mutua: finita la scuola elementare, ti senti come se avessi superato una prova iniziatica. il solo fatto che non ti sia più imposto di indossare il grembiule ti suggerisce che stai diventando grande, perché solo i bambini indossano il grembiule. mi ricordo che alla fine della quinta elementare avevo fatto un disegno sul diario che raffigurava l'odiato grembiule crivellato di buchi di proiettile, con una bella croce nera sopra.
e se uno è grande, non accetta imposizioni e obblighi, e se lo fa, lo fa malvolentieri.
errore. se uno è grande, si dà una disciplina e cerca un equilibrio tra obblighi, imposizioni e piaceri. tu, grande non lo sei ancora, ma lo stai diventando: quel che sarai da adulto, sarà il risultato di tre forze che tirano in direzioni differenti. tre, non due: non soltanto l'aspirazione umana alla totale libertà che va in direzione dell'amoralità - ma anche della solitudine - e la repressione operata su di essa da un'autorità genitoriale, ma anche un esempio possibile di equilibrio a cui poterti ispirare: quello che a tanti di noi è mancato, e che siamo dovuti andare a cercare al di fuori della famiglia - e fortunato chi lo ha trovato.
ieri sera parlavo di te con la mia amica; a quanto pare, il tuo è un comportamento piuttosto comune, non c'è da stupirsene come invece fa tua madre, e in risposta a ciò non trova di meglio da fare che aggiungere imposizioni, minacciare ritorsioni e tutt'al più ricattarti moralmente. in questo comportamento cerca la mia complicità, ma trova silenzio. non la sconfesso pubblicamente (la sua è pur sempre un'autorità), ma non sono d'accordo sul metodo.
io parlo con te come a un adulto, cercando accuratamente di non proiettare su di te le mie aspirazioni frustrate; ti spiego che quello dell'istruzione scolastica è solo una delle prospettive possibili che la vita ti offre, benché fondamentale e sicuramente utile (la conoscenza è un'arma!), ma anche che nel caso tu voglia perseguire la tua personale via, questa non potrà prescindere da impegno e disciplina. ma soprattutto ti dico che la vita è vastissima e offre opportunità della più varia specie, e che solo se rappresenti un'eccellenza assoluta nel tuo campo puoi pensare che un impegno in un'unica direzione ti sarà sufficiente per tutta la vita (questo pensiero è scaturito anche dalla visione, ieri sera, de il cigno nero). ciascuno di noi quindi troverà - se fortunato, o se l'avrà perseguito con metodo - il suo equilibrio nello sperimentare tutte le cose che piacciono, e nel contempo nell'adempiere a ciò che è necessario fare per vivere facendo un lavoro che ci appassioni.
perché non è mai troppo presto per pensare al proprio futuro. anche se, detto da uno che a 51 anni non sa ancora cosa farà da grande, non suona così bene :-D
"ti dico che la vita è vastissima e offre opportunità della più varia specie [...]. ciascuno di noi quindi troverà - se fortunato, o se l'avrà perseguito con metodo - il suo equilibrio nello sperimentare tutte le cose che piacciono, e nel contempo nell'adempiere a ciò che è necessario fare per vivere facendo un lavoro che ci appassioni."
RispondiEliminaAmen, fratello, e grazie di queste parole sebbene - causa incontro appena avuto ora per nuova collaborazione già in questa direzione - esse più che ricordarmi questa verità me ne rafforzino la consapevolezza e quindi l'energia che ne deriva! Alè! :-D
Firmato: un'altra che non è cresciuta ancora, ma sta benissimo...
Bellissimo post!
RispondiEliminaGrazie mille per il commento, CIAO!!!