martedì 1 settembre 2009

un uomo solo al comando

cito da repubblica online che cita un articolo di james walston apparso sul times (fonte): "Walston asserisce che Berlusconi rimane popolare (...) . Tuttavia, conclude, oggi il premier appare diviso tra "il ridicolo e la megalomania", come "un uomo che ha perso il controllo" e che, pur essendo tra i più ricchi e potenti del mondo, "sembra deluso e frustrato".

Il motivo potrebbe essere che "nessun ammontare di ricchezza può renderlo più giovane o più bello, né può costringere il Vaticano ad accettarlo, né può dargli l'influenza di Sarkozy, della Merkel o di Brown, né può conferirgli lo status che avevano gli Agnelli". In più, "vari medicamenti" potrebbero pesare sul suo comportamento e le sue "smorfie allegre non riescono a celare la rabbia".

probabilmente, l'analisi di walston è corretta: chi ha una proiezione dell'ego moltissimo altissima è destinato al fallimento. e berlusconi aveva ed ha come obiettivo non il potere, non il denaro, ma essere amato da tutti, impresa che non è riuscita nemmeno a gesù cristo o a mohandas gandhi. in questo senso, mr. b. patisce la stessa frustrazione di paris hilton: nonostante gli innumerevoli interventi di chirurgia estetica a cui si è sottoposta, le manca e le mancherà il più importante, quello che non hanno ancora inventato, e cioè quello che le donerà dei nobili occhi azzurri al posto dei suoi, irrimediabilmente, inequivocabilmente marroni, e plebei.

mi viene in mente una frase che si è adattata nel corso degli anni a molti campioni sportivi nati nella miseria che, grazie al loro talento, si sono prima riscattati guadagnando fortune ma poi, incapaci di gestirle, si sono perduti tra droga e altri vizi, spesso cadendo nelle mani di personaggi senza scrupoli: chi nasce povero non diventa mai un vero ricco, ma tutt'al più un povero coi soldi.

mr. b. non sfugge a questa amara regola: egli non sarà mai un agnelli, un berlinguer, personaggi, se non amati, perlomeno rispettati anche dai loro avversari, perché non ne possiede l'allure, il carisma, la statura (il doppio senso non è involontario), né potrà sottrarsi alle ingiurie causate dal passare del tempo. coi suoi soldi ha comprato la benevolenza e l'acquiescenza di molti, ma non di tutti. e finché rimarrà anche uno soltanto che non lo apprezza (o finge di apprezzarlo) per quel guitto che è, berlusconi sarà infelice. e può stare tranquillo che in me troverà la sua definitiva condanna all'infelicità.

3 commenti:

  1. oggi? oggi appare diviso tra "il ridicolo e la megalomania"? è stato buono Walston con quel visibilissimo mostro. toh.

    RispondiElimina
  2. Ormai Berlusconi è alla frutta... e deve governare ancora 4 anni... mi sento male.

    Grazie mille per il commento, CIAO!!! :-D

    RispondiElimina

Commenti chiusi.

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.