io sono anche un mezzo autistico/idiot savant (più idiot che savant, vabbè) a cui la mente fa strani scherzi di vedere connessioni e correlazioni laddove gli ingegni migliori non vedono alcunché, però.
- uno s'è arricchito in maniera smodata e nessuno ha mai capito come;
- quello stesso si butta nell'impresa di costruire da zero la televisione commerciale in un paese dove prima praticamente non c'era;
- sempre quello impronta il carattere di quella televisione sul massimo del disimpegno e della superficialità;
- sempre lui, sempre lui, entra in politica dalla porta principale e riesce ad andare al governo al primo tentativo, sfruttando la potente macchina pubblicitaria della sua impresa televisiva;
- indovinate chi, comincia a far fare leggi e leggine che gli evitino di comparire ai diversi processi che cercano di far luce su come si è arricchito e come poi abbia continuato a mantenere la sua posizione;
- casualmente, nella popolazione si instilla lentamente ma inesorabilmente la convinzione che la cultura sia inutile se non dannosa;
- altrettanto casualmente, i fondi per la cultura, per l'educazione pubblica, per la ricerca scientifica e per l'università si assottigliano via via sempre di più;
- non soltanto, ma una volta che decidono di trovare i soldi per un po' di cultura, li vanno a prendere aumentando le tasse sui carburanti, che le pagano per foza tutti e quindi solo le più odiate;
- ergo, il cittadino qualunque odierà i rappresentanti della cultura, che individuerà come responsabili dell'aumento delle tasse;
- il cittadino pertanto identificherà come i veri parassiti del sistema i rappresentanti della cultura, e non già chi lo manipola;
- il cittadino si allontanerà con ulteriore disgusto dalla cultura e dalla conoscenza, e pertanto diventerà ancora più manipolabile, et voilà quello di cui sopra si trova un bacino di consenso sempre più ampio, avendoci pure guadagnato sopra.
torno a ripetere: lo facciamo fuori? anche no. l'unica vera alternativa è la resistenza. chi sa deve diffondere il sapere, la conoscenza, come quelli che in fahrenheit 451 avevano imparato i libri a memoria per poterli tramandare. è un percorso di sacrificio che non vedrà soddisfazione se non nell'arco di generazioni ma, oh, pure silvio c'ha messo quasi trent'anni, eh? (data di fondazione della fininvest: 1978).
nota per qualcuna che sicuramente non leggerà: e certo che c'è della pedagogia in tutto questo. se no ti pedagogizza silvio, non so se ci conviene.
;-) Amen, fratello!
RispondiEliminaComunque a Venezia tutta una serie di libri comunciano già ad essere eliminati dalle biblioteche comunali :-( leggi qui: http://www.wumingfoundation.com/giap/?p=2572
Agghiacciante. Ma non possiamo inneggiare all'eliminazione fisica: è un reato, e non sta neanche in soluzioni pacifiste. Non si può e basta. Non mi chiedere però una soluzione alternativa: non ce l'ho.
infatti ci sarebbe dovuto essere un seguito al post, ma era già abbastanza lungo così, che parlava delle alternative. magari stamattina ci pongo mente.
RispondiEliminaSei sicuro che non vuoi che lo faccaimo fuori? A me sembra l'unica soluzione ormai. Vedrai che, però, lo gnomo è immortale.
RispondiEliminaal contrattacco! Ci sto! Lo faccio da un po', i peggiori sordi son quelli che non voglion sentire! Tra i sordi però in un certo senso ci son anch'io, a torto o a ragione, riesco ad ascoltare solo le prime sillabe pronunciate da determinati individui, come sicuramente non mi sognerei mai di leggere certi quotidiani o vedere certi film. Penso al senso dell'intolleranza e mi dico (chissà con un certo sentimento di orgoglio) che la mia è quella alla bruttezza che per me non è un fatto soggettivo per la miseria! ;)
RispondiElimina@calzino: sì, sono sicuro.
RispondiElimina@petrolio: concordo al 99%, e se lascio l'1% di margine è solo per i (pochi) in buona fede. hai ragione, la bruttezza non è soggettiva, o almeno non dovrebbe esserlo.
RispondiEliminama... a me... l'idea di farlo fuori.... mica mi dispiaceva!
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