martedì 20 aprile 2010

e quindi

ieri sono andato a vedere una sorta di commemorazione in onore di demetrio stratos, mitico cantante degli area. all'aula magna dell'università per stranieri a perugia è stato proiettato il documentario su di lui (verso la fine il dvd si è incantato e non s'è più visto niente, ma mancava poco) ed in aula erano presenti patrizio fariselli, che si è esibito al piano proponendo gerontocrazia e luglio, agosto, settembre (nero), e filippo timi che, per chi non lo sapesse, è il mio eroe. e tale si è confermato quando si è esibito in alcune tecniche vocali mutuate dal grande demetrio, dicendo di sé: "oh, io ci provo a fare quello che faceva lui, ma fate finta di vedere una scimmia che cerca di rifare gli affreschi della cappella sistina".

stendo un velo pietoso sul giornalista e critico musicale che ha sostenuto che gli area erano più vicini al punk che al prog rock - tanto è un po' come dire che betelgeuse è più vicina a sirio che non a rigel, comunque parliamo di distanze siderali - per passare a una nota mia personale.

là ho incontrato un vecchio compagno di scuola delle superiori. è nato nell'anno precedente al mio, quindi frequentava il terzo quando io facevo il secondo, ma la sua classe e la mia erano in un certo modo gemellate, soprattutto perché in diversi condividevamo certi gusti musicali e all'epoca reperire informazioni su qualsiasi cosa che non fosse mainstream non era poi così facile. certe cose uniscono. e poi eravamo una sezione distaccata, cinque classi in tutto, poco più di cento individui. vabbè, ci ha fatto piacere incontrarci di nuovo e ci siamo scambiati qualche opinione su questo e su quello, anche se lui non si ricordava come mi chiamo (nota, non ci vedevamo solo da cinque anni). mentre stavo là, ho mandato un paio di messaggi a un altro ex compagno di scuola che è rimasto mio carissimo amico e che abita lontano, pure lui appassionato di musica e musicista: "sono qua alla commemorazione etc. etc., vicino a me c'è seduto a.b.".
"ehm... non me lo ricordo..."
"ma dai, (soprannome) che veniva a scuola con noi!"
"ah! ma certo, (soprannome)! che flash! salutamelo, se si ricorda di me"

"stavo mandando un messaggio ad a.r., te lo ricordi? ti saluta"
"chi?"
"a.r., (soprannome), che era in classe con me..."
"mi dispiace, non mi viene in mente".

oh, com'è che io mi ricordo tutti, nomi e cognomi? cioè non tutti tutti, ma sicuramente quelli con cui avevo a che fare, pure se son passati più di trent'anni?

pensa, di qualcuno mi ricordo ancora la data del compleanno.

vabbè. son tornato a casa e ho messo su i vecchi lp degli area, da cui il post di ieri sera. perché alla fine, a quanto pare, ciascuno è solo con il suo blues.

3 commenti:

  1. Andavi a scuola con mio padre o dici che c'è qualcun altro che porta con nonchalance le stesse iniziali? Io ricordo solo nomi e cognomi delle squinziette mie colleghe alle elementari, man mano che si procede nel tempo verso il futuro (quello che era il futuro, allora), volti e nomi sfumano nel limbo della dimenticanza. Non sarà un caso.

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  2. diciamo che non sia un caso, è preferibile al pensare che si tratti di senescenza precoce.

    oh e a proposito, mi sa che sono un po' più giovincello di tuo padre.

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  3. penso anch'io, che tu sia parecchio più giovincello di mio padre, anche se non so più bene quanti anni abbia mio padre :-)

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Commenti chiusi.

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