martedì 11 ottobre 2011

e non si sta nemmeno male

oggi era il giorno delle ragazze appariscenti. la prima, in palestra: vent'anni o giù di lì, molto ben fatta, truccata anche per affrontare le fatiche del tapis roulant, toppino viola con pancino scoperto e leggings blu cuciti addosso che mettevano in risalto un paio di natiche di tutto rispetto. alla coop, una ragazza con qualche anno di più ma molto, molto carina; anche lei parecchio truccata, snella, bel viso; camicetta bianca e un gilet di quelli la cui scollatura gira sotto il seno, jeans pure quelli cuciti addosso e scarpe con tacco vertiginoso, saranno stati 15 cm, plateau compreso. infine, una che ho notato nello specchietto, nell'auto che mi seguiva e poi ho ritrovato in un altro centro commerciale: sulla trentina (o di più molto ben portati), la più truccata di tutte, con capelli tirati indietro e larghi cerchi sottili d'argento alle orecchie, jeans e gilet grigio scuri, camicetta nera, sneakers nere lucide; pure lei molto bella, ma un'aria incazzata che veniva voglia di dirle: e fattela, una risata ogni tanto!

io me le son guardate tutte e tre, con calma quasi ostentata, e come da copione loro hanno evitato il mio sguardo: forse per tirarsela, forse perché immerse nei privati cazzi loro, non saprei (ma più probabile la prima). ma a tutte e tre avrei voluto dire: rilassati, ti guardo solo perché sei un bell'esemplare, dietro al mio sguardo non si cela concupiscenza né altro desiderio, non hai necessità di seguire il copione di quella-che-si-fa-desiderare-perché-devi-sapere-che-io-valgo-e-non-mi-svendo-al-primo-che-dice-di-volermi. ci vuole ormai ben altro che un bel faccino perché si accenda la scintilla del mio desiderio, e so anche che nemmeno quello, poi, è di per sé sinonimo di buon sesso. anzi, vorrei poterlo portare scritto addosso, così forse vedrei anche qualche sorriso, che abbellisce soltanto. ma non si può, e comunque non sarei credibile.

però è una gran bella sensazione, sapere di star guardando una bella ragazza solo perché è bella, senza dover per forza immaginare che cosa potrei dire o fare per avvicinarla, farla interessare a me e tutti e due mettere in scena l'intero copione della conquista amorosa: i tira e molla, i dammelo nummelo, i non-la-dò-al-primo-appuntamento, il dover far finta di credere che lei non sappia che tutto quel che mi interessa di lei è quel corpo che ostenta (e sa di ostentare).

vorrei poter portare un cartello: L'OPZIONE SERVO DELLA GLEBA MI E' SCADUTA. TRANQUILLA: NON TE LA CHIEDO. SORRIDI.




8 commenti:

  1. è bello guardare le persone belle, è bello guardare tutto ciò che è bello senza l'ossessione di dover "prendere"

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  2. Nel paese dei sogni (o civile) dovrebbe essere cosi' ma in Italia il 95% degli uomini che vedono una ragazza carina e che ostenta è con la bava alla bocca (di qui l'atteggiamento serioso e schivo) e il 5% di quelli cui lei vorrebbe piacere (se ostenta un motivo ci sarà) è nella maggior parte dei casi uno speudotronista dei poveri. Quelle che non ostentano sorridono e non sono necessariamente cessi :-)
    Lav

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  3. Senza parlare di tutti gli esemplari di sesso femminile - vedi anche da blog online - che fanno/cercano esattamente quello: mettere in atto qualsiasi strategia di autopresentazione estetica (e poi ancora, ché di fronte a certe immagini io mi spavento!) proprio perché gli altri guardino e sbavino. Tendo a vederci pochissima autostima in chi si presenta così. E poi sorridere dà una tale luce a una persona, la rende così bella! :-)

    Comunque ho scoperto che i cartelli talvolta si portano addosso anche se invisibili. Il mio da qualche anno dice "sono felice e serena di ciò che sono e faccio, non ho bisogno di te - al limite aggiungi piacere alla mia vita, ma da sola sto bene", e grazie a tale scritta mi sto finalmente evitando tutti gli sfigati usi a interpretare vecchi stupidi ruoli maschilisti e patetici di 'ultimi cavalieri' che non tollero proprio. E, quando accade che proprio neanche li cerco, mi trovo invece veri, intensi, complici 'compagni di vita' :-)

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  4. @inneres: noi desideriamo ciò che vediamo (cit. il silenzio degli innocenti)

    @lav: nice to see you around here. una ragazza ostenta ma poi diventa seriosa e schiva. uhm. il pubblico si può scegliere l'artista, ma l'artista non può scegliere il suo pubblico...

    @minerva: come, "senza parlare"? io di *quelli* sto parlando! :-DD e ce ne sono anche tra gli uomini ma, non essendo interessato all'argomento, li noto di meno.

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  5. Parla con loro e sentirai il ritornello di "non lo faccio mica per qualcun altro, lo faccio per me stessa!" Ipocrite! :-D Per questo ho parlato invece di quelle che palesano la propria intenzione di farvi sbavare... buona giornata! :-)

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  6. ah vabbè, ma dobbiamo preoccuparci di coloro che mentono sapendo di mentire?

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  7. due considerazioni, se posso.

    primo, la fatica che costa a quelle ragazze avere l'aspetto esageratamente curato non hai idea di quanta sia. ci sono donne che dedicano quasi tutta la loro esistenza a cure maniacali e sinceramente non è che una condanna, quella della bellezza rifinita.

    la seconda è la percezione distorta che abbiamo della bellezza, che ormai non è più una raffinatissima combinazione di fascino, intelligenza, dettagli e altro che non si spiega ma cattura fin nel midollo: la bellezza è una triste roba che ha sei sette parametri fissi, misure standard in peso e dimensioni, che devono rientrare in una tabella. La bellezza, insomma, si è livellata in basso ed ha perso tante, troppe delle sue splendide caratteristiche (io amo la bellezza, è la cosa che mi salva dalla disperazione più atroce)

    Spero tanto in una rivoluzione in cui finalmente il gusto, la gioia, la seduzione e l'amore sconfiggano questa dittatura della gnocca di legno.

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  8. ma tu non solo puoi, tu devi :-)

    quanto alla prima sì, per alcune è in sostanza l'occupazione primaria. credo che questo accada da quando invale la convinzione che la bellezza sia un bene negoziabile (cfr. l'intervista a terry de nicolò).

    questo riconduce alla tua seconda considerazione: la vera bellezza, così come la vera arte e la vera ricerca scientifica, non può dipendere dai suoi committenti/utilizzatori finali, non può soggiacere al gusto barbaro di quattro cafoni arricchiti. sentir parlare, sempre nell'intervista su citata, di berlusconi come "un esteta" mi fa venire la pelle d'oca.

    infine, mi unisco al tuo auspicio e ti invito a dare uno sguardo qui - ché, se vuoi, c'è posto anche per te.

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