nella villetta a fianco casa mia si riunisce per le prove un gruppo che è una tribute band degli u2, e son bravini davvero: il suono è preciso, l'esecuzione anche, un orecchio distratto quasi quasi li potrebbe scambiare per gli originali - almeno ascoltati dal di qua dei muri. li sento spesso, quando torno a casa la sera e loro stanno provando, e altrettanto spesso ho pensato che se li avessi incontrati mi sarebbe piaciuto far loro i complimenti. piombare là durante le prove non si fa: a parte che non siamo più ragazzini, è comunque un'invasione di campo ingiustificata da parte di un estraneo.
ieri pomeriggio, tornando a casa, vedo un tizio in giardino che strimpella una chitarra. ha qualche capello bianco e la cosa non mi stupisce, immaginavo dalla cura dell'esecuzione e dalla pulizia del suono che non si trattasse di teenagers. mi approssimo alla rete di recinzione e attiro la sua attenzione, mentre penso che è sempre una cosa carina che due musicisti si scambino impressioni ed opinioni, magari anche lui (loro) hanno sentito me le rare volte che maltratto la sei corde facendomi accompagnare da una band midi, chissà.
"ehi scusa... sei tu che suoni nel gruppo, quello che fa le prove qua?"
"sì"
"complimenti, siete davvero bravi"
"grazie" detto con sguardo spento. uhm. forse è timido.
"vi sento spesso provare, quando torno la sera. siete forti. davvero".
"sì, grazie".
punto.
azz, manco t'avessi detto cotica. lo lascio ai suoi strimpellamenti. ma rientro a casa e metto subito su a strapalla il primo degli emerson, lake & palmer, che per uno che ama gli u2 penso sia l'insulto definitivo. c'avevo un momento di regressione adolescenziale, sorry. e apro pure la finestra, tiè.
forse si crede di essere the edge quello vero.
(tra parentesi: ma in che cazzo di posto abito?)
che gli vogliamo dire? niente: è così. alors, on danse
Mamma mia che gruppo entusiasta :-D
RispondiEliminaGrazie mille per il commento, CIAO!!! :-D