venerdì 29 gennaio 2010
cambiamo genere
la musica del pat metheny group si poggia, armonicamente, su idee semplici, ma molto bene arrangiate. oddio, certo, per quanto semplice fosse il jazz degli anni '80, che comunque era contaminato da tutta la musica colta del '900 e considerando che quasi tutti i jazzisti (perlopiù bianchi) che gravitavano intorno alla berklee school di boston tenevano sul comodino il manuale di armonia di arnold schoenberg. insomma, in ogni caso niente di rivoluzionario, ma tanto mestiere per rendere orecchiabile anche un accordo con tre-quattro estensioni suonato su un tempo dispari.
the first circle (1984) è un po' il capolavoro del periodo, una specie di summa del pensiero metheniano sulla poppizzazione del jazz, pur rimanendo su livelli di eccellenza, non a caso definito aperto, esuberante, positivo e gioioso. la title track, da questo punto di vista, è esemplare: un inizio ritmico di claps chitarra e percussioni con un tempo (11/8?) e una scansione ritmica che non riesco a decifrare e un tema melodico ed evocativo. metheny suona solo la chitarra acustica e soltanto in funzione ritmica (tranne un lungo arpeggio all'inizio), ma il pezzo è deliziosamente sinfonico e largamente lirico, con un bellissimo assolo al pianoforte di lyle mays di più di tre minuti, suonato tutto in lento e costante crescendo dinamico, che sfocia in un bridge quasi wagneriano, con grande profusione di archi e percussioni e che porta alla riproposizione finale del tema, che termina con una lunga nota acuta insistita, sotto di cui si srotola una progressione di accordi di grande effetto, con una scansione ritmica che riprende quella dell'inizio.
andai a sentire metheny a roma in quel periodo, e suonò tutti i pezzi di quel cd, ultimo uscito all'epoca, più altri dai precedenti (per la cronaca, suonò sette chitarre diverse). tra tutti gli altri, suonò uno dei miei preferiti di sempre, cioè are you going with me, tratto da offramp. all'epoca, le cassette di metheny le consumavo letteralmente, conoscevo a memoria anche i rumori di sottofondo. quando al concerto paul wertico batté i due colpi di rullante dell'inizio del pezzo, mi rilassai per predispormi all'ascolto. introduzione molto soft, tema che quasi non c'è, suoni tipici dai synth di lyle mays che conoscevo bene. poi un rapido crescendo e la modulazione verso la seconda tonalità del pezzo che introduce l'assolo di pat. e lì accade una cosa stranissima. quel pezzo che conoscevo a memoria, suonato in maniera quasi pedissequa anche live, sentito suonare dal vivo mi fa piangere. irrefrenabilmente, incontenibilmente. un'onda di emozione che non riesco a contrastare in alcun modo, fin dalle primissime note della chitarra midi di metheny mi sgorgano dagli occhi lacrime calde e immotivate - non c'è alcuna evocazione, alcun riferimento a fatti drammatici o comunque commoventi che mi legano a quel pezzo - eppure l'emozione è lì, concreta, liquida.
l'ho sentito di nuovo eseguito dal vivo, seppure con la mediazione della televisione, a doc, il programma di musica live di renzo arbore di pochi anni dopo, e mi ha fatto lo stesso effetto.
non ho mai capito il perché.
the first circle (1984) è un po' il capolavoro del periodo, una specie di summa del pensiero metheniano sulla poppizzazione del jazz, pur rimanendo su livelli di eccellenza, non a caso definito aperto, esuberante, positivo e gioioso. la title track, da questo punto di vista, è esemplare: un inizio ritmico di claps chitarra e percussioni con un tempo (11/8?) e una scansione ritmica che non riesco a decifrare e un tema melodico ed evocativo. metheny suona solo la chitarra acustica e soltanto in funzione ritmica (tranne un lungo arpeggio all'inizio), ma il pezzo è deliziosamente sinfonico e largamente lirico, con un bellissimo assolo al pianoforte di lyle mays di più di tre minuti, suonato tutto in lento e costante crescendo dinamico, che sfocia in un bridge quasi wagneriano, con grande profusione di archi e percussioni e che porta alla riproposizione finale del tema, che termina con una lunga nota acuta insistita, sotto di cui si srotola una progressione di accordi di grande effetto, con una scansione ritmica che riprende quella dell'inizio.
andai a sentire metheny a roma in quel periodo, e suonò tutti i pezzi di quel cd, ultimo uscito all'epoca, più altri dai precedenti (per la cronaca, suonò sette chitarre diverse). tra tutti gli altri, suonò uno dei miei preferiti di sempre, cioè are you going with me, tratto da offramp. all'epoca, le cassette di metheny le consumavo letteralmente, conoscevo a memoria anche i rumori di sottofondo. quando al concerto paul wertico batté i due colpi di rullante dell'inizio del pezzo, mi rilassai per predispormi all'ascolto. introduzione molto soft, tema che quasi non c'è, suoni tipici dai synth di lyle mays che conoscevo bene. poi un rapido crescendo e la modulazione verso la seconda tonalità del pezzo che introduce l'assolo di pat. e lì accade una cosa stranissima. quel pezzo che conoscevo a memoria, suonato in maniera quasi pedissequa anche live, sentito suonare dal vivo mi fa piangere. irrefrenabilmente, incontenibilmente. un'onda di emozione che non riesco a contrastare in alcun modo, fin dalle primissime note della chitarra midi di metheny mi sgorgano dagli occhi lacrime calde e immotivate - non c'è alcuna evocazione, alcun riferimento a fatti drammatici o comunque commoventi che mi legano a quel pezzo - eppure l'emozione è lì, concreta, liquida.
l'ho sentito di nuovo eseguito dal vivo, seppure con la mediazione della televisione, a doc, il programma di musica live di renzo arbore di pochi anni dopo, e mi ha fatto lo stesso effetto.
non ho mai capito il perché.
i compleanni di oggi
anton cechov (undici anni prima era nato anche l'esploratore italiano antonio cecchi, guarda tu le coincidenze)
luigi nono (che non era un papa)
elio petri
tom selleck, magnum p.i.
jody scheckter, l'ultimo ferrarista a vincere un mondiale prima di schumacher
and for today, the winner is...
(tommy ramone, il sopravvissuto).
luigi nono (che non era un papa)
elio petri
tom selleck, magnum p.i.
jody scheckter, l'ultimo ferrarista a vincere un mondiale prima di schumacher
and for today, the winner is...
(tommy ramone, il sopravvissuto).
giovedì 28 gennaio 2010
ricorrenze
siccome mi han fatto notare una cosa, prendo la palla al balzo per iniziare una sorta di rubrica, che spero di mantenere quotidiana o quasi.
oggi, 28 gennaio, festeggiano o festeggiavano il compleanno, tra gli altri:
sidonie-gabrielle colette (toh, sto giusto leggendo il suo chéri)
arthur rubinstein
jackson pollock
fausto papetti
anna bonaiuto
nicolas sarkozy
ma il mio preferito di oggi è:
oggi, 28 gennaio, festeggiano o festeggiavano il compleanno, tra gli altri:
sidonie-gabrielle colette (toh, sto giusto leggendo il suo chéri)
arthur rubinstein
jackson pollock
fausto papetti
anna bonaiuto
nicolas sarkozy
ma il mio preferito di oggi è:
avatar
avatar, senza il 3d, sarebbe solo il "solito bel film hollywoodiano": trama ben costruita, sceneggiatura consistente, casting ben scelto, morale tutto sommato easy ma condivisibile da tutti, e il cattivo perde.
...ma c'è il 3d, ed è tutta un'altra cosa.
e, per sdrammatizzare, riporto la battuta letta nel blog di daniele luttazzi: Ho visto Avatar. Riassunto: per farsi perdonare da una donna, basta tornare da lei con un uccello più grosso.
...ma c'è il 3d, ed è tutta un'altra cosa.
e, per sdrammatizzare, riporto la battuta letta nel blog di daniele luttazzi: Ho visto Avatar. Riassunto: per farsi perdonare da una donna, basta tornare da lei con un uccello più grosso.
mercoledì 27 gennaio 2010
è più forte di me
jovanotti non lo tollero. già quando parte facendo one due tre four e pensa di esser spiritoso mi dà ai nervi, e io non posso fare a meno di spegnere la radio. è più forte di me.
ahem...
ma la giornata della memoria si celebra anche in italia?
no, dico, noi ci siamo già scordati chi era craxi e vuoi che qualcuno si ricordi di una storia di ebrei di settant'anni fa?
lunedì 25 gennaio 2010
i'm starting with the man in the mirror
il 1° ottobre 1992 viene registrato a bucarest il concerto finale del dangerous tour di michael jackson. ne verrà tratto un dvd che viene ancora trasmesso, in parte o nella sua totalità, dalle emittenti tv musicali.
l'evento è senza precedenti, un tour faraonico che ha girato il mondo e dovunque ha raccolto consensi ed entusiasmo, uno spettacolo semplicemente perfetto, e un performer probabilmente al meglio della sua forma e ispirazione.
jacko balla sul palco come una farfalla - poi però non punge come un'ape, ma vabbè, quello era un altro - i suoi piedi sembrano non toccare nemmeno terra. e dire che ci sono pochi momenti in cui si "risparmia". la scaletta è implacabile: dopo l'introduzione, si parte dubito con jam e wanna be startin'something. si ritira un po' il fiato con human nature e poi giù duro con smooth criminal, con tutta la coreografia che conosciamo dal video tratto dal film moonwalker. riprende fiato (si fa per dire, perché continua sempre a cantare e non prende mai, e dico mai, una nota sbagliata o falsa) per cinque pezzi lenti, tra cui il duetto con siedah garrett per i just can't stop loving you (anzi, forse sarà stata l'emozione, ma la garrett un paio di voltre manca l'intonazione) e poi arriva una scarica micidiale: thriller, con la maschera da lupo mannaro nel finale (e una coreografia che è rimasta nella storia), billie jean e il mitico moonwalk, che te lo dico affà?, black panther (in video), workin' day and night e beat it, con jennifer batten che si produce nell'assolo inventato da quel porco di eddie van halen, riprodotto nota (?) per nota, con la chitarra che spara raggi laser e i capelli cotonatissimi.
will you be there, black or white (tanto per gradire!), heal the world per fare contenti tutti e gran finale con man in the mirror, una specie di coming out non si sa quanto poi disatteso nella realtà.
sarà stato un maiale, un pedofilo, un pazzo scatenato, un plagiato, sarà stato tutto quel che volete. ma lord, oh what a show!
life made simple
il fatto che sei rimasto da solo a combattere una guerra non ne sminuisce il portato: nulla è finito finché non è finito. io lo trovo affascinante.
giovedì 21 gennaio 2010
quando ha ragione il nano
ARRESTATI SEI DIPENDENTI DELLA PROVINCIA DI PERUGIA
Durante l'orario di lavoro andavano al bar, dall'estetista, a scommettere e fare la spesa | |
Truffa aggravata e continuata messa in atto da pubblici ufficiali ai danni della pubblica amministrazione. E' questo il reato contestato a sei dipendenti della Provincia di Perugia, quattro donne e due uomini , che sono costretti agli arresti domiciliari.Gli inquirenti li hanno pedinati, fotografati e filmati per sei mesi. Hanno potuto così accertare che , sistematicamente, anche quattro volte la settimana, soprattutto di pomeriggio, i sei dipendenti si allontavano dai loro uffici senza registrarne l'uscita. Le assenze variavano da un quarto d'ora a sei ore. C'era chi andava a fare la spesa, chi andava a fare le scommesse, chi andava dall'estetista, chi andava direttamente a casa. Fra i sei dipendenti sotto accusa ci sono uscieri e quadri direttivi. la lora età varia dai 42 ai 54 anni. ******************* GUIDAVA ANCHE SENZA PATENTE : a margine dell'inchiesa, una curiosità. Una delle impiegate inquisite è stata fermata alla guida della propria autovettura pur essendo sprovvista della patente che le è stata ritirata per guida in stato di ebbrezza. Quando i carabinieri le hanno chiesto le generalità ha fornito quelle della sorella ed è stata, quindi, accusata, di false generalità rese a pubblici ufficiali. |
ma porca trota (cit.)...
bè?
oggetto: Генеральному директору
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Меня зовут Геннадий, я предлагаю Вам комплексное бухгалтерское обслуживание.
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Пожалуйста - ознакомьтесь с ним.
Если Ваc заинтересовало предложение, можете связаться с нами:
+7(985)645 38 91
С уважением, Геннадий.
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lo spam in russo ancora mi mancava.
mercoledì 20 gennaio 2010
momento di serietà (dura poco, promesso)
giacomo ha chiesto come regalo di compleanno una batteria ed è stato accontentato. clausola imprescindibile del contratto: andrai a imparare come si suona. detto, fatto. e mi ha anche stupito per la costanza e l'impegno che ci mette; anzi, s'è stupito anche l'insegnante. solo che.
legge lo spartito e riproduce quel che legge, a volte anche in maniera impeccabile. ma quel che ne vien fuori non gli appartiene. mentre quando suona senza leggere magari è più approssimativo, ma si sente che sta suonando qualcosa che ha in testa.
insomma, niente di irreparabile, la musica è in lui (anzi, più esattamente il ritmo e la percussione sono in lui), è solo questione di capire che, quel che sta scritto su quelle righine, qualcuno l'ha prima pensato e poi scritto. allo stesso modo che uno scrittore prova (simula) un'emozione e poi cerca le parole più acconce (oltreché grammaticalmente e sintatticamente corrette) per comunicarla (suscitarla).
a volte, lo scollamento rimane: qualcuno legge lo spartito, lo riproduce sul suo strumento, ma quella musica non prende vita, un computer la leggerebbe allo stesso modo (chi ha avuto a che fare con i programmi per produrre musica mi capisce). con una persona del genere, cercare di insegnare a suonare diventa perlomeno imbarazzante. come glielo spieghi? costui non sente la musica, la musica non abita dentro di lui, magari (come mi è capitato) rimane fulminato sulla via di damasco da un assolo di jaco pastorius e pensa: madonna che figata suonare il basso, voglio imparare, ma non ha la minima idea di che cosa faccia il basso quando non c'è pastorius che fa un assolo, non sa perché ci sia bisogno del basso in un gruppo e non ne riconosce nemmeno la voce. magari per soprammercato non canta nemmeno.
questo è uno dei motivi per cui non mi è mai andato di insegnare (un altro per esempio è il fatto che non ho nemmeno finito di imparare io ;-) ).
lunedì 18 gennaio 2010
il grande libro delle scuse. sottotitolo: più la dite grossa, più facilmente vi crederanno
orsù, sbrigliate la fantasia. questo è l'incipit:
caro, non è come sembra, posso spiegarti tutto: sono stata rapita dagli alieni e, quando mi hanno rispedita sulla terra, mi sono svegliata sotto quel tizio sudato e ansimante in quella camera d'albergo. si vede che è morto d'infarto per la sorpresa!
caro, non è come sembra, posso spiegarti tutto: sono stata rapita dagli alieni e, quando mi hanno rispedita sulla terra, mi sono svegliata sotto quel tizio sudato e ansimante in quella camera d'albergo. si vede che è morto d'infarto per la sorpresa!
assenza di connettività
qui ci andava un altro post con un altro titolo e un altro contenuto, ma averi voluto scriverlo venerdì e invece venerdì non c'era connessione internet quindi non l'ho scritto e adesso non me lo ricordo, quindi m'attacco forte. chissà che volevo dire.
giovedì 14 gennaio 2010
a volte c'è bisogno di piccole cose
piccole perle mimimaliste, per esempio
c'è crisi dappertutto
c'è crisi dappertutto
io lo leggo sui visi
dappertutto c'è crisi
oppure semplicemente
oppure semplicemente
oppure semplicemente
oppure semplicemente
oppure semplicemente
...fa niente.
(stupendo)
c'è crisi dappertutto
c'è crisi dappertutto
io lo leggo sui visi
dappertutto c'è crisi
oppure semplicemente
oppure semplicemente
oppure semplicemente
oppure semplicemente
oppure semplicemente
...fa niente.
(stupendo)
la ballerina nel corpo dell'orchessa
certe mattine ti rendi conto che è la luce che fa la differenza. ma che la cosa dopotutto è solo una delle ruote di un ingranaggio molto più complesso, che ha trovato l'olio giusto per ricominciare a girare.
certe sere ti domandi se quel film parli un po' anche di te, e decidi che sì, ma non sai esattamente quale dei personaggi. magari un po' tutti.
certe sere ti sorprendi a rivendere concetti che ti sei sentito dire e che solo un mese fa non avresti nemmeno concepito.
certe mattine infine capita che hai il cuore così caldo e gonfio che l'abitacolo della macchina lo riscaldi tu.
(josiane balasko, perfetta).
certe sere ti domandi se quel film parli un po' anche di te, e decidi che sì, ma non sai esattamente quale dei personaggi. magari un po' tutti.
certe sere ti sorprendi a rivendere concetti che ti sei sentito dire e che solo un mese fa non avresti nemmeno concepito.
certe mattine infine capita che hai il cuore così caldo e gonfio che l'abitacolo della macchina lo riscaldi tu.
(josiane balasko, perfetta).
mercoledì 13 gennaio 2010
effetti diretti
ad integrazione, della domanda di laurea di (cognome nome), matricola xxxxxx, depositata il 08/01/2010. la copia del presenta già stata inoltrata via fax, il 11/01/2010. si invia copia originale.
distinti saluti
firma
giuro che è tutto vero, virgole e cazzate comprese.
distinti saluti
firma
giuro che è tutto vero, virgole e cazzate comprese.
altri effetti collaterali
Ciao, come stai? Io Olga (olga è uno stato di salute?), ti va di fare conoscenza?
Ciao! Come stai?
Sono Olga, una ragazza dalla Russia. Prima di tutto vorrei dirvi (sono uno solo e non patisco di schizofrenia, grazie) su di me. Io dalla Russia (tu cosa?). Sono 24 anni (che succede cosa?). Spero che la mia mail non fastidio tu (no non ti preoccupare, la mail non fastidia io). Io sono una donna vera che ha un unico obiettivo (una volta erano gli uomini, quelli che pensavano a una cosa sola). Voglio trovare qualcuno che si prendera cura di me, come amare la sua donna (aah, scusa per l'equivoco). Sto cercando un amico, il mio secondo mezzo (ah, non stiamo ancora insieme e già cerchi un altro? cominciamo bene!). Voglio amare ed essere amato come io sono molto stanco di essere solo (mannaggino!). Internet conoscenza non e noto a me, e io sto facendo questo per la prima volta (si sente, si sente. hai trovato il traduttore automatico più scarso). Sono stato in un Internet cafe e tra le cose di altri (hai appena imparato a usare internet e ne approfitti per farti i cazzi altrui? ma brava, fattene pure un vanto, già che ci sei!), ho visitato il sito xxxxxx, e sono stato in grado di inviarti una e-mail (ammazza, impari alla svelta!). Io mando la mia immagine, e si puo vedere chi sono io. Mi auguro che vi interessa e scrivere me back (how international!). Se volete contattarmi, per favore, per favore mi risponda alla mia e-mail: xxxxxxxxxx@interenetcafe.com (guarda, c'ho un'amica che forse ti scrive lei).
Spero di ricevere presto la tua lettera. I miei migliori auguri a te! Scrivimi presto! Il tuo nuovo amica Olga dalla grande Russia.
eridanya, stavolta ho tenuto il messaggio e anche la foto. se vuoi, te li giro ;-)
Ciao! Come stai?
Sono Olga, una ragazza dalla Russia. Prima di tutto vorrei dirvi (sono uno solo e non patisco di schizofrenia, grazie) su di me. Io dalla Russia (tu cosa?). Sono 24 anni (che succede cosa?). Spero che la mia mail non fastidio tu (no non ti preoccupare, la mail non fastidia io). Io sono una donna vera che ha un unico obiettivo (una volta erano gli uomini, quelli che pensavano a una cosa sola). Voglio trovare qualcuno che si prendera cura di me, come amare la sua donna (aah, scusa per l'equivoco). Sto cercando un amico, il mio secondo mezzo (ah, non stiamo ancora insieme e già cerchi un altro? cominciamo bene!). Voglio amare ed essere amato come io sono molto stanco di essere solo (mannaggino!). Internet conoscenza non e noto a me, e io sto facendo questo per la prima volta (si sente, si sente. hai trovato il traduttore automatico più scarso). Sono stato in un Internet cafe e tra le cose di altri (hai appena imparato a usare internet e ne approfitti per farti i cazzi altrui? ma brava, fattene pure un vanto, già che ci sei!), ho visitato il sito xxxxxx, e sono stato in grado di inviarti una e-mail (ammazza, impari alla svelta!). Io mando la mia immagine, e si puo vedere chi sono io. Mi auguro che vi interessa e scrivere me back (how international!). Se volete contattarmi, per favore, per favore mi risponda alla mia e-mail: xxxxxxxxxx@interenetcafe.com (guarda, c'ho un'amica che forse ti scrive lei).
Spero di ricevere presto la tua lettera. I miei migliori auguri a te! Scrivimi presto! Il tuo nuovo amica Olga dalla grande Russia.
eridanya, stavolta ho tenuto il messaggio e anche la foto. se vuoi, te li giro ;-)
martedì 12 gennaio 2010
political correctness
torneo giovanile di scacchi a todi, partecipa anche giacomo (figlio 1), che ha appena imparato, ma è un'attività parallela che fanno a scuola e comunque il gioco gli piace. e poi ci sono i suoi amici.
vi aspettiamo numerosi, ma non vi aspettavamo così tanto numerosi. infatti devono aggiungere altri tavoli oltre a quelli già presenti, la sala diventa un po' piccola e il torneo inizia decisamente in ritardo. vabbè.
finalmente si riesce a far sedere tutti i partecipanti e il torneo ha inizio. giacomo mi sta lontano, dall'altra parte della sala, ma lo vedo in faccia. e la sua espressione peggiora via via che la partita va avanti, e infatti perde. vabbè dai, vedrai che poi va meglio.
infatti la seconda la pareggia, e l'umore migliora. non che fosse arrabbiato, ma perdere non piace a nessuno. intanto, i limiti dell'organizzazione si fanno evidenti, la sala che è stata concessa dal comune è troppo piccola, c'è a malapena spazio per i tavoli dei giocatori e posti a sedere per il pubblico quasi non ce n'è, sui gradoni di pietra forse riescono a sedersi un quarto degli spettatori. si perde tempo per decidere i turni e gli abbinamenti, si arriva all'ora di pranzo che si sono svolte solo due partite, nonostante durino un massimo di 15 minuti ciascuna. infatti, dopo la pausa pranzo si decide che non si faranno le sette partite previste, ma solo sei. e te credo.
giacomo pareggia anche la terza. e vabbè dai. l'importante è che ti diverti. ti diverti? sì sì mi diverto. occhei. la sorella si diverte molto di meno nonostante i diversivi che le creo, e non me lo manda a dire. pazienza matilde, giacomo ci teneva tanto.
quarta partita persa. non te la prendere giacomo, sono quasi tutti più grandi e più esperti di te, te la stai cavando bene. non come questa ragazzina grande grossa e frescona che piange sul seno della madre perché "non ne ho vinta nemmeno una". eh cazzarola, se devi piangere perché non vinci, non giocare.
perde anche la quinta partita. "ho capito perché perdo, la mia strategia era del tutto sbagliata" ammazza, e dove sbagliavi? "portavo l'alfiere troppo avanti". ottimo. vai e colpisci, vedrai che l'ultima la vinci.
invece l'ultima la pareggia soltanto, ma non è dispiaciuto, sa che ha appena iniziato e non si può vincere sempre. e soprattutto che gli scacchi sono un gioco complicato. il torneo finisce, i vincitori sono premiati, vengono ringraziate le autorità, gli sponsor e anche i genitori per la loro pazienza (apprezzo). i ragazzi saranno un abbondante centinaio, per la stragrande maggioranza compresi tra i sette e gli undici anni, e secondo me sono stati miracolosamente disciplinati, vista la situazione e l'età. sono ormai le sette di sera, siamo là dalle nove e mezza, direi che è una bella prova di pazienza per tutti. chiedono l'ultimo sforzo di disciplina di mettersi in fila per ritirare la medaglia ricordo. see, pare vero. giacomo, lo conosco, magari si farebbe passare davanti anche un moscerino, ma non salterebbe mai la fila. quando arriva il suo turno, di medaglie non ce ne sono più.
e lì s'incazza.
e ha ragione.
vi aspettiamo numerosi, ma non vi aspettavamo così tanto numerosi. infatti devono aggiungere altri tavoli oltre a quelli già presenti, la sala diventa un po' piccola e il torneo inizia decisamente in ritardo. vabbè.
finalmente si riesce a far sedere tutti i partecipanti e il torneo ha inizio. giacomo mi sta lontano, dall'altra parte della sala, ma lo vedo in faccia. e la sua espressione peggiora via via che la partita va avanti, e infatti perde. vabbè dai, vedrai che poi va meglio.
infatti la seconda la pareggia, e l'umore migliora. non che fosse arrabbiato, ma perdere non piace a nessuno. intanto, i limiti dell'organizzazione si fanno evidenti, la sala che è stata concessa dal comune è troppo piccola, c'è a malapena spazio per i tavoli dei giocatori e posti a sedere per il pubblico quasi non ce n'è, sui gradoni di pietra forse riescono a sedersi un quarto degli spettatori. si perde tempo per decidere i turni e gli abbinamenti, si arriva all'ora di pranzo che si sono svolte solo due partite, nonostante durino un massimo di 15 minuti ciascuna. infatti, dopo la pausa pranzo si decide che non si faranno le sette partite previste, ma solo sei. e te credo.
giacomo pareggia anche la terza. e vabbè dai. l'importante è che ti diverti. ti diverti? sì sì mi diverto. occhei. la sorella si diverte molto di meno nonostante i diversivi che le creo, e non me lo manda a dire. pazienza matilde, giacomo ci teneva tanto.
quarta partita persa. non te la prendere giacomo, sono quasi tutti più grandi e più esperti di te, te la stai cavando bene. non come questa ragazzina grande grossa e frescona che piange sul seno della madre perché "non ne ho vinta nemmeno una". eh cazzarola, se devi piangere perché non vinci, non giocare.
perde anche la quinta partita. "ho capito perché perdo, la mia strategia era del tutto sbagliata" ammazza, e dove sbagliavi? "portavo l'alfiere troppo avanti". ottimo. vai e colpisci, vedrai che l'ultima la vinci.
invece l'ultima la pareggia soltanto, ma non è dispiaciuto, sa che ha appena iniziato e non si può vincere sempre. e soprattutto che gli scacchi sono un gioco complicato. il torneo finisce, i vincitori sono premiati, vengono ringraziate le autorità, gli sponsor e anche i genitori per la loro pazienza (apprezzo). i ragazzi saranno un abbondante centinaio, per la stragrande maggioranza compresi tra i sette e gli undici anni, e secondo me sono stati miracolosamente disciplinati, vista la situazione e l'età. sono ormai le sette di sera, siamo là dalle nove e mezza, direi che è una bella prova di pazienza per tutti. chiedono l'ultimo sforzo di disciplina di mettersi in fila per ritirare la medaglia ricordo. see, pare vero. giacomo, lo conosco, magari si farebbe passare davanti anche un moscerino, ma non salterebbe mai la fila. quando arriva il suo turno, di medaglie non ce ne sono più.
e lì s'incazza.
e ha ragione.
parafrasando morgan
un ultimo sguardo indifferente all'arredamento che non c'è più, e chi s'è visto s'è visto.
altri pensieri invece si rivolgevano altrove, ricordi affollati e piacevoli, e un futuro tutto da vivere.
altri pensieri invece si rivolgevano altrove, ricordi affollati e piacevoli, e un futuro tutto da vivere.
venerdì 8 gennaio 2010
see, vabbè
xxxxxxxxx ha risposto al tuo annuncio "Yamaha XJ600S Diversion" pubblicato su eBay Annunci:
sarei interessato ,l'ho permuteresti con un scooter 100cc del 2005 km 13000
caro xxxxxxxxx, grazie per aver risposto.
ti ringrazio ma no, lo scooter non mi interessa. ho già comprato una ducati monster in sostituzione ;-)
sarei interessato ,l'ho permuteresti con un scooter 100cc del 2005 km 13000
caro xxxxxxxxx, grazie per aver risposto.
ti ringrazio ma no, lo scooter non mi interessa. ho già comprato una ducati monster in sostituzione ;-)
enjoy the silence
il nuovo film di verdone, diciamolo, non è un granché. spunti per diventare qualcosa ne ha, ma non riesce a sviluppare, a spiegare le ali e diventarlo: la crisi del sacerdote forniva lo spunto per una riflessione sulle crisi di identità e di funzione, ma non se ne parla; il ritorno nell'alveo familiare poteva far partire una discussione sul ruolo della famiglia nel xxi secolo, ma non si va al di là del macchiettismo; la lunga costruzione, durata tutto il primo tempo del film, della situazione potenzialmente dirompente dal punto di vista comico (il pranzo con la psicologa) si sgonfia come un soufflé mal venuto.
vanno salvate la prova di marco giallini, che adoro a prescindere ("e smettila co 'sto naso!" "eh, te paresse facile..."), e laura chiatti, finché se ne sta zitta. e anche ferma.
vanno salvate la prova di marco giallini, che adoro a prescindere ("e smettila co 'sto naso!" "eh, te paresse facile..."), e laura chiatti, finché se ne sta zitta. e anche ferma.
mercoledì 6 gennaio 2010
side effects
Ciao!
E 'cosi straordinario per scrivere ora questo messaggio.
Se io sono fiera anche io sono un po!
Ma dopo aver visto il tuo profilo mi ha tuttavia avuto il coraggio di scrivere a voi!
Il mio nome e Tatyana. Per me di 26 anni.
Ho molto socievole e voglio il dialogo. I singoli e solitaria ragazza.
Non sono mai stato sposato.
Per me sarebbe auspicabile trovare la persona con cui posso comunicare senza problemi.
Mi auguro, che a voi e stato piacevole anche per me rispondere.
Se si desidera conoscere piu vicino possibile scrivere
Il mio e-mail: xxxxxxxxxxx "CHIOCCIOLA" yahoo "PUNTO" com
Per me sara molto piacevole, se la vostra risposta.
Tatyana!
E 'cosi straordinario per scrivere ora questo messaggio.
Se io sono fiera anche io sono un po!
Ma dopo aver visto il tuo profilo mi ha tuttavia avuto il coraggio di scrivere a voi!
Il mio nome e Tatyana. Per me di 26 anni.
Ho molto socievole e voglio il dialogo. I singoli e solitaria ragazza.
Non sono mai stato sposato.
Per me sarebbe auspicabile trovare la persona con cui posso comunicare senza problemi.
Mi auguro, che a voi e stato piacevole anche per me rispondere.
Se si desidera conoscere piu vicino possibile scrivere
Il mio e-mail: xxxxxxxxxxx "CHIOCCIOLA" yahoo "PUNTO" com
Per me sara molto piacevole, se la vostra risposta.
Tatyana!
domenica 3 gennaio 2010
cose che sto imparando
E' questo che hai sempre desiderato diventare, dottor Raymond K.K.K.K. Hessel, un veterinario?
Si.
Non è una balla?
No. No, hai specificato, si, non è una balla. Si.
Bene, ho detto io, e ti ho schiacciato l'estremità umida della canna al vertice del mento e poi al vertice del naso e dovunque schiacciavo la canna lasciavo un anello luccicante delle tue lacrime.
Allora torna a scuola, ti ho detto. Se domani mattina ti svegli, trovi un modo di tornare a scuola.
Ho schiacciato l'estremità bagnata della pistola sull'una e sull'altra guancia e poi sul mento e poi di nuovo sulla fronte e l'ho lasciata lì. In questo momento potresti tranquillamente essere morto, ti ho detto.
Ho la tua patente.
So chi sei. So dove abiti. Mi tengo la tua patente e ti tengo d'occhio, signor Raymond K. Hessel. Fra tre mesi e poi fra sei mesi e poi tra un anno e se non sei tornato a scuola per studiare da veterinario, sarai morto.
Tu non hai detto niente.
Vattene da qui e fai la tua piccola vita, ma ricordati che ti sorveglio, Raymond Hessel, e preferisco ammazzarti che vederti fare un lavoro di merda per quei quattro soldi che ti servono per comperarti del formaggio e guardare la tele.
Ora me ne vado e tu non ti voltare.
E' questo che Tyler vuole che faccia.
Queste sono le parole di Tyler, quelle che mi escono di bocca.
Io sono la bocca di Tyler.
Io sono le mani di Tyler.
Io sono le mani di Tyler.
Tutti nel Progetto Caos sono parti di Tyler Durden e viceversa.
Raymond K.K. Hessel, la cena di questa sera avrà un sapore fantastico come nessun pasto che hai mai mangiato e domani sarà il giorno più bello di tutta la tua vita.
(chuck palahniuk, fight club)
(chuck palahniuk, fight club)
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